Velia Majo
Al Triennale Design Museum di Milano

Icona Italia

La mostra «Storie: il design italiano» passa in rassegna tutte quelle immagini e quegli oggetti che hanno incarnato la nostra identità. Diluita nelle piccole e grandi cose quotidiane

Una grande parete specchiante duplica lo scalone della Triennale di Milano e, dopo un lungo ponte-corridoio, ecco delinearsi una sorta di strada commerciale dove in alcune vetrine sono rappresentate le diverse forme di distribuzione del design. Poi, sul lato curvo dell’edificio, ha inizio l’ordinata esposizione delle “icone -oggetto” che compongono Storie: il design italiano la […]

continua »
Alessandro Boschi
Fuori dal Palais des Festivals

La serenità di Olmi

Visto da Cannes, il grande talento di Ermanno Olmi appare non solo come un esempio (cinematografico) da inseguire, ma anche come una magnifica lezione di stile di vita

Ma davvero the show must go on? Davvero dobbiamo andare avanti, qui a Cannes, vetrina e salotto del cinema internazionale? Certo che sì, questa è una di quelle domande che di più stupido hanno solo la risposta. Però che fatica, forse perché la pattuglia, la pattuglia che a noi sentiamo più vicina, si assottiglia, sempre […]

continua »
Danilo Maestosi
Al Museo di Sant'Egidio di Roma

Sessantotto in salotto

Dreamers, la mostra dedicata al Sessantotto cinquant'anni dopo, è un catalogo (senza personalità) di tutto e il contrario di tutto. Come se quel fulmine non avesse bruciato la storia

L’idea attorno alla quale è stata costruita la mostra in scena fino a settembre al Museo di Trastevere in piazza Sant’Egidio, a Roma, non sembrava sbagliata. Almeno sulla carta. Provare a raccontare il Sessantotto a una generazione di mezzo secolo dopo vaccinata dal virus dei miti altrui, scegliendo a unità di misura il collante del […]

continua »
Nicola Fano
Viaggio in Provenza (lontano da Parigi)

L’altro 5 maggio

A un anno dalla vittoria di Macron, la Francia - tra scioperi e proteste - si interroga sul proprio futuro. Le ricette sono diverse, ma tutti convergono su un unico principio: tutelare l'identità comune

A Nimes, sud della Francia, la movida del sabato pomeriggio è turbata appena un poco da un corteo mesto di una trentina di persone, uomini e donne, le quali in silenzio mostrano cartellini scritti a pennarello la cui peggiore invettiva dice: «Macron, ne touche pas à l’administration publique» senza nemmeno un punto esclamativo. Non una […]

continua »
Paola Benadusi Marzocca
“La guerra dei like” di Alessia Cruciani

Social network: istruzioni per l’uso

L’autrice racconta come, attraverso una storia esemplare di cyberbullismo destinata ai teenagers, abbia tentato di renderli consapevoli delle loro debolezze spesso pericolosamente mascherate. Così tanto che gli adulti non sanno intercettarle

Un social network può uccidere? La tematica è forte e attuale quanto la risposta, perché se è vero che forme di bullismo più o meno velate ci sono sempre state, mai come ai nostri giorni Facebook e i social network possono trasformarsi in uno strumento di morte. La verità è che non è criminale il […]

continua »
Mario Di Calo
Visto al Teatro Eliseo di Roma

Wesker nel sottoscala

Arriva a Roma "La Cucina" di Arnold Wesker nella versione aggiornata e rivista di Valerio Binasco. Un carosello di passioni e dolori nel retrobottega della vita patinata degli "altri”

La Cucina è un testo teatrale datato 1959, che Arnold Wesker scrisse a soli 27 anni, pubblicato da Einaudi nel 1965 grazie a Paolo Grassi e Gerardo Guerrieri: è stato ripreso da Valerio Binasco nel 2016 al Teatro Stabile di Genova (divenuto finalmente – e giustamente – Teatro Nazionale) per festeggiare i suoi 65 anni, […]

continua »
Raffaella Resch
Futurismo (e altro) alla Fondazione Prada

Il “grado zero” di Germano Celant

Con la scelta di presentare le opere calate nell’atmosfera dell’epoca della loro creazione, il critico curatore ha orchestrato un imponente affresco con l’intento di “ripulire” la nostra memoria storica da successive stratificazioni. In “Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918-1943”

Se i titoli hanno un senso compendiario e sinottico, quello utilizzato per la mostra della Fondazione Prada, mutuato dalla celeberrima parolibera di Marinetti – Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918-1943 (fino al 25 giugno) – ci suggerisce un’interpretazione preferenziale dell’imponente affresco orchestrato da Germano Celant sull’Italia della prima metà del ‘900. Definita […]

continua »
Lidia Lombardi
Itinerari per un giorno di festa

La Valle dell’Inferno adesso ha l’Aura

La nascita di un centro commerciale in un angolo della Capitale dal fascino naturale ma fino a poco tempo fa condannato all’abbandono, ha permesso il recupero dell’antica Fornace Veschi e la riqualificazione dell’intera zona

Questa è la storia di un intervento urbanistico, nel cuore della Capitale, segnato da infinite polemiche e mostratosi infine vincente. Ed è un itinerario che all’ombra di un centro commerciale appena inaugurato restituisce ai romani uno spicchio di città singolare, tra natura, scorci universalmente noti e vicende sociali ed economiche della prima metà del Novecento. […]

continua »
Adriano Napoli
“La ragazza sbagliata” di Giampaolo Simi

Ascesa e caduta di Dario Corbo

L’autore affida al meccanismo consolidato del noir l'autobiografia della nazione nell’anno - il 1993 – che fu segnato dalle stragi di mafia. Attraverso la vicenda di un giornalista d’inchiesta costretto a riprendere in mano la propria vita e a compiere un viaggio a ritroso in un caso scottante

Dario Corbo, il protagonista del romanzo di Giampaolo Simi La ragazza sbagliata (Sellerio, 15 euro) è un uomo in viaggio. Il suo mestiere di giornalista è sempre stato «dare notizie. Anzi, darle nel miglior modo possibile». Fin da praticante, quando scrisse più di centocinquanta articoli di cronaca sulla tragica morte di una diciottenne seviziata e […]

continua »
Alessandra Pratesi
Visto al teatro India di Roma

Il vortice Karamazov

La saga familiare dei “Fratelli Karamazov” si incarna nel monologo “Ivan” di Letizia Russo con Fausto Russo Alesi. Uno spettacolo colto e intelligente, allucinato e delirante

«Ancora ti chiedo, mi chiedo che cosa è questa famiglia Karamazov, la mia famiglia? Che cosa ha fatto per meritare tutta insieme una fama così grande?». Con questo interrogativo si apre e si chiude, senza davvero risolversi, il monologo di Ivan. Rivive ancora la vicenda della disgraziata e infelice famiglia Karamazov e prende la forma […]

continua »