13
maggio
2024

commenti

Nicola Fano
La morte di un grande teatrante

L’utopia di Scaparro

In memoria di Maurizio Scaparro, un artista e intellettuale vulcanico che ha lasciato un segno indelebile nella cultura degli ultimi quarant'anni con la sua progettualità e la sua vocazione all'utopia. Nel segno di Cyrano e Adriano, il suo è stato proprio un "Teatro del Mondo"

Maurizio Scaparro – scomparso all’indomani dei suoi novant’anni festeggiati nel settembre scorso – si porta via un mondo di passioni che non era solo suo, ma di quella vasta comunità di artisti e teatranti che nei decenni dalla fine dei Settanta all’inizio del Duemila hanno creduto fermamente, tenacemente, nella centralità sociale della cultura e del […]

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Arturo Belluardo
Le sorprese della scrittura

I due Calafiore

Emozioni, autobiografia, immaginazione: quali sono, davvero, gli strumenti usati da un romanziere? Ecco la storia di due "Calafiore", uno scolpito con le parole e uno con la realtà, che si inseguono tra verità e finzione

Mi sono sempre chiesto a quale dimensione accediamo quando scriviamo un romanzo. O un racconto. Quale sia il tessuto connettivo da cui far scaturire storie e costruire personaggi, dar vita a esseri senzienti che, per un periodo lungo o breve, camminano di vita propria, parlano una loro lingua, hanno una voce, delle espressioni, ridono, piangono, […]

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Luca Fortis
Per i martiri dell'Iran

La fine dell’Iran

Dopo aver “tollerato” la libertà per decenni, purché la si praticasse di nascosto, il regime islamico ormai ha perso ogni contatto con la realtà: spesso, ormai, è lo stesso clero a cercare di scindere le responsabilità dei tiranni dalla religione

Le proteste di questi mesi in iran e la durissima repressione del regime, che ha portato alla morte di centinaia di persone, rappresentano la fine di ogni legittimità della Repubblica Islamica agli occhi della popolazione. Se già prima la maggioranza degli iraniani non amava il governo degli ayatollah, con la morte di tanti giovani e […]

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Flavio Fusi
Cronache infedeli

Fragile Sudamerica

Le proteste in Cile, la violenza in Colombia, il caos in Perù, la forza eversiva della nuova destra brasiliana: che succede in Sudamerica? Parlare di "democrazie fragili" non ha più molto senso: la crisi della democrazia spazia da Nord a Sud, ormai

Dice Don Luìs che lo sciopero dei camionisti contro il nuovo governo di Santiago è una tonteria, una sciocchezza. Don Luìs – ottantaquattro anni fragili e vigorosi – è parroco di 240 anime disperse nelle campagne laboriose della penisola di Rilàn: estremo braccio dell’isola di Chiloè al fin del mundo della Patagonia cilena. In questo […]

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Roberto Motta
Un saggio sull'identità brasiliana

Pelè, il sacerdote

Il grande sociologo brasiliano Roberto Motta parla del campione appena scomparso. È stato un mito molto più importante della sua semplice funzione sportiva: ha unito il calcio e l'ibridazione tra bianchi e neri, una "religione" e una condizione sociologica tipiche dell'identità del nostro Paese

Le riflessioni che seguono il mio dolore non si limitano alla persona di Pelé. Penso al grande atleta nel contesto di una realtà inevitabile, che è quella del carattere multirazziale della società brasiliana. Senza dubbio Pelé rappresenta il Brasile. Era ed è ancora idolatrato dalla massa dei brasiliani. Si coprì di gloria e la sua […]

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Gianni Cerasuolo
Alla ricerca della verità

Mistero Pasolini

Incontro con David Grieco, che chiede di riaprire il processo per l'omicidio: «Io so, ma non ho le prove... Pasolini stava lavorando sull'Eni, sugli intrighi di potere della Dc, su quella che poi si scoprì essere la P2, e voleva girare un film da “Todo Modo” di Sciascia. Il furto delle pizze di “Salò” fu solo un trucco per attirarlo nella trappola dell'Idroscalo...»

Tra i misteri brutti dell’Italia, che poi misteri non sono, ce n’è uno – il caso Pasolini – che è rimasto sotto la polvere per decenni, quasi dimenticato. Come Pasolini stesso, poi riabilitato fino al punto che lo si cita o lo si invoca («chissà che cosa avrebbe detto Pasolini») specie quando si parla di […]

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Anna Camaiti Hostert
Cartolina dall'America

Per Barbara Walters

Ricordo di Barbara Walters, la grande giornalista statunitense, morta nei giorni scorsi a 93 anni. Era stata la prima a entrare, cinquant'anni fa, in un mondo di maschi: dopo di lei, l'informazione non è stata più la stessa. Non solo quella delle donne

Ci sono stati negli ultimi giorni del 2022 alcune morti eccellenti come quella di Benedetto XVI e quella di Pelé su cui, con grande commozione, ho letto sul nostro giornale gli articoli di Gianni Cerasuolo e di Marco Ferrari, che mi hanno riportato indietro alla mia infanzia facendomi sfilare di fronte tutti i campioni di […]

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Gianni Cerasuolo
La morte di Pelè/1

Ciao, Pelè

È stato il più grande, O Rei? Pelé è stato il vertice, l’icona globale prima di altri, il calciatore del secolo, quello dei 1283 gol (oh no, sono 761; no, sono…), dei tre titoli mondiali. Un emblema come Maradona o Cruijff

A quei tempi si andava a vedere Pelé. Come fosse Elvis Presley o Jabbar, che allora si chiamava Lew Alcindor. Adesso che O Rei do Futebol è morto, riaffiora il ricordo di un giorno. 12 maggio 1963: Italia batte Brasile, bicampione del mondo, 3-0. Era una giornata chiara quella domenica milanese, San Siro non aveva […]

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Marco Ferrari
La morte di Pelè/2

Storia di un mito

Una vita sui campi di calcio consumata con la maglia del Santos, Pelè era nato a Três Corações il 23 ottobre 1940, figlio di un calciatore. Ha vinto tre mondiali, segnando un epoca e un numero, il “10“, che dopo di lui è diventato mitico

Ha resistito a diversi difensori che cercavano di ingabbiarlo quando giocava, ma soprattutto ha resistito alla Storia, nonostante attacchi di alto livello come quelli di Cruijff, Socrates, Maradona, Messi e CR7. Alla fine, si può dire che “O Rey” resta eternamente lui, Edson Arantes do Nascimento detto Pelé, che ci ha lasciati dopo una lunga […]

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Anna Camaiti Hostert
Cartolina dall'America

Il tramonto di Trump

Dopo l'incriminazione per frode fiscale, il risultato della commissione parlamentare di inchiesta Usa sui fatti del 6 gennaio 2021 che ha riconosciuto colpevole l'ex presidente Trump: è l'inizio del tramonto del tycoon?

Una cosa salta agli occhi dopo 18 mesi di indagini e 845 pagine di rapporto della commissione parlamentare di inchiesta sui fatti del 6 gennaio 2021 che ha trovato Donald Trump colpevole di una “multi-part conspiracy”: le eroine di questa storia, tutta americana, che somiglia ogni giorno di più ad una fiction distopica, sono tutte […]

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