Attilio Del Giudice
Un racconto di amore inconsueto

Talia e lo psicologo

«La ragazza entrò in macchina disinvolta. Riccardo decise che l’attacco veloce e senza fronzoli fosse il più efficace, per cui, mettendo in moto, disse subito: “Come vedi, potrei essere tuo padre… ma sono contento di fare quattro chiacchiere con te, perché mi piaci molto”»...

Una volta, nelle piccole città, nei paesi, nelle culture particolari, i rifacimenti linguistici, le invenzioni espressive erano frequenti. Per esempio, in un paesino vicino casa mia, il ritratto fotografico veniva stupendamente ribattezzato: “’u tale e quale”. La stessa locuzione veniva talvolta usata per indicare l’immagine riflessa in uno specchio. Non sempre, però, l’immagine riflessa in […]

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Roberto Cavallini
Al Mattatoio di Roma

Roma bianca e nera

Una bella mostra mette una accanto all'altra le visioni fotografiche di Roma firmate da William Klein e Plinio De Martiis. Il mito, la solitudine, la solidarietà, la devastazione e la storia: ma quella città esiste ancora? Che cosa potrebbe cogliere, oggi, l'occhio degli artisti?

Roma è al centro, descritta e indescrivibile. Roma è inserita come lemma, come segno grafico tra i nomi dei due fotografi che sono stati messi a confronto nella mostra William Klein ROMA Plinio De Martiis. La mostra sarà ospitata fino al 26 febbraio 2023, presso il Padiglione 9a del Mattatoio di Roma, a cura di […]

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Andrea Carraro
A proposito della "Promessa"

La voce del pastore

Il Meridione della prima metà del secolo, la guerra, la povertà, l'amore e la dignità: il romanzo di Gianlivio Fasciano è tutto da leggere. Inseguendo una lingua di grande forza e fantasia che intercetta perfettamente la realtà storica

Oggi parliamo di un romanzo – La promessa di Gianlivio Fasciano, Iod edizioni, 264 pagine, 15 Euro – che il critico Filippo La Porta ha definito “romanzo epico-storico vibrante come una ballata popolare, potente come una narrazione arcaica del Sud, in cui il lettore attuale ritrova una verità dimenticata…”. Dice altre cose interessanti il critico, […]

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Roberto Cavallini
A proposito di “macchine visuali”

L’occhio e lo spazio

Incontro tra un fotografo e un architetto alla ricerca del significato del “punto di vista”. Parla Alessandro Panzetti: «Una figura piana, se proiettata nello spazio scomponendo i suoi elementi grafici su più piani, è in grado di generare una infinità di forme tridimensionali»

Era d’obbligo, tanti anni fa, per chi si approcciava alla fotografia, la lettura del libricino di Federico Arborio Mella dal titolo: Sulla Strada della fotografia, i cui primi capitoli riguardavano il Brunelleschi e la prospettiva, Leon Battista Alberti, il prospettografo di Leonardo e quello di Dürer (anche se la fotografia nasce ufficialmente nel 1839, la […]

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Giuseppe Grattacaso
A proposito di “Camera sul vuoto"

Versi sul vuoto

La nuova raccolta di poesie di Bruno Galluccio disegna un percorso alla ricerca dell'origine della vita: una ricerca senza fine perché ha la consapevolezza di non avere senso. Ma proprio in questa ricerca c'è il valore dell'esistenza

La “camera sul vuoto” che dà il titolo alla più recente, preziosa raccolta di poesie di Bruno Galluccio, è quella dalla quale il genere umano guarda verso il mondo. A chi si affaccia “sul vuoto”, il mondo si manifesta con le sue rappresentazioni più vicine e familiari, delle quali comunque spesso sfugge il senso, e […]

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Leopoldo Carlesimo
Un racconto inedito

Affari di famiglia

«L’Alfio che conobbi io, in Costa d’Avorio, era già un pezzo avanti in quest’impresa. Niente a che fare col ragazzino impaurito che scappò davanti al morto. Aveva messo tanto così di pelo sullo stomaco, un tipaccio spavaldo e sicurò di sé, che crede solo nei rapporti di forza, un po’ nella fortuna e non si pone limiti d’altro tipo»

Ancora qui a chiedermi perché gli ho detto sì… Non le sopporto proprio, io, le gite domenicali fuori porta. Traverso Piazza Vittorio, imbocco Santa Croce in Gerusalemme, direzione Porta Maggiore. Poco viavai in giro, negozi chiusi, ragazzi in bicicletta, gente che porta a spasso il cane. Imposto sul navigatore l’indirizzo del messaggio whatsapp. Ricevuto da […]

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Roberto Cavallini
A proposito di “Ballata per la sirena”

La zattera delle sirene

Il nuovo romanzo di Arturo Belluardo è un viaggio a ritroso nelle proprie radici. Un'odissea che mescola mito e vita quotidiana, sesso e illusioni, Medea e Monteverde vecchio; e finisce in mare, accanto ai migranti

«Sua madre era lì con lui ogni giorno, e lui le parlava, e lei comunicava con lui. Mamma, quanto sei esattamente presente? Sei soltanto qui o sei dappertutto?”…La sua mamma morta era con lui, lo osservava, lo circondava. Gliel’avevano sguinzagliata dietro. Era tornata per accompagnarlo a morire». (Philip Roth) Nell’esergo di Philip Roth, che Arturo […]

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Danilo Bonora
A proposito di "Niente di vero"

Famiglie ristrette

Il (pluripremiato) romanzo di Veronica Raimo è il ritratto finto-autobiografico di una generazione di figli in cerca di se stessi. E di ragioni per essere diversi dai padri. Una storia sospesa tra Roma e Berlino

Il sottogenere dei libri autobiografici dei personaggi “televisivi” appare caratterizzato da una certa vanagloria e operazioni cosmetiche agli autori, danarosamente ravvoltolati nell’infotainment e quindi ansiosi di moralizzare la propria immagine. Tra i contenuti improbabili, come è stato osservato: lodare la specchiata virtù dei familiari, raccomandare la frugalità degli avi, somministrare mestoli di scialbi sentimentalismi da […]

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Attilio Del Giudice
Un racconto (quasi) "giallo"

Paco, il killer

«Negli approcci contrattuali concludeva sempre con le stesse parole: ”Prendere o lasciare, voi rischiate i soldi, io rischio la vita”»

Paco nel suo campo era il migliore. Un artista, s’era detto. Il suo campo, la professione che sin da ragazzo aveva esercitato con indiscutilbile successo, era l’assassinio. Non per sé, per i fatti della sua vita, che anzi per sé non avrebbe ucciso una mosca, ma per altrui committenza. Circostanza questa che sembra proporre una […]

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Roberto Cavallini
La memoria e i luoghi

Perdersi a Venezia

Viaggio a Venezia, dentro e fuori dal “centro-centro”, dentro e fuori dal suo aspetto cartolinesco e dalla retorica. Perché è lontano dai luoghi comuni che la città esprime la sua ulteriore diversità, quella della rarefazione del tempo

«Papà, ma è vero che tu non sei nato a Roma, come me e mamma e che sei nato a Venezia?». «Si». Rispose lui abbassando Paese Sera. «Papà, mamma mi ha detto che a Venezia non ci sono strade e che sta in mezzo al mare e le strade sono fiumi e si va su […]

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