La prima parte di un racconto inedito
«Vito Aiello si ammazzò il 22 maggio, alle sei del mattino. Alle sei e dodici minuti, per l’esattezza. Un’operazione condotta con semplicità e precisione: un solo colpo di rivoltella alla tempia destra»
Il fatto che si fosse ucciso a Torino e, per di più, in un albergo, generò un equivoco e lo mise in una situazione imbarazzante. Per una serie di motivi, che, per il momento, non abbiamo intenzione di raccontare (una brutta faccenda di gioco, debiti, strozzinaggio e casinò), Vito Aiello si ammazzò il 22 maggio, […]
continua »
Una “disavventura” namibiana
«Santo Lagreca era piemontese di nascita, ma di origini calabro-lucane. Uno dei figli dell’immigrazione Fiat anni Cinquanta. La moglie, Kathy, era una delle donne più in vista di Windhoek. Era ricca, la famiglia di Kathy era molto ricca. Santo, figlio di operai, non aveva un soldo»
Il canyon correva parallelo alla linea dell’orizzonte, tagliato nella parete di roccia chiara. Sotto, una larga striscia di sabbia gialla dava solo una lontana idea di quel che avrebbe dovuto essere il letto di un fiume. Angelo si avvicinò al ciglio della scarpata. Pochi passi sul duro sentiero di ciottoli. “Non c’è neanche un filo […]
continua »
La seconda e ultima parte di un inedito
«Il 12 aprile 1961, tuo centoduesimo giorno sulla Terra, Jurji Gagarin viene lanciato nello spazio a bordo del Vostok 1, la prima navicella di fabbricazione umana, realizzata dagli scienziati russi...»
Riassunto della precedente puntata: una famiglia ramificata guarda lo sbarco sulla Luna: l’Uomo ha conquistato il cosmo, è arrivato a piantare la sua bandierina sul Mare della Tranquillità, ma la Luna resta lontana e misteriosa, come Amerigo, ragazzino isolazionista, spiato avidamente da te che lo racconti. —– Tu, automaticamente, spiavi le chiostre degli altri. Ricordi […]
continua »
La prima parte di un racconto inedito
«Tu guardi nel quadrato dello schermo grigio tre uomini in scafandro saltellare per i buchi di una crosta glabra appesa al buio. I tre spaesati tra i crateri inerti sono Neil Armstrong, Edwin Buzz Aldrin, e Michael Collins in ferreo ordine di discesa»
That’s one small step for man, one giant leap for mankind [Questo piccolo passo per un sol uomo è un salto gigantesco per l’umanità] NEIL ARMSTRONG (che mette piede sul suolo lunare il 21 luglio 1969 alle 4h56 ora italiana) Sisìna sta per Teresa, come nessuno l’ha chiamata mai: neppure sua madre, Liberina. Da ragazza, […]
continua »
Una vicenda (vera) di dolore e disagio
«Rocco veniva a scuola con me, abbiamo fatto insieme la seconda, la terza e la quarta elementare. Era un bambino strano, con una faccia buffa, la bocca larga e le orecchie a sventola. Era esile, ma muscoloso, non tanto alto»
In un condominio popolare a Pescara vivono Rocco, che ha trentun anni, la madre, il padre e il nonno. La sorella minore è sposata, vive altrove con la nuova famiglia. Rocco ha fatto l’elettricista, ma da sei anni un lavoro non lo ha più; per avere uno spazio suo ha arrangiato un appartamentino nella soffitta. […]
continua »
Narrazioni del carcere/3
Con tre frammenti narrativi prosegue la rassegna di scritti nati nell'ambito del corso tenuto da Andrea Carraro nella casa di reclusione di Velletri. Un punto di vista insolito sulla realtà, con l'obbligo della concretezza
Com’è azzurro oggi il cielo! Non lo ricordavo così alto e intenso, fino a ieri solo nebbia, tutto fuori era grigio, pesante, sfuocato… come se le nuvole, stanche di volare, si fossero poggiate sulla terra a riposare un po’. Un muro di infinitamente piccole gocce d’acqua chiudeva ogni spazio e lo sguardo non riusciva a […]
continua »
Narrazioni del carcere/2
«Sì, io lavoravo in questa nave ma non ho rubato un bel niente, sono solo scappato quando ho capito che mi stavano accusando...». I racconti nati dal corso di Andrea Carraro
Non voglio raccontarmi, conosco ogni angolo di me e citarlo anche solo nei miei pensieri fa emergere dal profondo il buio che ho dentro, le mie paure, le mie incertezze e tutto ciò che voglio nascondere a me stesso sperando che non esca mai dal dimenticatoio dove ho riposto ogni cosa. Non c’è molto da […]
continua »
Una normale storia di umane miserie
«Ieri, verso mezzanotte, ho sentito dalla mia stanzetta che mia madre piangeva e gridava: “Con quale cuore, disgraziato, metti in mezzo un bambino innocente! Che ci hai in petto una pietra?”»
Il mio compagno di banco si chiama Tullio, non ce ne tiene di studiare tanto, però è una lenza e capisce tutte le cose. Quando gli ho raccontato il fatto, subito ha detto quello che c’è nei pacchettini e si è fatta una risatella. “Non l’avevi capito?”. “No!” “Ma, allora, sei proprio fesso!”. Tullio quasi […]
continua »
Parole e ombre/22
«Mentre Salvina guarda le pagine della sceneggiatura, sento in bocca il sapore del pane di Piana degli Albanesi intriso di vino rosso: la mia prima comunione col rito ortodosso»
Fotografia di Serena Galluzzi Salvina parla piano, dolce. Siamo sole. E non è un caso che siamo sole, diventeremo amiche, dice. “Ci addumannai al parroco il permesso di fare il film in confessione e lui mi ha detto: Salvina, devi avere fede, non stai facendo niente di male, anzi è Dio che ti ha messo su […]
continua »
Parole e ombre/21
«Il ragazzino del Wisconsin era scappato di casa per seguire il suo amore e più si avvicinava alla California più il sismografo rilevava cuori grandi»
Fotografia di Romina Mosticone (da un’opera di Maurizio Perissinotto) Col senno di poi è stato trovato il cuore della terra in un ragazzino del Wisconsin che si è innamorato di una ragazzina della California. La prima rivelazione del fenomeno fu di un algido professore che scoprì che oltre a ondulare e sussultare, la terra poteva anche pulsare. […]
continua »