Sergio Buttiglieri
Al Teatro Storchi di Modena e poi in tournée

L’Italia di Moro

Fabrizio Gifuni porta in scena le lettere e il terribile memoriale di Aldo Moro. Un monologo intenso grazie al quale il lettore scopre l'intreccio di interessi e falsità che portò - di fatto - alla condanna del grande statista ucciso dalle Brigate Rosse

Con il vostro irridente silenzio, l’intenso, travolgente monologo di Fabrizio Gifuni, che ha appena debuttato in prima nazionale con grande successo al Teatro Storchi di Modena, si fonda sulla sua capacità di mettere in dubbio concetti comuni che il mainstream cercasempre di inculcarci come quello che: «la memoria è divisiva». Fin dal prologo allo spettacolo basato sullo studio […]

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Ilaria Garampi *
9 maggio, una memoria per il presente

Tutti figli d’Europa

Nel giorno che celebra le vittime del terrorismo, vale ricordare la vocazione unitaria di Aldo Moro, l’impegno di Peppino Impastato e di tanti giovani intenti a costruire un futuro comune. Una lezione, la loro, più che mai necessaria

Oggi, 9 maggio 2020, in Italia si celebra il giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice. Il 9 maggio del 1978 veniva ritrovato il corpo di Aldo Moro «acciambellato in quella sconcia stiva», evocato da Mario Luzi in una dolente poesia. Moro, illustre statista, docente […]

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Giuseppe Grattacaso
L'Italia di Salvini e Di Maio

La divisa da Capo

Guardate la foto di Moro qui accanto. Poi pensate a Mussolini che ostentava muscoli e divise. Infine pensate a Salvini e la sua propensione a identificare lo Stato con se stesso e capirete qual è davvero il suo stile...

Italia in bianco e nero dei primi anni Sessanta. Aldo Moro è sulla spiaggia di Terracina in compagnia della figlia Agnese. Lo statista e la bambina si tengono per mano. Agnese, che appare imbarazzata, sembra voglia appoggiarsi al padre, in cerca di conforto. In un’altra immagine, che risale a quella stessa giornata dell’estate del 1961, […]

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Giuseppe Traina
A proposito di "Le sottrazioni"

Padri di piombo

Nel suo primo romanzo, Carlo Brugnone racconta l'Italia degli “anni di piombo” applicando rigore storico a vicende familiari. E, alla fine, il terrorismo si mostra come una ferita ancora aperta nei sentimenti smarriti del Paese

In proporzione alla portata storica degli eventi, non sono poi tanti i romanzi italiani che abbiano sviluppato un’analisi coscienziosa e non manichea degli “anni di piombo”. Uno tra i più seri che ci sia dato conoscere è opera di Carlo Brugnone e s’intitola Le sottrazioni (Siké Edizioni, 2018, pp. 231, 20 euro). Brugnone esordisce nel […]

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Pierre Chiartano
Quarant'anni dopo

Ombre dopo Moro

La guerra fredda, le divisioni nelle Br e quelle nella Dc: vediamo - a partire da questo intreccio di interessi anche contrapposti - quali sono state le conseguenze del caso Moro sull'Italia dopo la caduta del Muro

Il rapimento di Aldo Moro fu un intreccio di “giochi” assai complesso, una sciarada violenta piena di cifrature. Pensate di guardare tre partite a scacchi dall’alto, su scacchiere trasparenti. Vi dovrete impegnare in un estenuante esercizio di concentrazione per distinguere a quale partita appartenga ogni mossa. Potreste sbagliare spesso e confondervi, assegnando una mossa al […]

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Pierre Chiartano
A quarant'anni dal rapimento

Il Moro di gomma

Una Paese a sovranità limitata, l ritorno della guerra fredda (che in Italia manovrava i due maggiori partiti), il lavorio dei servizi e i terroristi eterodiretti: è il momento di rileggere tutti i documenti del Caso Moro

Sono passati 40 anni dal rapimento e dall’esecuzione di Aldo Moro e della sua scorta. Centinaia di documenti sono stati desecretati, da quelli del Dipartimento di stato Usa a quelli di Kew Gardens in Inghilterra, il lavoro della commissione d’inchiesta parlamentare (di solito produttrice di carte inutili) ha consegnato una quantità di informazioni, dove la […]

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Nicola Fano
Una memoria fra teatro e società

Autobiografia del ’78

16 marzo 1978, Aldo Moro viene rapito e la sua scorta trucidata, Giorgio Strehler prova "La Tempesta" di Shakespeare: quando uno spettacolo può racchiudere l'incubo di un'epoca e il segno che questa lascerà sul futuro

Quarant’anni fa, quando rapirono Aldo Moro – il 16 marzo del 1978 – ero all’università, come ogni mattina. Con due o tre amici andavamo sempre a prendere il caffè al bar sotto il Rettorato, alla Sapienza di Roma: ci trovavo una ragazza che faceva la bibliotecaria all’Alessandrina che mi piaceva, così avevo convinto i miei […]

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Giorgio Frasca Polara
Un frammento importante del nostro passato

Storia di una svolta

Quarant'anni dopo, Giorgio Frasca Polara, storico osservatore e testimone delle tempeste della sinistra italiana, ricostruisce la nascita e la morte del "Compromesso storico": un sogno (interrotto dal terrorismo) che portò il Pci al governo

Il 28 settembre, il 5 e il 12 ottobre del 1973 Enrico Berlinguer, allora segretario del Pci, scrive per il settimanale “Rinascita” tre articoli che avranno un’eco molto grande e sviluppi altalenanti per cinque anni. Berlinguer riflette sulla situazione italiana, all’indomani del golpe cileno del generale Pinochet, e indica esplicitamente «la prospettiva politica di una collaborazione e di una intesa delle […]

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Sabino Caronia
Due pensieri: coincidenze e diversità

Quel colloquio tra Sciascia e Pasolini

Da “Il fiore della poesia romanesca” a “Todo modo”, fino alla figura di Aldo Moro e al cristianesimo. Riflessioni sulle correlazioni tra lo scrittore siciliano e l’autore degli “Scritti corsari”

Presso il Fondo Falqui della Biblioteca Nazionale è conservata una copia dell’antologia Il fiore della poesia romanesca con dedica autografa di Mario dell’Arco. Due anni prima, nel 1950, lo stesso Mario dell’Arco si era occupato della pubblicazione delle Favole della dittatura presso l’editore Bardi. L’antologia di Sciascia ha una premessa di Pier Paolo Pasolini, che […]

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Filippo La Porta
L'Italia di Berlinguer/1

La polvere di B.

Non è più tempo di santini: il leader del Pci ha segnato il proprio tempo per i suoi passi in avanti sempre troppo lenti e per quel senso diffuso di polveroso, di inadeguato ai tempi, di angusto...

Non ho mai amato Berlinguer, la mia generazione non l’ha mai amato (o almeno: quella più attiva negli anni ’70, caoticamente disseminata nei gruppi della allora nuova sinistra). Bisognerà pur dirlo alle nuove generazioni.È vero, ai suoi funerali ci fu una partecipazione popolare straordinaria. In lui percepivano una nobiltà, una moralità della politica che stava per tramontare. Quei […]

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