Andrea Carraro
Ancora su "Autobiografia dei miei cani”

L’arte di raccontarsi

Sandra Petrignani nel suo nuovo libro affronta il doppio registro del raccontare sé stessi e, attraverso di sé, descrivere gli altri. Mescolando realtà e finzione

“Avere un cane è trovarsi in un costante stato di innamoramento» osserva Sandra Petrignani in Autobiografia dei miei cani (Feltrinelli), il più recente suo libro, nel quale la scrittrice piacentina ma romana d’adozione si racconta attraverso i molti animali – soprattutto cani, ma anche un gatto, Topazia, – che la hanno accompagnata nel corso dell’esistenza, […]

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Daniela Matronola
A proposito di "Autobiografia dei miei cani"

Vite (belle) da cani

Il nuovo libro di Sandra Petrignani insegue il filo della vita vissuta attraverso la relazione con gli animali domestici: un espediente per scavare dentro l'universo degli uomini

“Il nostro addio è stato la stravagante esperienza di una carezza non consegnata”, è un passaggio in cui ci imbattiamo, leggendo Autobiografia dei miei cani di Sandra Petrignani (Gramma Feltrinelli, 206 pagine, 18 Euro), a pagine 196, e sembra raccogliere il senso profondo, esistenziale, del libro, oltre ad essere il punto esatto in cui una […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Il canto dei marinai

Senso di inutilità della vita. La conoscenza e la bellezza della natura non bastano a lenire. La noia non svanisce e Mallarmé in “Brezza marina” pensa alla fuga, il suo spirito vuole salpare, ma anche il viaggio è prospettiva angosciosa. Finché irrompe una speranza…

La carne è triste, e anche l’aver letto tutti i libri e la conoscenza non servono a vincere il senso di inutilità della vita, la noia. Se il viaggiatore di Baudelaire «parte per partire», spinto da un ignoto e a suo modo meraviglioso desiderio di viaggio senza meta, l’uomo che qui mette in scena Mallarmé […]

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Paolo Petroni
Ancora su "Abel"

Il cowboy di Baricco

Dietro le quinte dei saloon e della prateria, Alessandro Baricco, nel suo nuovo romanzo, ha disseminato pillole di filosofia che contano più delle azioni. Purché non si cerchi sempre il senso delle cose...

Abel Crow ci racconta la sua storia da ragazzino nato nel West, che diventa poi cowboy, quindi sceriffo, il cui 10 per cento della testa è sempre impegnata a ricordare la bellezza e l’amore per Hallelujah Wood, e a 27 anni pistolero leggendario, uno che se perdesse un duello lo si saprebbe fino al mare, […]

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Pasquale Di Palmo
I deliri del bibliofilo

Non v’è salvezza al di fuori del mostruoso

Così recitava l'ormai introvabile fascetta di “Hilarotragoedia”, libro d'esordio (Feltrinelli, 1964) del “socievole misantropo” Giorgio Manganelli. Con in sovracopertina l'immagine dell'autore in veste di iettatore

Nel 1964 apparve Hilarotragoedia, libro d’esordio di Giorgio Manganelli. Esordio in realtà piuttosto tardivo, qualora si consideri che l’autore aveva passato da un paio d’anni la quarantina. Il volume uscì nella collana «I narratori» di Feltrinelli, con una sovracopertina che riproduceva una curiosa immagine fotografica a colori dello stesso narratore, realizzata da Paolo De Antonis, in […]

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Rossella Pretto
“Magia” e “Lucente Stella”

Lo spirito di Ariel

Salomone e Saba, Shakespeare, lo scrigno di Yeats e l’immortale “Bright Star” di John Keats. Roberto Mussapi ci svela il rapporto tra magia e parola. Segreti radicati nell’amore che si fa Poesia, attraversati dall’atto magico della traduzione. In due preziosi libri strettamente connessi

Può la magia tradursi in Poesia, mi chiedo leggendo uno dei quaderni della collana curata da Isabella Leardini per Vallecchi, e nello specifico quello affidato a Roberto Mussapi che sceglie proprio questa parola, Magia, per descrivere una delle linee di forza della sua poetica? La magia di cui parla Mussapi, però, credo sia quella dell’amore, di […]

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Eleonora Marangoni
Ceppo 2022: tre parole-chiave sul racconto /2

Custodire, Distillare, Allenare

Missione Monica Vitti. Così si potrebbe definire in modo conciso il libro di Eleonora Marangoni - vincitrice del Premio Ceppo Selezione Racconto - ispirato alla grande attrice e ad alcuni dei suoi personaggi. Lo spiega la stessa scrittrice in questa “lettura” tenuta a Pistoia in occasione del premio

Eleonora Marangoni con il suo “E siccome lei” (Feltrinelli) ha vinto il Premio Ceppo Selezione Racconto (www.iltempodelceppo.it) «per la sua originale capacità di utilizzare un’ampia tastiera di registri e temi». Il libro è ispirato a Monica Vitti e ai suoi molteplici personaggi femminili, attraverso i quali l’autrice compone un ritratto della grande attrice (per la […]

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Every beat of my life

Nel santuario di Melanconia

Nel suo «fare anima» con i versi, John Keats dedica un’ode a una condizione dello spirito «presente in molti poeti che ne fanno clima e agone». Il suo è un invito: sì, è vero che la malinconia è un pericoloso nemico insinuante, ma fa parte di noi ed è solo accettandola che si può disarmare

Quella di Jonn Keats è una delle voci più presenti nei nostri incontri settimanali. Il poeta il cui nome è scritto sull’acqua, come si autodefinì, è uno dei grandi che davvero, con i loro versi riuscirono a realizzare quello che Keats chiedeva a se stesso e a tutti gli autori di versi: «fare anima».Il mio […]

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Nando Vitali
Su “Se solo il mio cuore fosse pietra”

Bambini all’inferno

La giornalista e scrittrice Titti Marrone racconte le storie terribili di quei bambini che, conosciuto l'inferno di Auschwitz e altri lager nazisti, furono lentamente recuperati alla vita grazie a un progetto voluto (e gestito dietro le quinte) da Anna Freud

Certi romanzi mettono in cammino la nostra realtà immaginativa. Ma ci pongono anche di fronte alla necessità di guardarci dentro. Osservare con coraggio il mondo oscuro nel quale la Grande Storia sommerge le piccole storie alle quali invece è fortemente connessa. Nel romanzo di Titti Marrone, Se solo il mio cuore fosse pietra (Feltrinelli, pagine […]

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Alberto Fraccacreta
La nuova edizione Feltrinelli dell’“Ulisse”

L’Odissea di Joyce

L’avventuroso 'viaggio' dello scrittore irlandese attraverso Leopold Bloom è in realtà un’avventura nella lingua, come spiega il traduttore e curatore Alessandro Ceni. Così il lettore-interprete è costretto a essere egli stesso Ulisse in balìa del naufragio di ogni interpretazione prestabilita di senso

È difficile trovare opere letterarie così consentanee a una lettura semiotica e, al contempo, decostruzionista come quelle di James Joyce, in particolar modo con l’Ulisse e il Finnegans Wake. Lettura semiotica e decostruzionista perché, nei romanzi summenzionati, emergono a singolar tenzone il segno e la debolezza del segno, l’aliquid stat pro aliquo (secondo il bel motto medievale) e […]

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