Omaggio al grande poeta russo
Andrea Renzi recupera in scena, alla sua maniera, la poesia di Vladimir Majakovskij. La biomeccanica del duemila diventa la nuova frontiera del teatro?
Erano tanti anni che non s’ascoltavano le parole di Majakovskij in pubblico, sicché è quasi obbligatorio non perdersi Fuochi a mare per Vladimir Majakovoskij, un piccolo gioiello scritto, diretto e interpretato da Andrea Renzi per Teatri Uniti. Fino a domenica è all’Argot di Roma, ma poi continuerà la sua tournée. Speriamo più lunga possibile, in […]
continua »
Parla il presidente degli esercenti
«Gli uomini se la prendono con le scarpe quando la colpa è del piede", dice Vladimiro in “Aspettando Godot”. Lo stesso si può dire delle mistificazioni intorno all'occupazione del teatro romano
Gentile direttore, le scrivo nella mia qualità di presidente dell’Associazione Nazionale degli Esercizi Teatrali Associazione che fa capo a A.G.I.S. e socio di un importante teatro milanese: il Carcano. I recenti sviluppi della questione del Teatro Valle e della gestione che di quello spazio è stata fatta e, colpevolmente tollerata dai soggetti che avrebbero avuto […]
continua »
Reportage dal sogno del nuovo teatro
A Pisa, un gruppo di ragazzi ha occupato una sala settecentesca chiusa da oltre mezzo secolo. Non lo hanno chiamato Rossi Occupato ma Teatro Rossi Aperto. Ecco la loro storia
A Pisa, un gruppo di volenterosi (artisti, ricercatori, studenti, precari) ha occupato un teatro: quello, settecentesco, intitolato a Ernesto Rossi. Ma programmaticamente, queste persone non hanno chiamato il “loro” teatro Rossi Occupato, lo hanno chiamato Teatro Rossi Aperto. C’è una bella differenza rispetto ad altre esperienze in corso in questi tempi. Sono andato a Pisa […]
continua »
Debutta “Sarà Giorno“
Siamo tutti aperti al nuovo teatro, ma non dobbiamo dimenticare i grandi maestri. Gianrico Tedeschi è uno di questi, forse l'ultimo... E a novantatré anni è ancora in scena con la sua classe e la sua modernità
In un’epoca come la nostra, fatta di presentismo disperato e esasperato e di un giovanilismo rivendicato o negato, in cui tutti – non escluso chi scrive – sentono il bisogno di un “ricambio” generazionale, fatto o meno di rottamazioni, bisogna però fermarsi e considerare, almeno per il teatro, anche da una prospettiva diversa, il tempo. […]
continua »
In memoria di un poeta
A vent'anni dalla morte, Napoli, Roma, Salerno e Caserta rendono omaggio a un grande del teatro che con gli strumenti della scena e della poesia aveva anticipato il naufragio dei nostri giorni
Sono passati vent’anni dalla morte di Antonio Neiwiller. Vent’anni sono tanti: una vita, come si dice. Ma questi vent’anni trascorsi dal 1993 a oggi sono più di una vita; sembrano un evo storico. Al punto che ci riesce difficile, oggi, ripensare e soprattutto penetrare il segreto dell’anima di una generazione che fondava la propria coscienza […]
continua »
Sandro Lombardi alle "Vie dei Festival"
Tre ritratti di donne che piangono la vita e i figli: è "Tre lai" di Giovanni Testori, che il grande attore ha interpretato a Roma. Un'occasione unica per entrare nella lingua addolorata del drammaturgo milanese
Nell’ambito della XX edizione de Le Vie dei Festival tutt’ora in corso, abbiamo assistito ad una pregevolissima serata. Il 2 novembre, giorno in cui si onorano i morti – ma sarebbe impensabile non trovare altre date per replicare – Sandro Lombardi ci ha consolati con i Tre Lai di Giovanni Testori al teatro Vascello di […]
continua »
Al teatro Franco Parenti di Milano
Ha debuttato "Totò e Vicè" di Franco Scaldati nella versione di Enzo Vetrano e Stefano Randisi: due amici morti si ritrovano altrove forzando la realtà con la loro poesia. Uno spettacolo da non perdere
In uno spazio senza spazio e senza tempo due anime clochard scommettono tutto sulla magia più pura del teatro. È Totò e Vicé, pièce scritta da Franco Scaldati nel 1993 e riportata in scena dalla coppia di attori e registi Enzo Vetrano e Stefano Randisi (ora sono al Franco Parenti di Milano, co-prodotti dal Teatro […]
continua »
Un libro di Skira dietro le quinte di un maestro
Giorgio Strehler mise in scena la “Tempesta“ di Shakespeare all'inizio del 1978 proprio durante la prigionia di Moro. La pubblicazione del diario di quel lavoro, dimostra come la realtà riuscì a invadere il palcoscenico. Trasformandolo
Nel 1978 Giorgio Strehler mise in scena quello che probabilmente è lo spettacolo più bello della sua maturità: La tempesta di Shakespeare nella splendida traduzione di Agostino Lombardo. Lo spettacolo (in scena Tino Carraro faceva Prospero e Giulia Lazzarini volteggiava nell’aria, tirata su e giù da una solida corda, come Ariel) debuttò a Milano all’inizio […]
continua »
Un altro lutto nel mondo del teatro
È morto a settant'anni un maestro della regìa: Massimo Castri. I suoi spettacoli avevano cambiato l'idea stessa del "dramma borghese", riportando la drammaturgia italiana nel novero del dibattito europeo del Novecento
Troppo facile dire che la cultura italiana, dopo la morte di Massimo Castri, è più povera. Questo lutto è qualcosa che va oltre l’evento di cronaca: è un evento nodale per il nostro immaginario e la nostra identità artistica. Massimo Castri era un maestro della regìa teatrale. L’ultimo – insieme a Luca Ronconi che ancora […]
continua »