Visto al Teatro Sanzio di Urbino
Alessio Boni rinnova il mito di Don Chisciotte trasformandolo in un cavaliere sognatore che decide di andare - finalmente - incontro alla vita prima di lasciasi rapire dalla morte. Ne è nato uno spettacolo di grande suggestione
Buio. Sul palcoscenico si distinguono figure in abiti funebri con lumini accesi tra le mani. Nella lieve luce emanata da quelle candele si scorge un uomo al centro della scena, adagiato su di un letto. La languida voce di un personaggio con le sue preghiere estreme risuona in tutto il teatro, avvolgendolo nel terrore e […]
continua »
Visto al Teatro Eliseo di Roma
Arturo Cirillo ripropone "La scuola delle mogli" di Molière facendone un gioco ripetitivo e perverso: quasi un'ossessione manieristica, nella quale la borghesia seicentesca si trasforma in un mondo popolato di fantasmi
La scuola delle mogli è una commedia di Molière andata in scena per la prima volta nel 1662, un impeccabile gioiello che il Settecento ci ha tramandato, e che giunge fino a noi sui nostri palcoscenici grazie alla sensibilità e alla accuratezza di Arturo Cirillo che lo ha ridotto e messo in scena per conto […]
continua »
Visto al Teatro India di Roma
Dopo 36 anni, "Tango glaciale" di Mario Martone ancora emoziona con la sua capacità di cogliere le ansie di una generazione inquieta. A dimostrazione che, anche sulla lunga distanza, la creatività si mantiene viva
A trentasei anni dal suo debutto è tornato sulle scene Tango glaciale, il lavoro che pose Mario Martone e il collettivo di artisti Falso Movimento all’attenzione nazionale e non solo. Ora è “reloaded (1982-2018)” direi in fedele versione nel riallestimento a cura di Raffaele Di Florio e Anna Redi con la supervisione di Martone stesso. […]
continua »
Ancora su "La rivolta degli oggetti"
Il ritorno de La Gaia Scienza con uno dei suoi spettacoli di culto di quarant'anni fa non ha un sapore nostalgico ma indica un trapasso: il segno indelebile di un ricambio. Evocato (anche) dalla trasformazione degli oggetti
Se ha ragione Maurizio Calvesi quando, recensendo una retrospettiva di Pino Pascali, nel 1970, dice che «Non si fa arte solo per una finalità estetica ma, soprattutto, per accelerare il ricambio dei processi mentali, per alimentare una nuova logica che non sappiamo quale possa essere ma che, intanto, mentre è in gestazione sembra ghiotta di […]
continua »
Visto al Teatro Eliseo di Roma
Luciano Melchionna (regista) e Lello Arena (protagonista) aggiornano "Miseria e nobiltà" di Eduardo Scarpetta. Un capolavoro comico trasportato in era grillina, con qui "brutti sporchi e cattivi" degni di reddito di cittadinanza
Miseria e nobiltà di Eduardo Scarpetta è un capolavoro assoluto del teatro: scritta a cavallo fra Ottocento e Novecento, ha un meccanismo a orologeria di comicità e/o riflessione antropologica. Risolta brillantemente da Scarpetta in uno scontro paradossale fra la povertà all’ennesima potenza ed una ricchezza arrogante, sbruffona, ignorante accumulata chissà come, in una commedia dai […]
continua »
Visto al Teatro Quirino di Roma
Mariangela D'Abbraccio è Blanche Du Bois in una nuova edizione (formata da Pier Luigi Pizzi) del capolavoro tempestoso di Tennessee Williams. Un tuffo nella tradizione e nel crollo del sogno americano
«È un’opera poetica e umana, divertente e strappacuore: indimenticabile». Così ha definito il capolavoro di Tennessee Williams uno dei massimi registi americani, Francis Ford Coppola. Un tram che si chiama Desiderio (“A streetcar named Desire”), appare in effetti come un dramma inafferrabile, al tempo stesso piacevole e inquietante, ben calato nell’epoca che rappresenta (l’America degli […]
continua »
Torna il festival più importante d'Europa
In vista della grande kermesse teatrale (che inizia venerdì prossimo) il direttore Olivier Py ha spiegato: «Il teatro è il cammino più breve che porta dall’estetica all’etica. E viceversa». Un luogo dove si parla (anche) con il silenzio
«Se mi si domandasse oggigiorno qual è la funzione da attribuire al teatro, io direi che è il cammino più breve che porta dall’estetica all’etica. E aggiungerei che si tratta, altresì, del più breve cammino che porta dall’etica all’estetica. Per fare atto di coscienza politica, il teatro non deve far altro che aprire le sue […]
continua »
Visto al Piccolo Eliseo di Roma
Rosario Lisma, con il pretesto di raccontare una compagnia alle prese con uno spettacolo sulle BR, punta il dito sulla corruzione teatrale italiana. Che è figlia legittima di un Paese spolpato da lobby, poteri e false mode. Come il nostro teatro, appunto
Una compagnia di quattro teatranti poco trendy sta provando uno spettacolo “impegnato” sulle brigate rosse e la stagione del terrorismo italiano degli anni Settanta. Dubbi, paure, ripensamenti dei quattro attori (uno di loro è anche autore e regista) si riverberano sulle prove, mettendo a dura prova l’unità, anche stilistica, della compagnia. Unico legame indissolubile è […]
continua »
Al Teatro Sanzio di Urbino
A Urbino va in scena una riduzione del giallo “I ragazzi del massacro” di Giorgio Scerbanenco: un modo insolito di raccontare una stagione importante e controversa della nostra storia
«C’era una volta un bianco castello fatato, un grande mago l’aveva stregato per noi. Sì, io ti amavo. Tu eri la mia regina e io il tuo re». Esordiva così Jimmy Fontana nella canzone La nostra favola del ’68. C’è il brano, c’è il medesimo periodo storico, ma non ci sono bianchi castelli fatati, né […]
continua »
Al teatro Magnolfi di Prato
Il giovane regista Carmelo Alù porta in scena (senza guizzi interpretativi) "Cani morti" di Jon Fosse. Un'occasione mancata per tornare a far vivere l'immobilismo scenico di un campione dell'incomunicabilità
Jon Fosse è un autore culto del nostro Novecento. Un Norvegese che racconta con i suoi dialoghi colmi di silenzi l’anemica afasia del nostro tempo. Nei giorni scorsi a Prato, al teatro Magnolfi, abbiamo visto la messa in scena di un suo lavoro, Cani morti, con la regia di Carmelo Alù. Tutto quello che ci aspettavamo da […]
continua »