Lorenzo Carbone
La trasformazione dei valori

Cercasi giustizia

Un saggio della filosofa Valeria Ottonelli analizza il concetto di giustizia: l'iconografia ne determina le diverse caratteristiche. Ma il valore e gli interessi dell’individuo non bastano ad affrontare tutte le sfide che essa ci pone nella contemporaneità

Nell’immagine classica della dea Giustizia, Dike in greco e Iustitia in latino, vengono esposti tre simboli legati alla divinità. Innanzitutto, Giustizia è una dea bendata; ciò significa che non guarda in faccia a nessuno di fronte alla legge e rappresenta perciò l’imparzialità del diritto. La dea tiene una bilancia nella mano destra, che indica l’equilibrio […]

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Giuseppe Grattacaso
A proposito di "Luce del Nord”

La luce di Onofri

Elliot ristampa il primo romanzo di Sandro Onofri, lo scrittore delle grandi realtà nei piccoli simboli morto a 44 anni nel 1999. È la storia di un giovane uomo in fuga da se stesso e dalle sue responsabilità perché non sa vivere la vita con pienezza

La vicenda prende avvio a New York ‒ che appare metropoli opaca e sciatta, gli interni illuminati dalla luce livida di tristi lampade al neon, i pavimenti della metropolitana lungo i quali scorrono rigagnoli fetidi ‒ e a New York si conclude, in un andamento circolare che dovrebbe segnare una presa di coscienza da parte […]

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Roberta Passaghe
Su "Repertorio per mano sinistra"

L’uomo disintegrato

Il nuovo romanzo di Giulio Neri è il ritratto delle ossessioni di un pianista che si ritira in solitudine cercando di sfuggire la vita (senza riuscirci). Un libro che convince sia per l'uso della storia sia per l'uso della lingua

La spettacolarizzazione delle bassezze umane è una pratica che, se maneggiata con maestria, non smette mai di affascinare. In Repertorio per mano sinistra (Il Maestrale, 272 pagine, 20 euro) ci si immerge nelle manifestazioni migliori del grottesco, indiscusso protagonista del romanzo, per essere condotti nei meandri più libidinosi delle pulsioni individuali. Giulio Neri, l’autore, si […]

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Roberto Cavallini
Al Museo di Roma in Trastevere

L’Italia di Peggy

Una bella mostra rende omaggio alla fotografa (amatoriale) Peggy Kleiber, artista svizzera innamorata dell'Italia che ha raccontato in bianco e nero i mondi di Danilo Dolci e di Pier Paolo Pasolini

È una esperienza sorprendente, specialmente per un italiano ed ancor più per un romano, quella che si vive davanti alla visione di 150 fotografie, esposte al Museo di Roma in Trastevere, di Peggy Kleiber fotografa amatoriale, nata il 25 giugno del 1940 a Moutier in Svizzera, che nel 1961 frequentò la Hamburger Fotoschule, ma che […]

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Arturo Belluardo
Su “Non nella Enne non nella A ma nella Esse”

Romanzo rock

Il romanzo d'esordio di Mariana Branca è un viaggio folgorante nel mondo della musica e del ritmo (sulle tracce di Nicolas Jaar). Un'avventura di formazione che si trasforma nel catalogo della vita vissuta e da vivere

di quegli anni, quegli anni che eravamo amici, che stavamo sempre insieme, quegli anni che ci volevamo un bene pazzo, che ci amicavamo ogni giorno di nuovo come la prima volta, qualche ora ci inimicavamo, poi ci appaciavamo, ci abbracciavamo, oppure certe volte ci guardavamo soltanto. E un sacco di cose con gli occhi ci […]

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Roberta Passaghe
A proposito di “Dove non mi hai portato"

Scrivere per mostrare

Il nuovo romanzo di Maria Grazia Calandrone, dedicato a un caso di cronaca degli anni Sessanta (la storia di una madre costretta ad abbandonare la figlia), scade spesso nel didascalismo. E l'autrice finisce per spiegare le ragioni della sua scrittura

La regola aurea vuole che, quando si scrive, mostrare sia meglio che dire. Come tutte o quasi le regole si presta naturalmente a essere infranta: la differenza la farà allora il modo. Del nuovo romanzo di Maria Grazia Calandrone a non convincere è appunto il modo, e fin dall’apertura: che qualcosa la mostra, sì, ma […]

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Giuseppe Grattacaso
Su “La verità arriva all'improvviso”

Le ombre di Roma

Il nuovo libro di Paolo Vanacore è una raccolta di dieci racconti: dieci ritratti di donne continuamente sospese tra amore e solitudine con Roma coprotagonista. La città delle vetrine, dei monumenti, della storia e della disperazione delle periferie

Il ventre di Roma è molle e infetto, sa di rancido, ha il colore dei sogni che non si realizzeranno mai e che perciò nemmeno più si sognano, dei liquami putrescenti che hanno dimenticato di essere stati un tempo acqua piovana. È il paesaggio straziato e informe della Grande Bruttezza, a qualche fermata di bus […]

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Filippo La Porta
Alla Libreria Eli di Roma

La politica al limite

Un ciclo di incontri, nel mese di giugno, vuole cercare di riavviare la discussione intorno a temi sociali e pubblici. Un tentativo autentico per andare oltre i limiti della politica. Ce ne parla Filippo La Porta, ideatore con Luciana Scarcia

Questa volta vorrei promuovere un progetto – e ciclo di incontri – che ho ideato e curato insieme a una “antica” amica, compagna di militanza nei ruggenti Settanta, Luciana Scarcia.  Solo un piccolo ricordo, spero non troppo malinconico-reducista. Nel 1972 e 1973 ogni santo giorno – militavamo insieme in un collettivo del Manifesto – ci ritrovavamo nel […]

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Daniela Matronola
A proposito di “Corpo a corpo"

La boxe della vita

Il nuovo romanzo di Elena Mearini usa la metafora della boxe e dello sport per raccontare la storia di tre personaggi (il protagonista, la compagna morta e la sorella di lei) che fuggono costantemente dal tempo

Ci sono romanzi che esercitano il classico potere ipnotico sprigionato dall’incastro e dal dispositivo (come in questo caso) concentrico che formulano la loro struttura sferragliante come un quieto ed efficiente motore elettrico: Corpo a corpo di Elena Mearini (Arkadia Sidekar, pagine 110, €14) rientra a buon diritto nella categoria. L’impatto iniziale è sorprendente: apprendiamo subito […]

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Leopoldo Carlesimo
Un racconto africano

Notte all’impianto

«Fu su quella prima diga, a Shiroro, che imparò il mestiere. Rimase confinato laggiù, in quel cul-de-sac d’Africa, per sei anni, senza mai uscirne. Il Friuli, intanto, rifioriva. Da terra di braccianti, dopo la ricostruzione mutava pelle, s’arricchiva, si trasformava in uno dei poli industriali del nord-est»

A Garafiri, moyenne Guinée, Torlin era l’impiantista del cantiere. L’impianto di una diga è una macchina primitiva e complessa, un intrico di nastri trasportatori che si diramano in ogni direzione, collegando tra loro frantoi di vari tipi e dimensioni, da quelli a mascelle della stazione primaria, capaci di macinare blocchi di roccia da un metro […]

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