29
aprile
2024

letture

Alberto Fraccacreta
Fiabe in versi a ritmo di Walser

C’era una volta per una selva oscura

Pubblicato per la prima volta a Zurigo nel 1978, a 40 anni di distanza Adelphi ne propone la traduzione italiana: “Komödie” (“Commedia”) è la fiaba in versi di Robert Walser. Oscillando tra la ricerca francescana dell’amore incondizionato e quella freudiana dell’amore materno, Walser plasma le fiabe dei Grimm con il gusto dantesco di una ritmata provocazione lessicale

«Quel tanghero che vuole?» si chiedono le sorelle di Cenerentola scorgendo il principe. Non fosse un interrogativo tipico walseriano, si penserebbe che a pronunciarlo sia stato zio Paperone in una delle sue celebri tirate contro Rockerduck. Ed è incredibile come da uno stilema disneyano si passi ex abrupto al sommo delle visioni dantesche: «Visione che […]

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Pier Mario Fasanotti
Un ritratto (quasi) inedito

Lenin & Gor’kij

L'amicizia, l'esilio, l'apprendistato da pescatore a Capri e quello politico a Londra: Lenin prima della rivoluzione d'ottobre nelle parole di un testimone (diretto) d'eccezione, Maksim Gor’kij

Capita spessissimo che il profilo privato di certi personaggi sia marcatamente diverso rispetto a quello pubblico. A tal punto che, a proposito soprattutto di alcuni artisti, molti affermano che sarebbe stato meglio che l’incontro, o la conoscenza più approfondita, non sia mai avvenuto. Dal patrimonio iconografico di Vladimir Lenin si evince la personalità di un […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart

L’ancella dell’ombra

La figura di Antigone, l’eroina di Sofocle, come quelle di altri protagonisti del mito - Ariel, Prometeo, Ulisse e Scrooge - continua a vivere nelle parole di tanti scrittori che tornano a riscrivere la sua storia. Come Roberto Mussapi, in questi versi…

Un saluto. Mi congedavo per le vacanze estive il giorno del mio compleanno, 21 luglio, con una poesia inedita da un libro nascente. Ora torno ai miei lettori con un monologo in versi da un libro che essi già conoscono: almeno Penelope e Amleto sono personaggi che dalla scena del libro, e dei teatri in […]

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Giuliano Capecelatro
Alle radici della neolingua digitale

Entelechia o anarchia?

I "correttori automatici" dettano legge: dovrebbero essere dei facilitatori della comunicazione, e invece diventano una trappola per la lingua, riducendo a termini banali ciò che invece dovrebbe essere complesso

A uscirne con le ossa rotte è soprattutto la filosofia. Ha un bell’essere catafratto, come lo definiscono quelli del mestiere, cioè armato fino ai denti e quindi, in teoria, pronto a rintuzzare qualsiasi aggressione. Nell’arengo digitale, il povero epicherema sparisce, viene annullato, negato senza mezzi termini, e trasformato in un più digeribile differenza. Eppure avrebbe […]

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Nicola Fano
Su “La funzione moderna dell’arte”

Impara l’arte

Dario Evola, nel suo saggio, ricostruisce la storia e la funzione estetica e sociale della trasmissione dell'arte (tramite musei e accademie). Il ritratto di un percorso secolare (dagli Illuministi al Novecento) che si è interrotto

«L’artista deve essere comunicativo, deve evolversi dalla scarsa cultura e soprattutto deve essere “sperimentale” in modo da creare una inedita relazione tra arti e manifatture»: tenete a mente queste parole. Sono state l’imperativo categorico della cultura e dell’arte (intesa come bene collettivo) del Novecento e sono mutuate dalle intuizioni di Diderot e degli illuministi: un […]

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Roberto Verrastro
Tra storia e fantapolitica (in America)

La bottega di Puzo

Negli Usa apre al pubblico l'archivio completo di 56 scatole di scritti di Mario Puzo. In una montagna di carte, l'officina del grande giallista; comprese le annotazioni alla saga del terzo Kennedy che fu stroncata dalla critica

Gli americani rieleggono sempre i presidenti inutili. Parola di Mario Puzo, in quello da lui definito il suo romanzo più ambizioso: Il quarto K, una rievocazione del passato che sembra quasi una cronaca del futuro. Dopo una parziale esposizione al pubblico dal 5 aprile al 30 giugno, è ora disponibile presso il Dartmouth College, università statunitense nella […]

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Raoul Precht
Periscopio (globale)

L’utopia di Felipe

Ricordo di León Felipe, una delle massime espressioni della cultura spagnola del Novecento: con i suoi versi voleva far risaltare la disperazione dell’uomo calato in una realtà antipoetica e violenta

Fra i poeti della generazione del ’27, León Felipe è il più extra-vagante. Non stravagante (in questo senso se ne potrebbero menzionare altri, a cominciare da Rafael Alberti), ma proprio extra-vagante, poiché vaga e si disloca tanto nel suo mondo ideale, quanto in quello reale, spostandosi più in fretta e più in avanti di tutti, […]

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Angela Scarparo
“Contro l'interpretazione” e “Autoritratto”

Contro la critica

Da Susan Sontag a Carla Lonzi: nelle riflessioni di due donne sull'ipertrofia della critica ci sono domande molto attuali sul rapporto tra arte e società. Ecco perché i loro saggi sono da rileggere

Nel 1966, negli Stati Uniti, esce un libro di saggi che porta la firma di Susan Sontag (nella foto accanto). È intitolato Contro l’interpretazione. Si tratta di una serie testi, più o meno lunghi, sul cinema (Muriel di Resnais, Vivre sa Vie di Godard), sull’arte (“Contro l’interpretazione”, “Sullo Stile”, “Note sul camp”) di notazioni comparative su singoli […]

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Daniela Matronola
A dieci anni dalla morte

David Foster Wallace, assalto alla realtà

Ritratto di David Foster Wallace, scrittore fluviale, devoto ai particolari (soprattutto quelli della vita) e sempre fedele alla sua idea di "narratore/scienziato", ossia colui che è chiamato a fare diagnosi, non vere e proprie creazioni

Mercoledì 12 settembre 2018: 10 anni dalla morte di David Foster Wallace. Sua moglie, Karen Green, lo trovò suicida nel portico di casa. Tutto il mondo accolse questa notizia con sgomento ma non con totale sorpresa. La parte tremenda della notizia era che DFW non avrebbe più pubblicato quei suoi libri mastodontici e articolati, ricchi […]

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Danilo Maestosi
Al Festivaletteratura di Mantova

La resistenza dei libri

Il bilancio della kermesse dei libri è sicuramente positivo, in termini di numeri; ma i sintomi dell'inciviltà, dell'imbarbarimento delle attese sociali sono arrivati anche qui. E non è un bel segno

Centoventimila spettatori in cinque giorni di programmazione. Per oltre metà paganti. Più o meno, gli stessi delle ultime edizioni. Quasi tre volte gli abitanti di questa città: si conferma che il richiamo del festival della Letteratura di Mantova è fenomeno nazionale che continua a superare i confini della Regione. Il responso dei numeri è che […]

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