1
novembre
2024

racconti

Leopoldo Carlesimo
La cena di Esther/2

Uomini a tavola

«Non le era mai andato a genio Furio… E che razza di idea, quella di Linaldo! Una delle sue solite trovate né carne né pesce… invitarlo a cena, a una settimana dalla cerimonia del primo giro di turbina a Roghùn»

Riassunto della prima puntata. Roghùn, Tajikistan, cantiere di costruzione di una diga. Esther ha invitato a cena alcuni colleghi di lavoro, nel suo alloggio del campo. Mentre finisce di cucinare e si prepara a ricevere gli ospiti, ripercorre le tappe del suo matrimonio con Linaldo. Lavorano entrambi lì a Roghùn, Linaldo come capocantiere, Esther come […]

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Raoul Precht
Castelporziano/10

Rimario tedesco

«A differenza di Gerald, che quella sera indossava una rispettabilissima giacca, e di Volker, il quale si era presentato invece con una camicia azzurra dalle maniche rimboccate, Johannes non aveva fatto alcuno sforzo in termini di abbigliamento». Si conclude il romanzo a puntate di Raoul Precht

Riassunto delle puntate precedenti: il romanzo segue le avventure di un giovanissimo traduttore chiamato a occuparsi dei poeti tedeschi presenti al Festival di Castelporziano. Nella sezione precedente il protagonista si è occupato in particolare del quarto poeta da tradurre, Gerald Bisinger * * * Ancora una volta la memoria scompone e ricompone a piacimento, giocando […]

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Leopoldo Carlesimo
La prima parte di un racconto inedito

La cena di Esther

«Il periodo in cui era passata più vicino a quella che adesso definiva "trappola" erano stati i primi anni di matrimonio, quando ci avevano creduto davvero, lei e Linaldo, o quanto meno ci aveva creduto lei»

“Un caprone morto per fare pace… Che razza di uomo può offrire alla sua donna una carogna di  capra per fare pace?” Si disse Esther. Cominciava a rinfrescare. Aveva lasciato la porticina sul retro aperta, il controtelaio a zanzariera impediva a insetti e altri animali di penetrare nell’interno. Fine novembre, la sera calavano i primi […]

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Raoul Precht
Castelporziano/9

Il tempo di Gerald

«Più tardi dedicai un po’ di tempo a Gerald, che dei quattro era forse quello che avevo frequentato meno e anche, obiettivamente, il più difficile da frequentare, il meno estroverso o comunicativo, anche se era l’unico di loro a conoscere l’italiano»

Riassunto delle puntate precedenti: il romanzo segue le avventure di un giovanissimo traduttore chiamato a occuparsi dei poeti tedeschi presenti al Festival di Castelporziano. Nella sezione precedente si è discusso delle ripercussioni della seconda serata, e molto anche di Roma e Venezia. * * * Tornando a quel pomeriggio, se non parlammo di Roma e […]

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Matteo Pelliti
Rossini a colori!/3

Arrivederci, Rossini!

Ultimo atto della favola a puntate di Matteo Pelliti. L'orchestra per suonare "L'Italiana in Algeri" è finalmente completa: giustizia è fatta! Ma che ne sarà del nostro protagonista, Ubaldo?

Eccoci arrivati all’epilogo della nostra favola musicale. Ubaldo, o meglio, Rossini, ha ottenuto finalmente – grazie all’intervento del Commissario Prefettizio – il suo scopo: arriveranno due ottavini a completare l’organico orchestrale per la prima dell’Italiana in Algeri. Giustizia è fatta! E poi? Come andrà la prima dell’opera? E Ubaldo, che ne sarà di lui? Rimarrà per […]

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Raoul Precht
Castelporziano/8

Il terzo pomeriggio

«Vidi che durante l’intervista Erich era rilassato come sempre, rispondeva cortesemente e in modo esauriente, ma senza strafare, senza mai polemizzare con il giornalista che cercava di provocarlo»

Riassunto delle puntate precedenti: il romanzo segue le avventure di un giovanissimo traduttore chiamato a occuparsi dei poeti tedeschi presenti al Festival di Castelporziano. Nella sezione precedente il famoso “happening” del minestrone condiviso sul palco si è intrecciato, nel ricordo del protagonista, alla sua prima storia d’amore. * * * L’albergo era fatiscente, situato quasi […]

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Raoul Precht
Castelporziano/7

L’happening poetico

«Nel frattempo sul palco e tutt’intorno erano successe altre cose, non dico che nella mia eccitazione non le registrassi, ma dopo l’happening del minestrone passarono forse in secondo piano, o almeno lo sono oggi nella mia memoria»

Riassunto delle puntate precedenti: il romanzo segue le avventure di un giovanissimo traduttore chiamato a occuparsi dei poeti tedeschi presenti al Festival di Castelporziano. Nella sezione precedente abbiamo seguito la seconda serata del Festival, nel corso della quale i poeti stranieri erano stati invitati a “esibirsi” sul pericolante palco costruito sulla spiaggia di Ostia. * […]

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Matteo Pelliti
Una favola inedita

Ubaldo e Rossini

Eccoci alla seconda parte di «Rossini a colori!», la fiaba nella quale il signor Ubaldo, improvvisamente si ritrova ad essere Rossini. E a rovinare lo sparito dell'"Italiana in Algeri"...

Abbiamo lasciato il nostro Ubaldo/Rossini incriminato per aver danneggiato irreparabilmente lo spartito originale dell’Italiana in Algeri con una macchia di marmellata. Sul concertato finale del primo atto le grida del direttore d’orchestra, del regista e del direttore del teatro chiedono soccorso e l’intervento risolutore di un’autorità capace di riportare ordine in scena. Cosa succederà al […]

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Raoul Precht
Castelporziano/6

Le valigie di Evtušenko

«Al suo arrivo a Roma – vero atto di lesa maestà – Evtušenko s'era ritrovato senza valigie, e chissà se nel frattempo gli organizzatori erano riusciti a recuperarle, fra Mosca e Fiumicino, dovendo mediare fra due inefficienze, quella sovietica e quella democristiana»

Riassunto delle puntate precedenti: il romanzo segue le avventure di un giovanissimo traduttore chiamato a occuparsi dei poeti tedeschi presenti al Festival di Castelporziano. Nella sezione precedente, mentre tutti attendevano l’arrivo provvidenziale di Patti Smith, il protagonista ha avuto modo di conoscere meglio un altro dei “suoi” poeti, Volker Von Törne. * * * In […]

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Giuliano Compagno
Un racconto ritrovato dopo 23 anni

Innocua la memoria

«Gli indiani credono che dopo alcuni anni i morti ci lascino per intraprendere la loro strada definitiva. È un pensiero per una metà felice, per l’altra affliggente. Almeno ricordassi, di quaggiù, futili episodi che ci prendevano attenzione»

Scendendo dal sagrato della solita chiesa dove speriamo di incontrarci a intervalli regolari, ho posato lo sguardo sui polsini della camicia e mi sono reso conto di non indossare un capo adatto alla tua commemorazione. Non ho provato imbarazzo. Il disegno era a righe larghe bianche e rosse e mi ha fatto pensare alla nostra […]

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