Ilaria Palomba
Catalogo del Novecento

Il doppio Céline

«Viaggio al termine della notte» di Céline è un flusso di coscienza sugli orrori del Novecento indagati dall'interno. Per dimostrare come in ognuno si celino due anime in contrasto una con l'altra

Nell’aprile 1932 una piccola casa editrice pubblica Viaggio al termine della notte di Louis Ferdinand Céline, che in realtà si chiama Louis Ferdinand Auguste Destouches e prende il nome di Céline dal cognome della madre, per via del profondo conflitto con il padre che emerse sin dall’infanzia. L’editore, Robert Denoël, lo definì: un giovane «medico […]

continua »
Nicola Bottiglieri
Oltre la paura del "diverso"

I migranti di Riace

I due meravigliosi bronzi di Riace rappresentano una metafora perfetta dell'emigrazione, oggi: la testimonianza di un viaggio nel quale l'umanità rigenera se stessa e la propria cultura

Le fotografie più diffuse che raccontano dei milioni di emigranti italiani che partivano per le Americhe raffigurano donne e bambini seduti su valigie di cartone, occhi lucidi, il volto straziato dal dolore della separazione, aria di tristezza e di miseria. Se invece il fenomeno lo si astrae dall’esperienza individuale e lo si vede nella sua […]

continua »
Pasquale Di Palmo
La voce del poeta: Claudio Damiani

Dentro la natura

Meravigliato e riflessivo di fronte ai minimi avvenimenti quotidiani, soprattutto quelli naturali, il poeta persegue la linea lirica della levità e della solarità. Convinto com’è che ogni individuo sia anello essenziale di una catena che collega l’intero universo

Il dettato di Claudio Damiani, autore di varie raccolte tra cui ricordiamo La miniera (1997), Eroi (2000), Attorno al fuoco (2006) e Il fico sulla fortezza (2012), è quanto mai anomalo rispetto ai modi e alle correnti attuali, in virtù di quella sorta di sguardo trasognato e innocente con il quale si approccia al reale. […]

continua »
Nicola Fano
Visto al Carignano di Torino

Eduardo nostro contemporaneo

“Questi fantasmi!” di Eduardo De Filippo con Carolina Rosi e Gianfelice Imparato di Eduardo è un omaggio alla forza pura del teatro; alla sua capacità di emozionare confidando solo nei suoi strumenti emotivi e nella sua ambiguità poetica

Questi fantasmi! è una commedia dal fascino oscuro. Scritta da Eduardo De Filippo nel 1945, rappresenta forse il punto più alto del suo teatro grazie alla sua profnda ambiguità. La vicenda di Pasquale Lojacono, il marito tradito che (forse) scambia per fantasma l’amante della moglie Rosa è costruita dall’autore su una scala di grigi che […]

continua »
Roberto Mussapi
Every beat of my heart, la poesia

La fine e il principio

Ai vertici dell’esperienza spirituale con Rumi, il più potentemente lirico dei poeti Sufi, vissuto nel tredicesimo secolo. Rapito dalla luna e trasportato nell’alto dei cieli, viaggiò nella sua anima ed ebbe accesso al segreto dell’eterna teofania...

La grande poesia dei Sufi fonde mistica islamica e antica sapienza persiana. Siamo ai vertici dell’esperienza spirituale, in una fioritura poetica centrata sull’amore divino, l’estasi, il canto dell’universo. Al Ghazali, Attar, l’autore del vertiginoso poema La lingua degli uccelli, sono alcuni dei grandi esponenti di questa prodigiosa fioritura poetica, simile, per potenza e ricchezza, all’età […]

continua »
Lidia Lombardi
Itinerari per un giorno di festa

Le tradizioni di Garessio

La “perla delle Alpi Marittime”, paese dalla vocazione artistica sostenuta dall’associazione culturale Porta Rose, torna a rianimarsi alla luce della sua storia. Dopo il ritorno del “Mortorio” del Venerdì Santo, il Primo Maggio si celebrerà la festa dell’Abao. In attesa del Palio delle Contrade ad agosto…

Erano sette anni che non si svolgeva il Mortorio, la più originale manifestazione della Settimana Santa in Italia. Un apparato scenografico unico, che ha luogo a Garessio, in provincia di Cuneo, sulle Alpi Marittime, che hanno alle spalle le cime piemontesi e di fronte il mare di Albenga. Una cittadina appartata, segnata dallo sciacquio potente […]

continua »
Tina Pane
Una novella inedita

La finestra di Carla

«Certe giornate di luce bellissima starebbe alla finestra tutto il tempo, a vedere il sole salire e le prime ombre delle colonne disegnarsi sul cotto, starebbe lì ad assimilare uno a uno tutti i pezzi di quel creato piccolo ed enorme nel quale vive da qualche anno»

La stanza di Carla sta al primo piano e ha una finestra che affaccia nel chiostro; è esposta a sud est ed è molto luminosa già dalle prime ore del giorno. Quando Carla si sveglia, tutte le mattine alle cinque, per prima cosa apre gli infissi e anche se piove, anche se è d’inverno e […]

continua »
Ilaria Palomba
A proposito de «L'uomo di casa»

Il giallo di famiglia

Una morte sospetta e una serial killer del passato: Romano De Marco ha costruito un domestic thriller nel quale si frantuma la più antica delle istituzioni sociali

L’uomo di casa di Romano De Marco (Piemme, 2017, pp. 322, euro 17,50) è un domestic thriller che parte da una situazione famigliare apparentemente idilliaca che invece si rivela gravida di maschere e arcani tragici da svelare. La protagonista, Sandra Morrison, logopedista di successo, si trova a fronteggiare la misteriosa e imbarazzante morte del marito, […]

continua »
Paolo Petroni
Uno spettacolo “educativo"

Scene dal disagio

Ne "La classe” di Vincenzo Manna (diretto da Giuseppe Marini) c'è una rappresentazione cruda e limpida del disagio giovanile a tutte le latitudini. Un lavoro che induce a riflettere sulle nostre vite

Le notizie su abitudini e caratteristiche della vita delle galline, chiose alla vicenda e ai personaggi fatte da Albert, giovane e precario professore, sembrano ricordare il fortunato titolo di un libro di Anthony De Mello e voler dire che i suoi alunni sono aquile che si sentono polli, incapaci di volare. Sono un gruppo di […]

continua »
Angela Di Maso
Ritratto d'artista

Teatro & Sentimento

Marco Sgrosso: «A un giovane consiglio di studiare la tecnica, ma senza permettere che abbia il sopravvento sulla verità del sentimento: cosa non facile, perché il percorso comporta stati di confusione e di rinuncia da una parte e dall’altra, prima di arrivare a capire e sentire la ‘misura’»

Nome e cognome: Marco Sgrosso. Professione: Attore. Età: 55. Da bambino sognavi di fare l’attore? Mi ha sempre affascinato l’idea di recitare, ma in realtà da bambino avrei voluto fare il cantante di musica leggera. Ero un patito di Canzonissima e del Festival di Sanremo. I cantanti e le cantanti erano i miei idoli. Li […]

continua »