“Quando abbiamo smesso di capire il mondo”
Il bel libro di Benjamìn Labatut analizza, come fosse un romanzo, lo sviluppo novecentesco delle teorie dell'indeterminatezza: la radice della Realtà non esiste? Forse il problema è non smettere di farsi delle domande
C’è questo gatto. Dispettoso, molesto. Pieno di sé. Asserisce, e non teme smentite, di essere vivo – e fin qui tutto ok – e al tempo stesso di essere morto. Una zampata (il)logica che di colpo sfilaccia la bella tela compatta, nitida e dai colori vividi, che siamo abituati a chiamare Realtà. E sfodera, malignazzo, […]
continua »
“Col nuovo sole ti disturberò”
Viaggio nel mondo gaddiano attraverso il carteggio, in parte inedito, tra lo scrittore e il critico letterario pubblicato da Succedeoggi Libri, insieme agli scritti dedicati all’autore del “Pasticciaccio” nell’arco di 70 anni. Il volume si presenta sabato 11 giugno all’Emporio Letterario di Pienza
In una discutibile pagina del suo peraltro stimolante Breve secondo Novecento (Manni, 1996) Franco Fortini inaugura un “medaglione” dedicato a Gadda con queste parole: «Gadda mi è sempre stato antipatico». Ecco, gli scritti che allo stesso Gadda dedica Leone Piccioni, e che vedono ora la luce nella loro completezza insieme a un in parte inedito carteggio (Carlo […]
continua »
La nuova edizione di “Poeta al comando”
Il popolare divulgatore Alessandro Barbero racconta come una favola grottesca l'avventura di Fiume di Gabriele D'Annunzio. Un episodio sospeso tra la farsa e il dramma, condito di sesso e rivoluzione, diventa il romanzo di un'Italia ridicola
Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, che l’Italia combatté – aggregandosi ai vincitori a conflitto già iniziato – contro l’impero austro-ungarico, si parlò di “vittoria mutilata”. I vincitori, Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti, regolarono il nuovo assetto europeo con il Patto di Londra. L’Italia non partecipò ai trattati di pace: la sua partecipazione, infatti, […]
continua »
Periscopio (globale)
A dieci anni dalla morte, è arrivato il momento di rileggere (o per meglio dire "leggere", poiché da noi è colpevolmente ancora poco nota) la scrittrice belga Jacqueline Harpman. Una vita tra psicoanalisi e letteratura
Un tempo, se si diceva letteratura belga di espressione francese, si pensava subito, e direi esclusivamente, a Simenon. Poi è stato il momento, durato forse troppo poco, della meritata fama di Marguerite Yourcenar. Oggi, certo, continuiamo a pensare a Simenon, fenomeno mediatico e letterario di lunga durata anche per le dimensioni della produzione letteraria, e […]
continua »
Su “Leggere possedere vendere pubblicare”
Il nuovo libro di Antonio Franchini (uno degli editor più apprezzati della nostra editoria) è un a riflessione semiseria e solo apparentemente narrativa sulla differenza tra fare libri e fare letteratura. Perché, senza libri, la letteratura non esiste...
Il vero cuore di Leggere possedere vendere pubblicare di Antonio Franchini (Marsilio, 121 pagine, 15 Euro) è il libro. Non questo medesimo in particolare ma i libri, oggetti fuori serie, “merce strana irriducibile alla materia di cui è fatta”, un’intuizione shakespeariana che dopotutto coincide o collide con la stessa materia dei sogni di cui gli […]
continua »
A proposito di "Si resta sempre altrove"
La nuova raccolta poetica di Stefano Vitale parte della lontana traccia di "Ossi di seppia" di Eugenio Montale per arrivare a raccontare l'inquietudine del presente
Si resta sempre altrove, nuova raccolta poetica di Stefano Vitale (Pasturana, Puntoacapo, 2022, 122 pagine, 15 Euro), prende abbrivio dal «Noi non sappiamo» che ne inaugura il Prologo, rileggendo a suo modo un proverbiale incipit di Ossi di seppia e idealmente legandosi al «Siamo i soldati d’una fiaba oscura» di La traversata della notte (Edizioni […]
continua »
A proposito di “Käfigland”
Intrighi di potere, finanziamento illecito dei movimenti neonazisti, dati economici falsati: è la Svizzera di Danielle Baumgartner. Una storia inquietante che fa luce su un mondo dove le libertà sembrano a rischio ogni giorno di più
Il Novecento e i suoi conflitti si riaffacciano pericolosamente ai nostri giorni anche nel romanzo d’esordio di Danielle Baumgartner: Käfigland – Un thriller politico svizzero (Knapp Verlag, 343 pagine, 27,21 Euro). Il Paese in gabbia, a cui alludono il titolo e la copertina dell’opera, è quello dell’autrice, una Svizzera senza vie d’uscita in prossimità del trentennale della morte […]
continua »
Su “Stefan Zweig. L’anno in cui tutto cambiò”
Raoul Precht ha scritto un (bel) romanzo biografico dedicato al 1935 di Stefan Zweig: l'anno in cui la vita dello scrittore e quella d'Europa cambiarono radicalmente. Una sorta di cupio dissolvi che da individuale diventa collettiva
«Perché aveva scelto proprio lei, una donna sposata, con due figlie, anziché una delle tante vergini (o almeno giovani) che il suo status di scrittore in ascesa gli avrebbe dato tutte le opportunità di conoscere e corteggiare? A pensarci ora, il motivo era probabilmente proprio quello: Friderike era una donna con un passato e un […]
continua »
A proposito di "Un Occidente prigioniero”
Esce un vecchio discorso di Milan Kundera dedicato al rapporto tra "piccoli stati" europei e grandi potenze nel corso del Novecento. E la mente va subito a Kiev e agli argomenti usati dalla Russia per aggredire e invadere l'Ucraina
«L’Europa non è un fenomeno geografico, ma una nazione spirituale, sinonimo di Occidente». Questa è una delle frasi del ceco Milan Kundera (nato a Brno nel 1926) contenuta nel libro Un Occidente prigioniero, appena stampato da Adelphi (85 pagine, 12 Euro). Lo scrittore è noto, in Italia e nel mondo, soprattutto per il romanzo L’insostenibile […]
continua »
A proposito di “Poco a me stesso”
Il nuovo romanzo di Alessandro Zaccuri parte da uno strano pretesto: Manzoni nacque illegittimo e crebbe in quartieri malfamati tra bari e criminali. Ne viene fuori una "biografia fantastica" che ritrae una Milano avventurosa e inedita
E se Alessandro Manzoni fosse stato esposto alla sua nascita presso la ruota della chiesa di Santa Caterina? Se proprio lui, probabile figlio naturale dello spericolato Giovanni Verri (fondatore della rivista «Il Caffè», che ebbe una relazione clandestina con Giulia Beccaria), soltanto in un secondo momento fosse stato riscattato dalla madre, pentita, e assunto come […]
continua »