Daniela Matronola
Per una poetica del vuoto/2

Inferno Georgofili

Giulia Arnetoli ha dedicato un intenso romanzo alla strage compiuta dalla mafia in via dei Georgofili, a Firenze, nel 1993. La storia di un bambino che diventa una specie di Gian Burrasca buono

Nadia e Caterina Nencioni erano due piccolissime bambine che il 27 maggio 1993 intorno all’una antimeridiana sfumarono nella notte con la loro Torre de’ Pulci a un passo dagli Uffizi. Un’autobomba piazzata in via dei Georgofili spazzò via pietre e persone: spalancò un vuoto nel paesaggio aereo contemplato con desiderio da Giacomo, il Virgilio di […]

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Lidia Lombardi
Alla Galleria Nazionale d'Arte Antica di Roma

L’arte di Urbano

Una grande, bella mostra celebra il talento da mecenate di Maffeo Barberini, papa Urbano VIII. Dall'invenzione del barocco (soprattutto grazie al Bernini) fino alla scoperta di una dimensione puramente teatrale della città

Non è poca cosa attribuirgli la nascita del Barocco. A Roma. E, se potesse resuscitare, sarebbe questo il maggior vanto per Maffeo Barberini, ovvero papa Urbano VIII. Perché Roma è soprattutto antichità e barocco e i Barberini la plasmarono dominando come nessun altro il binomio che oggi ne suggella di fronte al mondo la specificità. […]

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Danilo Maestosi
All'Università La Sapienza di Roma

Un futurista all’inferno

Una mostra a Roma riscopre un artista del primo Novecento singolare e quasi cancellato dall'ipocrisia fascista: Gino Galli. Ne viene fuori la storia affascinante e terribile di un divo del futurismo lentamente occultato per la sua omosessualità esibita

Anche il mondo dell’arte, spesso non meno crudele e dispotico di dittatori come Pinochet, deve liberare gli archivi della propria cattiva coscienza e fare i conti con l’onta dei suoi desaparecidos. Come Gino Galli (1893-1944), un pittore romano di applaudito talento e fragile tempra morale, che si è esibito sulla scena del Novecento italiano tra […]

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Filippo La Porta
Su “Il mondo è troppo per me”

Il mite Camardese

Un documentario di Vania Cauzillo racconta la storia e l'arte defilata di Vittorio Camardese, il chitarrista che inventò il tapping. Ua grande talento vissuto sempre nell'ombra, malgrado i suoi rapporti con tanti grandi del jazz

Se Epicuro fosse nato nella Magna Grecia, e in particolare a Potenza, si sarebbe chiamato Vittorio Camardese, a suo modo fedele interprete del motto epicureo “vivi nascosto”, anche quando per caso si è trovato su una ribalta. Ma chi era Vittorio Camardese? Il mondo è troppo per me, di Vania Cauzillo (un documentario di quasi […]

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Anna Camaiti Hostert
Alla Sala Umberto di Roma e poi in tournée

La banalità del potere

Marco Lorenzi ha trasportato a teatro il celebre film “Festen”, opera-manifesto di Thomas Vintenberg. Ne è nato uno spettacolo perfetto che riflette sugli orrori prodotti dal potere. E sulle conseguenze del cinismo imperante

Se dovessi pensare ad una trasposizione per immagini del piccolo pamphlet La banalità del male dove la filosofa Hannah Arendt racconta le dinamiche che hanno portato un uomo ordinario e comune, il gerarca nazista Adolf Eichmann, a diventare un mostro, niente per intensità e orrore, servirebbe al proposito meglio dello spettacolo teatrale Festen. Il gioco […]

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Nicola Fano
La realtà e la comunicazione

Gli stracci di Parigi

Da due settimane Parigi è invasa di immondizia (come una immensa Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto). Questo è l'unico segno della protesta contro la riforma delle pensioni di Macron. Eppure giornali e tv italiani parlano di rivoluzione...

A Parigi ci sono centomila piccioni e cinquemila gabbiani (dati AERHO, Association Espaces de Rencontres entre les Hommes et les Oiseaux). Pochi. I gabbiani, in particolare, stanziano in città solo da novembre a marzo, ossia nei mesi più freddi: arrivano dai mari del nord e vengono qui a svernare; poi se ne tornano da dove […]

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Emilia Santoro
Su “Eserciziario di formule brevi”

Poesia come visione

La nuova raccolta poetica di Francesco Terracciano è un viaggio nella lentezza della vita attraverso la velocità delle emozioni

Le poesie raccontano di due esistenze, un uomo e una donna, le cui vite si sarebbero altrimenti perse.  Sogno e realtà si mescolano in modo consapevole perché «non che questo mondo non esista, ma la sua realtà non è una realtà. Tutto ha l’aria di esistere, e non c’è niente che esista» (E.M. Cioran, Il […]

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Daniela Matronola
Per una poetica del vuoto/1

Il romanzo di Iris

Il nuovo romanzo di Ilaria Palomba, "Vuoto", riflette su una condizione individuale molto difficile: il vuoto inteso come desertificazione interiore e indebolimento; come corpo vuoto candidato ad essere infestato

Chi è Iris, protagonista di Vuoto, romanzo di Ilaria Palomba (Les Flâneurs, pagine 268, 18€) la cui natura meriterà di essere ben definita? La risposta è sulla porta del romanzo, in una manciata di versi, trascritti dal poema gnostico Tuono, mente perfetta, che si riannodano a una loro ulteriore selezione tessuta nella penultima pagina, chiudendo […]

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Michela Leonardi
Cartolina dall'Inghilterra

Isole (che non ci sono)

Al museo Fitzwilliam di Cambridge una bella mostra racconta la preistoria di tre grandi isole del Mediterraneo: Cipro, Creta e la Sardegna. E alla fine del percorso si scopre che erano luoghi per niente isolati, ma strettamente legati tra loro

Al museo Fitzwilliam di Cambridge è in corso una bella mostra chiamata Islanders (Isolani). Il sottotitolo è “La creazione del Mediterraneo”, e racconta la (prei)storia di tre grandi isole mediterranee, Creta, Cipro e la Sardegna, dall’inizio dell’Età del Bronzo (circa 5000 anni fa) al periodo tardoromano (fino al 300 d.C.). Le sale sono chiare e […]

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Giuseppe Grattacaso
In memoria di un campione

Le nuvole di Fosbury

Come il Cavalcanti di Boccaccio che «leggerissimo era, prese un salto e fussi gittato dall'altra parte», anche Dick Fosbury ha unito eleganza e potenza. Inventando un nuovo modo di volare, con la faccia ben piantata sulle nuvole

Andate a guardare il filmato di un atleta che salta in alto con lo stile ventrale. Per esempio il russo Gavrilov che alle olimpiadi di Città del Messico del 1968 partì come uno dei favoriti e finì terzo. Ci sembra che faccia molta fatica, che le gambe si aprano in un movimento innaturale e pericoloso, […]

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