Flavio Fusi
Cronache infedeli

Per Victoria Amelina

«Siamo ossessionati dalla nostra libertà»: storia di Victoria Amelina, la giovane scrittrice ucraina uccisa da una bomba russa. A Nju Jork – nel Donbass – aveva avuto il coraggio di organizzare un festival letterario. In cerca di una impossibile normalità

Scrive il poeta Juan Gelmàn: “È il volto che riappare, non il numero.” Così oggi mi fermo a contemplare il viso giovane e i capelli biondi e il sorriso della ragazza Victoria Amelina: trentasette anni portati con leggerezza e gravità dentro questa sudicia tragedia che è il massacro russo dei figli di un intero popolo. […]

continua »
Giacomo Battiato
Tra passato e presente

Francesco alla guerra

Che cosa possiamo concretamente fare, contro la guerra? Seguire l'esempio di San Francesco sarebbe proprio impossibile? Il racconto di un episodio poco noto, ma molto significativo, della sua vita può esserci di grande aiuto...

Il seme etimologico della parola GUERRA, nelle lingue latine così come in inglese e in alcune lingue slave è nell’antico germanico WARRA che significa CAOS. La guerra è caos. Da sempre, da quando hanno cominciato a disegnare e poi a scrivere la loro Storia, gli uomini raccontano la guerra, la spinta fatale a versare il […]

continua »
Daniela Matronola
A proposito de “Il viaggio di Irene”

Rivoluzione e Pace

Il nuovo saggio di David Fiesoli parte da un interrogativo: a chi interessa la Pace? A chi ha a cuore la sacralità della vita da riaffermare come dignità inviolabile, in un percorso che riannoda questo concetto fondante lungo tutta la linea del tempo

A chi importa davvero di Irene, la Pace? Scriviamola con l’iniziale maiuscola, visto che il viaggio che il libro di oggi ci propone, un saggio molto interessante e profondo, scritto da David Fiesoli, giovane studioso di Prato (Il viaggio di Irene. Per una storia della Pace, Avagliano Editore 2023, pag.78, €13), intreccia storia mito cultura […]

continua »
Roberto Verrastro
Su “Understanding Russian Strategic Behavior”

La strategia di Putin

«Se la Russia non può rafforzarsi, può indebolire i suoi avversari». Un saggio di Graeme P. Herd, studioso di politiche internazionali, uscito subito prima della guerra in Ucraina, spiega la strategia europea di Putin

“Non capisci, George, che l’Ucraina non è nemmeno uno Stato. Cos’è l’Ucraina? Una parte del suo territorio è Europa dell’est, ma la maggior parte è un nostro regalo”. Risale al vertice della Nato a Bucarest nell’aprile del 2008 questa affermazione di Putin di fronte al presidente americano George W. Bush, e la rievoca un volume […]

continua »
Flavio Fusi
Cronache infedeli

Gli 11 settembre

L'11 settembre è una data cardine della nostra identità. Ma, da Santiago del Cile a New York, la storia non è strumento di vendetta. Le colpe degli Usa in Cile non c'entrano nulla con quelle di Bin Laden. Né con quelle di Putin

Bisogna scavare a fondo nel passato, per ritrovare quei giorni di settembre a New York davanti alle Torri ridotte in polvere, con il vento caldo delle esplosioni che spazzava l’East River: ma non era ieri, appena il nostro ieri di spettatori sgomenti davanti alla fossa fumante scavata dentro il cuore della metropoli?  E più a […]

continua »
Nicola Fano
A proposito de “Gli uffici competenti"

Putin e Sinjavskij

Il bellissimo romanzo di Iegor Gran racconta l'avventura dello scrittore dissidente Andrej Sinjavskij - il suo arresto e la sua condanna - assumendo il punto di vista dei servizi sovietici . E così rivela anche qualcosa della Russia di oggi

Possibile che l’avventura di Andrej Sinjavskij – il celebre scrittore russo dissidente, arrestato, processato e condannato al gulag nel 1966 – possa celare il segreto della guerra di Putin? Leggete Gli uffici competenti di Iegor Gran (Einaudi, traduzione di Giuseppe Grimonti Greco e Enzo Sinigaglia, 232 pagine, 19 Euro) e avrete la risposta. Vi assicuro […]

continua »
Roberto Verrastro
Uno studio del 2021

Il metodo Zelensky

In un saggio di Olga Baysha, analista ucraina di formazione statunitense, l'analisi dell'ascesa e della gestione del potere in Ucraina da parte del presidente-attore Volodymyr Zelensky. Prima che l'invasione russa cambiasse tutto

L’analisi delle strutture del potere nell’Ucraina di Zelensky, patria della giornalista e massmediologa Olga Baysha, è al centro del suo saggio pubblicato due mesi prima dell’invasione russa del Paese del 24 febbraio: Democracy, Populism and Neoliberalism in Ukraine, “Ai confini del virtuale e del reale” (Routledge, 130 pp., 54,99 euro, ebook 11,99 euro). Nel primo […]

continua »
Pier Mario Fasanotti
A proposito di "Un Occidente prigioniero”

Kundera e l’Ucraina

Esce un vecchio discorso di Milan Kundera dedicato al rapporto tra "piccoli stati" europei e grandi potenze nel corso del Novecento. E la mente va subito a Kiev e agli argomenti usati dalla Russia per aggredire e invadere l'Ucraina

 «L’Europa non è un fenomeno geografico, ma una nazione spirituale, sinonimo di Occidente». Questa è una delle frasi del ceco Milan Kundera (nato a Brno nel 1926) contenuta nel libro Un Occidente prigioniero, appena stampato da Adelphi (85 pagine, 12 Euro). Lo scrittore è noto, in Italia e nel mondo, soprattutto per il romanzo L’insostenibile […]

continua »
Carlangelo Mauro
Il senso di una crisi

Trasversali a Mosca

Fa riflettere, nei commenti trasversali di destra e di una certa sinistra all'invasione russa dell'Ucraina, la convergenza in difesa dell'imperialismo di Mosca. Un atteggiamento che, negando la realtà, è motivato solo dall'ostilità nei confronti dell'imperialismo americano

Ve li ricordate i bombardamenti indiscriminati nella seconda guerra in Cecenia di Putin? E la propaganda del Cremlino – quella denunciata da Anna Politkovskaja che anche per questo poi fu uccisa – secondo cui i Ceceni, l’intera popolazione, non singoli gruppi, erano tutti terroristi? (https://www.internazionale.it/notizie/anna-politkovskaja/2004/09/10/russia-putin-cecenia) La guerra fu battezzata da Mosca come “Operazione antiterrorista nel […]

continua »
Anna Camaiti Hostert
Cartolina dall'America

L’etica di Biden

Costantemente criticato da tutti - ai limiti dell'ingiuria - per i suoi modi "rallentati", Biden è il bersaglio preferito di chi si proclama "né con Putin né con la Nato". Eppure, il presidente incarna il sentimento comune, quasi un populista che però non trascura l'etica pubblica

Da più parti ormai piovono critiche sulla testa di Joe Biden e sulla sua presidenza, anche già da prima della guerra in Ucraina. La maggior parte di esse trovano riscontro nell’età avanzata tanto che da più parti si è perfino ventilata l’ipotesi che potrebbe lasciare addirittura la presidenza. I motivi di queste critiche sono molti […]

continua »