Anna Camaiti Hostert
Cartolina dall'America

Il megafono di Trump

I repubblicani, sempre più nel caos in vista delle elezioni del 2024, stanno cercando di eleggere Jim Jordan come speaker della Camera. Un uomo che il suo collega di partito John Boehner chiama "terrorista della politica"

Quando mi è stata proposta, ho trovato l’idea di uno dei valenti collaboratori di Succedeoggi, Giuliano Capecelatro, davvero acuta e stimolante. E così ho accettato con entusiasmo il suggerimento di scrivere un pezzo sull’influenza che l’icona musicale pop Taylor Swift ha esercitato e continua ad esercitare sulle elezioni americane. Un personaggio che mi affascina da […]

continua »
Anna Camaiti Hostert
Cartolina americana

Trump caos

I fedelissimi di Trump hanno silurato lo speaker repubblicano, Kevin McCarthy. La sua colpa? Essere poco trumpiano. Non era mai successo, e ora la lotta intestina ai conservatori Usa rischia di bloccare il paese

La giornata del 3 ottobre 2023 negli Stati Uniti sarà ricordata come una data senza precedenti. Per la prima volta nella storia di questo paese infatti, lo speaker repubblicano della House of Representative, il californiano Kevin McCarthy (nella foto accanto), è stato destituito dal suo ruolo a causa di una faida interna al Partito repubblicano. […]

continua »
Anna Camaiti Hostert
Cartolina dagli Usa

Trump dopo Trump

Il Partito repubblicano non riesce a trovare un vero competitor all'ex presidente. Ormai la destra americana vuole un uomo solo al comando. È grazie al culto della personalità, imposta con violenza e menzogne, che Trump mantiene saldo il suo potere

La storia attuale degli stati Uniti, come in una serie televisiva distopica, registra regressi notevoli con primati negativi di assoluta rilevanza, come quello di Donald Trump, primo presidente americano ad essere arrestato anche se poi rilasciato su cauzione e schedato. L’incriminazione, la quarta in ordine di tempo, riguarda il tentativo di sovvertire l’esito del voto […]

continua »
Flavio Fusi
Cronache infedeli

Luna indiana

Perché l'India di Modi è andata sulla luna? Un'impresa identitaria per distinguersi e dimenticare? O un vuoto da colmare? All'inseguimento di una grandeur che fa apparire lo spazio più vicino del Kashmir, per esempio. E, poi, dalla Luna la terra appare senza confini...

Preghiere nei templi, manifestazioni nei parchi, scolaresche in corteo e un tripudio di bandiere, bandierine e vessilli tricolori. Così – con una esplosione di giubilo e orgoglio nazionale – l’India celebra la sua grande conquista del terzo millennio. La Luna è patriottica, tra Mumbay e Nuova Dehli: Chandrayaan 3, il “viaggiatore lunare” è atterrato sul […]

continua »
Anna Camaiti Hostert
Cartolina dall'America

La scuola di Trump

Negli Usa, lo squadrismo istituzionale contro le culture democratiche ha stravolto la scuola e l'educazione. Sono sempre di più i giovani insegnanti costretti ad abbandonare la cattedra o a cambiare stato per evitare minacce e violenze

Questa estate dal tempo incerto e imprevedibile ormai in tutto il mondo, registra qua negli Stati Uniti, oltre a una natura che reagisce violentemente ad ogni nostro abuso, un solo protagonista della scena politica: Donald Trump. L’ex presidente continua ad accumulare capi di imputazione e ad apparire sulla stampa nazionale, sui media televisivi e sui […]

continua »
Flavio Fusi
Cronache infedeli

Tragedia Russa

1991-2023: il ciclo dei Putin, dei Prigozhin, dei Lukaschenko sembra - tragicamente - concluso. Ma il problema in Russia e nel resto del mondo è: chi comanda, oggi, a Mosca? Si apre una nuova, sterminata Libia, terra di conquista di bande armate?

Cartoline da Mosca e dintorni. Quelle lunghe file di blindati in- colonnati lungo l’autostrada, quelle patetiche fosse scavate per rallentare la marcia, quei camion pieni di sabbia abbandonati di traverso sulla via che porta alla capitale, e nella capitale quei cortei di auto in fuga verso chissà dove, le strade deserte, le porte sbarrate, il […]

continua »
Anna Camaiti Hostert
Cartolina americana

Lezione di violenza

In risposta ai 37 capi di imputazione relativi al furto di documenti riservati, Trump inneggia alla violenza di piazza: “Perché continuiamo a parlare, invece di trascinare le élite politiche fuori dalle loro case e dar loro fuoco?”. Si salverà, l'America?

Mentre scrivo la CNN sta mandando la reazione di Donald Trump ai 37 capi di imputazione del procuratore speciale Jack Smith in relazione ai documenti secretati, rubati e recuperati nella sua villa di Mar-a-Lago in Florida lo scorso agosto. Ad aggravare la sua situazione c’è una registrazione del 2021 in cui l’ex presidente ammette di […]

continua »
Flavio Fusi
Cronache infedeli

Il falò di Zvecan

Gli scontri di Zvecan al confine tra Serbia e Kosovo non si spiegano con i conflitti secolari, ma con la nuova strategia di Putin. In questo senso vanno letti i "miti" esposti: da Ratko Mladic, il massacratore di Srebrenica, e di Slobodan Milosevic, il duce serbo delle guerre balcaniche

Guardate ai simboli. Nelle vetrine dei bar e sulle facciate delle case di Zvecan campeggiano trionfanti i profili di Ratko Mladic, il massacratore di Srebrenica, e di Slobodan Milosevic, il duce serbo delle guerre balcaniche. Non manca nemmeno la firma del campione di tennis e no vax Novak Diokovic. Ma il vero mito dei graffitari, […]

continua »
Flavio Fusi
Cronache infedeli

Eterno Erdogan

Le elezioni in Turchia, in attesa del ballottaggio, confermano una profonda spaccatura globale tra gli elettori delle città che chiedono novità e democrazia e quelli delle campagne che privilegiano i richiami all'ordine e all'identità religiosa. Un conflitto che salva gli Erdogan, i Putin...

Il Reis, il Boss, il Califfo, il Capataz è ancora in testa alla corsa. Non è stato sufficiente quasi il 90 per cento dei cittadini al voto – uno sforzo commovente, in questa Turchia piagata dalla crisi economica e dal terremoto – per disarcionare l’uomo che governa e comanda con pugno di ferro da venti […]

continua »
Luca Fortis
Dall'altra parte del Mediterraneo

Il Libano diviso

Incontro con Misbah Ahdab, grande conoscitore della situazione politica e sociale in Libano: «Il paese è spaccato in due tra modernità e corruzione. Adesso serve un ampio accordo con il Fondo monetario internazionale per salvarlo»

La crisi libanese si fa sempre più complessa e il Libano non riesce a eleggere il suo nuovo presidente. Per fare il punto sul paese, abbiamo incontrato Misbah Ahdab. Ahdab è nato il 1 aprile 1962, laureato in Economia e Management, è stato nominato Console Onorario di Francia nel 1992. Membro del Parlamento libanese dal 1996 […]

continua »