Teatro e danza per rinascere
La rassegna “Cantieri dell'immaginario” è un'occasione per tornare nel cuore della città ferita. Dove la guerra per la ricostruzione negata continua. Anche a colpi di inchieste
Gli aquilani si sono accalcati, la sera dell’8 agosto, nei cortili dei palazzi Cappa Camponeschi, di palazzo Paone. Non tutti sono riusciti a entrare per assistere alle rappresentazioni. Quelli che non sono arrivati in tempo, hanno aspettato pazientemente. L’obiettivo era solo secondariamente assistere agli spettacoli, motivo di molto maggiore interesse era entrare nei cortili dei […]
continua »
Ritratto del grande attore
«Sono tempi bui e la prima vittima è la cultura. Napoli si deve svegliare dal torpore, dalla sconcia banalità, ha bisogno di respirare, di andare avanti». Parla Peppe Barra
Pierino e il lupo, il buono e il cattivo e l’immancabile lieto fine. La fiaba musicale di Prokof’ev rivive nel dialogo surreale e brioso tra il Discantus Ensemble di Luigi Grima e il carisma magnetico di Peppe Barra, un “gioco artistico” messo in scena ai Concerti d’estate a villa Guariglia, nell’ambito del progetto “Musique d’enfant” […]
continua »
In scena a Venezia
Alla Biennale debutta un interessante esperimento scenico: Marco Calvani, Neil LaBute e Nathalie Fillion hanno scritto tre pezzi sul desiderio. Ma ciascuno dirige il testo dell'altro
«Si respira un’aria bellissima qui a Venezia. Appena arrivati Àlex Rigola ci ha accolti dandoci il benvenuto e ribandendoci quale sia lo spirito di questa Biennale College 2014, e cioè la condivisione, il confronto tra compagnie e artisti di diversi Paesi». A parlare così è Marco Calvani, autore e regista toscano («non so dire cosa […]
continua »
Cartolina da Londra
Michael Fassbender e Marion Cotillard interpretano l'infernale coppia shakespeariana nel film di Justin Kurzel. «Ma quel ci interessa è il lato umano della cattiveria»
«Fair is foul and foul is fair/ Hover through the fog and filthy air». I primi iniziali versi racchiudono già quel hurlyburly, quel vortice di surreale tumultuosità che ci accompagnerà fino alla caduta del sipario finale. In Macbeth ritroviamo il dramma di un uomo accecato dal potere e dall’ambizione, una bramosia così sfrenata da spingerlo […]
continua »
Un libro di Pippo Di Marca
Da storico e critico della cultura, oltre che da protagonista del meta-teatro, Di Marca racconta un'avventura lunga cinquant'anni, quella dell'avanguardia. Con le vicende, le piccole odissee, gli incroci di tutti i personaggi, maggiori e minori. A cominciare da lui...
Sotto la tenda dell’avanguardia significa che l’avanguardia ha cessato di procedere in avanzata e che, pertanto, si è accampata? L’avanguardia al bivacco? Non proprio, ma certamente è diventata in qualche modo stanziale, forse perché sta pensando se stessa come “istituzione” da permanenza, pur mantenendosi in contesto da contestazione continua. Magari ancora sullo slogan: ce n’est […]
continua »
La riflessione di un maestro della scena
Come districarsi nel conflitto tra innovazione e tradizione? Non solo ai giovani è negato il futuro: chi non tiene passato, non tiene futuro. A teatro e nella società
Ho letto (o ri-letto) recentemente un saggio di Valerio Marchi; darò estremi di identificazione solo in coda, alla fine, al termine dell’atto, come chiusura, oltre il sipario, perché al momento non venga considerato come letteratura ma entri, in maniera decisa a giocare la partita che desidero proporre. Sembra scritto oggi; attenta analisi di questi ultimi […]
continua »
Al teatrino Eleonora Duse di Roma
Gli allievi dell'Accademia Silvio D'Amico si sono diplomati con un bellissimo spettacolo-maratona (diretto da Latella) che mescola riferimenti alti e bassi, i classici del teatro e l'immaginario televisivo
Sono convinta che una delle forme più feconde attraverso cui il teatro contemporaneo possa e debba continuare a disegnare traiettorie di ricerca sia la Pedagogia. Quando un regista si pone a servizio dei giovani e mette loro a disposizione la sua sapienza, il suo immaginario, il suo “artigianato”, la sua capacità di reinvenzione scenica fa […]
continua »
Ancora sui riconoscimenti
Un giurato (molto atipico) di premi teatrali racconta la sua esperienza, in risposta alla polemica innescata da Succedeoggi contro Le Maschere, gli Ubu e gli altri
Ci sono più premi che premiati, in Italia. Tanto più in questi anni bui, in cui il teatro è tutto un fiorire di concorsi e bandi, di talent e selezioni (naturali o meno). I premi, si sa, anche i più noti, scontentano tutti, anche chi vince – perché poi si dice, ovvio, che non se […]
continua »
Le terne dei riconoscimenti napoletani
Le Maschere celebrano De Fusco, i Premi Ubu i nipoti di Franco Quadri: possibile che il nostro teatro sia così provinciale e autoreferenziale? Forse bisognerebbe guardare quel che succede altrove...
Per capire quanto il teatro sia negletto nel nostro Paese è sufficiente riflettere sui premi che nel suo nome vengono assegnati. La questione riguarda tutti gli ambiti dell’arte e della cultura, è vero, ma qui non si può allargare troppo il discorso. Limitiamoci al teatro, prendendo spunto dalle cosiddette “terne” delle «Maschere del teatro italiano», […]
continua »
In scena al Teatro Costanzi
Il capolavoro di Bizet ha debuttato all'Opera di Roma. E in quel drammatico colpo di coltello che chiude lo spettacolo c'è un terribile segno di attualità. La prossima settimana si replica a Caracalla, ma in un altro allestimento con l'Orchestra di Piazza Vittorio
Doppia, tripla Carmen nella Capitale. Ieri sera il debutto al Teatro dell’Opera, nella direzione di Emmanuel Villaume, per la prima volta sul podio dell’Orchestra del Costanzi; il 24 giugno poi la tragedia di Mérimée-Bizet aprirà la stagione di Caracalla in inedita forma, perché la musica sarà suonata dalla multietnica Orchestra di Piazza Vittorio; la stessa […]
continua »