Su “L'anno che Bartolo decise di morire”
C'è il ritratto di una società che traballa senza rendersene conto - quando crisi sociale e crisi di identità si impossessano delle persone - nel nuovo, bel romanzo di Valentina Di Cesare
Crediamo che Valentina Di Cesare abbia trovato definitivamente la sua voce di scrittrice, con questo suo nuovo romanzo, L’anno che Bartolo decise di morire (Arkadia): una voce intonata su un registro evocativo, venato di amarezza, ragionante, orgogliosamente provinciale (ci senti dentro Claudio Piersanti, Gilberto Severini, il primo Ferracuti, Guido Conti ecc.): quel titolo, che ricorre […]
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A proposito de "La gabbia"
Il nuovo romanzo di Francesca Gerla racconta una Napoli gelida nella quale le contraddizioni della nostra società diventano un horror claustrofobico. Alla maniera della grande letterature di genere americana
Ho voglia di scrivere qualcosa sul nuovo libro di Francesca Gerla, La gabbia (Emersioni, 167 pagine, 17,50 Euro) colpevolmente trascurato sinora dalla critica – così mi sembra dopo aver dato una rapida scorsa sul web – che ho avuto la fortuna di seguire passo passo in uno stimolante lavoro di editing a distanza – da […]
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A proposito de "La seconda porta"
Raul Montanari, nel suo nuovo romanzo, scava nei rapporti problematici tra un pubblicitario e un immigrato clandestino. Il manifestarsi di mondi così lontani trae forza dalla capacità di comunicare dei rispettivi corpi
La seconda porta di Raul Montanari (Baldini & Castoldi) è un noir atipico – come lo sono spesso i romanzi di questo scrittore milanese bravo e prolifico, che ha pubblicato una ventina di libri, fra romanzi, raccolte di racconti, poesie, e di cui altre volte ci siamo occupati. Un autore che si muove all’incrocio di […]
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Narrazioni del carcere/3
Con tre frammenti narrativi prosegue la rassegna di scritti nati nell'ambito del corso tenuto da Andrea Carraro nella casa di reclusione di Velletri. Un punto di vista insolito sulla realtà, con l'obbligo della concretezza
Com’è azzurro oggi il cielo! Non lo ricordavo così alto e intenso, fino a ieri solo nebbia, tutto fuori era grigio, pesante, sfuocato… come se le nuvole, stanche di volare, si fossero poggiate sulla terra a riposare un po’. Un muro di infinitamente piccole gocce d’acqua chiudeva ogni spazio e lo sguardo non riusciva a […]
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Narrazioni del carcere/2
«Sì, io lavoravo in questa nave ma non ho rubato un bel niente, sono solo scappato quando ho capito che mi stavano accusando...». I racconti nati dal corso di Andrea Carraro
Non voglio raccontarmi, conosco ogni angolo di me e citarlo anche solo nei miei pensieri fa emergere dal profondo il buio che ho dentro, le mie paure, le mie incertezze e tutto ciò che voglio nascondere a me stesso sperando che non esca mai dal dimenticatoio dove ho riposto ogni cosa. Non c’è molto da […]
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A proposito de “I sentieri delle Ninfe”
Il critico Fabrizio Coscia ricostruisce un paesaggio di donne-muse-amanti tra i classici della letteratura. Da Petrarca a Nabokov, passando per Ariosto e Proust (ma senza dimenticare Elena di Troia)
Il tipo di personal-essay che pratica Fabrizio Coscia – precisatosi in alcune significative pubblicazioni negli ultimi quattro anni – La bellezza che resta (Melville), Soli eravamo (ad est dell’equatore), dipingere l’invisibile – sulle tracce di Francis Bacon (Sillabe), quest’ultimo I sentieri delle Ninfe (Exorma) – è particolarmente congeniale al mio gusto, alle mie aspettative di […]
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A proposito di “Polvere per scarafaggi”
I personaggi dei nuovi racconti di Nando Vitali vivono ai margini della società: ne sono stati espulsi. Eppure le loro pulsioni (positive o negative che siano) rappresentano l'essenza del vivere. Senza mediazioni: nessuno è da dannare, nessuno da salvare
Il personaggio-tipo dei racconti di Nando Vitali – Polvere per scarafaggi (ad est dell’equatore edizioni) – è un reietto della società, un vagabondo ubriacone, un vecchio in fondo a un pozzo, nella melma, che osserva «la luna in alto nel buio nella grazia della luce che hanno gli astri nell’enigma della notte», un’immagine che mi […]
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Narrazioni del carcere/1
Andrea Carraro ha tenuto un corso di scrittura creativa nel carcere di Velletri. Un'esperienza difficile ed esaltante per mettere in relazione realtà e realismo. Alcuni dei testi nati da questo corso saranno pubblicati da Succedeoggi
Il corso di scrittura creativa da me tenuto nel carcere di Velletri, si è appena concluso, e forse è il momento giusto per provare a farne un provvisorio consuntivo. Si è trattato di una decina di incontri di un paio d’ore ciascuno, per imparare a raccontare il corpo, a raccontarsi, come recitava il titolo, a […]
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A proposito di “Via Flaubert, civico 11”
Antonio Carannante racconta il rapporto gelido tra un tagliatore di teste d'azienda privo di scrupoli e una poetessa che lavora in una ditta di bulloni. Una fotografia cruda dell'Italia delle grandi delusioni
Via Flaubert, civico 11 di Antonio Carannante (appena uscito da Castelvecchi editore) racconta di un uomo in carriera dei nostri tempi, moderatamente sicuro del fatto suo, ma senza ostentazioni narcisistiche, un po’ viziato dalla vita, forse, che l’ha abituato a vincere. Così ci appare Giorgio all’inizio di una vicenda che si svolge durante «l’inverno più […]
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Su “La storia d’Italia in 15 film”
Alberto Crespi racconta il Novecento del nostro paese per come esso si è auto-rappresentato al cinema. Una carrellata divertente e divertita, attraverso le immagini e i retroscena di tanti capolavori
.La storia d’Italia in 15 film di Alberto Crespi (Laterza) è un bel saggio narrativo – così lo definirei, si capirà perché – fra Storia e Storia del cinema e della letteratura e del teatro ma anche del costume e della tivù e di altro ancora. L’autore – Alberto Crespi – è uno dei più […]
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