13
maggio
2024

commenti

Flavio Fusi
Cronache infedeli

Il falò di Zvecan

Gli scontri di Zvecan al confine tra Serbia e Kosovo non si spiegano con i conflitti secolari, ma con la nuova strategia di Putin. In questo senso vanno letti i "miti" esposti: da Ratko Mladic, il massacratore di Srebrenica, e di Slobodan Milosevic, il duce serbo delle guerre balcaniche

Guardate ai simboli. Nelle vetrine dei bar e sulle facciate delle case di Zvecan campeggiano trionfanti i profili di Ratko Mladic, il massacratore di Srebrenica, e di Slobodan Milosevic, il duce serbo delle guerre balcaniche. Non manca nemmeno la firma del campione di tennis e no vax Novak Diokovic. Ma il vero mito dei graffitari, […]

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Flavio Fusi
Cronache infedeli

La tortura delle città

Bakhmut, Mariupol, Kherson, Mykolaiv come Vukovar o Sarajevo: le nuove guerre puntano a distruggere la civiltà delle città. È un modo subdolo e terribile per cercare di fermare il tempo e imporre la logica medioevale della distruzione del nemico

Bakhmut è una città di parchi e ampi giardini, di traffico ordinato, di case popolari e quartieri residenziali, una piccola pacifica città accampata proprio sulla linea di frontiera tra Russia e Ucraina. Le foto di un anonimo tempo di pace sono state postate qualche settimana fa su Facebook da un abitante della cittadina: un profugo, […]

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Arturo Belluardo
Dopo "Il sol dell'avvenire"

Confessioni di un morettiano

In margine al dibattito che si è scatenato intorno al nuovo film di Nanni Moretti: come e perché l'immaginario del regista ha incarnato quello di una generazione. Un catalogo di scoperte, sogni e delusioni. Ma soprattutto di voglia di vivere e capire

«Faccio fatica a capire l’ilarità circa i numerosi post commenti a proposito dell’ultimo film di Nanni Moretti. Siamo stati mesi a concionare e pubblicare meme su una frase stampata sullo scialle di una influencer sul palco sanremese e adesso non meriterebbe, almeno, la metà di spazio e attenzione l’ultimo film di uno dei pochissimi autori […]

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Flavio Fusi
Cronache infedeli

Eterno Erdogan

Le elezioni in Turchia, in attesa del ballottaggio, confermano una profonda spaccatura globale tra gli elettori delle città che chiedono novità e democrazia e quelli delle campagne che privilegiano i richiami all'ordine e all'identità religiosa. Un conflitto che salva gli Erdogan, i Putin...

Il Reis, il Boss, il Califfo, il Capataz è ancora in testa alla corsa. Non è stato sufficiente quasi il 90 per cento dei cittadini al voto – uno sforzo commovente, in questa Turchia piagata dalla crisi economica e dal terremoto – per disarcionare l’uomo che governa e comanda con pugno di ferro da venti […]

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Filippo La Porta
Alla Libreria Eli di Roma

La politica al limite

Un ciclo di incontri, nel mese di giugno, vuole cercare di riavviare la discussione intorno a temi sociali e pubblici. Un tentativo autentico per andare oltre i limiti della politica. Ce ne parla Filippo La Porta, ideatore con Luciana Scarcia

Questa volta vorrei promuovere un progetto – e ciclo di incontri – che ho ideato e curato insieme a una “antica” amica, compagna di militanza nei ruggenti Settanta, Luciana Scarcia.  Solo un piccolo ricordo, spero non troppo malinconico-reducista. Nel 1972 e 1973 ogni santo giorno – militavamo insieme in un collettivo del Manifesto – ci ritrovavamo nel […]

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Luca Fortis
Dall'altra parte del Mediterraneo

Il Libano diviso

Incontro con Misbah Ahdab, grande conoscitore della situazione politica e sociale in Libano: «Il paese è spaccato in due tra modernità e corruzione. Adesso serve un ampio accordo con il Fondo monetario internazionale per salvarlo»

La crisi libanese si fa sempre più complessa e il Libano non riesce a eleggere il suo nuovo presidente. Per fare il punto sul paese, abbiamo incontrato Misbah Ahdab. Ahdab è nato il 1 aprile 1962, laureato in Economia e Management, è stato nominato Console Onorario di Francia nel 1992. Membro del Parlamento libanese dal 1996 […]

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Giuliano Capecelatro
Dopo lo scudetto

Vendesi Napoli

A Napoli, il calcio fa esplodere entusiasmi incontenibili. Ma la realtà è quella di una città in vendita: il battello ubriaco, sballottato dalla sbornia tricolore, ha urgente bisogno di “una pozzanghera nera e gelida” in cui specchiarsi per risvegliarsi dal sogno megalomane

Scordatevi Napoli. Non esiste più. È una mera espressione geografica. Un luogo situato a 40°50’ a nord e 14°15’ a est di questa palla bitorzoluta che vacuamente corre nel vuoto, un granello di 117 chilometri quadrati dove si affannano poco meno di un milione di individui. Su cui da qualche tempo si è abbattuta l’orda […]

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Gianni Cerasuolo
Dopo lo scudetto

Diversità napoletana

«La città non ha bisogno di riscattarsi da nulla. Tutti hanno qualcosa da riscattare, non solo i napoletani. E tutti hanno cose di cui vantarsi». Conversazione su Napoli, lo sport, l'identità partenopea con l'antropologo Marino Niola

Napoli elabora lo scudetto del calcio, arrivato dopo ventidue anni di dominio di Juve, Milan e Inter, prepara l’omaggio finale alla chiusura del campionato, il 4 di giugno e si interroga anche, un po’ preoccupata, sul futuro dei pezzi pregiati della squadra, da Kim ad Osimhen che molti ricchi club europei vorrebbero assicurarsi. Il sindaco […]

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Anna Camaiti Hostert
Cartolina dall'America

Giocare con Dio

Il dibattito intorno all'A.I. - l'intelligenza artificiale - sta per attivare a un punto di non ritorno. Tra chi si crede Dio e chi crede ancora nell'unicità delle emozioni. Ma anche chi l'ha “creata” comincia a denunciarne il pericolo

Nelle ultime settimane non ho scritto sull’America, come faccio di solito. Eppure di eventi su cui riflettere ce ne sarebbero stati tanti: il drone sul Cremlino di cui Putin ha accusato l’amministrazione Biden, affermando che un conflitto letale tra i due paesi si avvicina sempre di più, diverse sparatorie nel paese con nuove vittime innocenti, […]

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Gianni Cerasuolo
Fa male lo sport

Napoli dopo Napoli

Il calcio basta a se stesso e ai suoi miti (Maradona compreso). E invece Napoli deve sempre riscattarsi da qualcosa. Come se fosse condannata a non finire mai gli esami. Come se dipendessero da quattro calci ad un pallone oppure da un triangolino tricolore il destino sociale di un popolo.

«Ciononostante, noi abbiamo il dubbio che tra la Napoli cantata, narrata, rappresentata e voluta dai suoi medesimi abitanti e la vera, vi corra una notevole differenza. Noi ritroviamo solo qualche gesto e qualche colore della Napoli vera in quella letteraria. La Napoli vera è, sì, più violenta, ma più storica e meritevole di comprensione. Tra […]

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