Matteo Pelliti
Lapis

A Fiascherino

Tornare "a Fiascherino", tornare alle proprie origini: questo succede nella quarantena. Meglio diffidare un po' di chi pretende di spiegarmi cosa «ci sta insegnando la quarantena». Meglio parlare per sé, «sulle proprie gambe»

Quando ritornerò a Fiascherino. Oggi, improvvisamente, ho pensato questa frase: «Quando ritornerò a Fiascherino», che forse è il titolo di una raccolta di poesie formata da una sola poesia composta di un solo verso, Quando ritornerò a Fiascherino, appunto. O forse era solo una domanda che mi facevo, senza risposta, in luogo di un interrogativo […]

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Matteo Pelliti
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Silenzio e disincanto

La radio ha trasmesso l'orgoglio nazione sotto forma di canzoni: chi gli ha risposto? Il silenzio è davvero il segno caratteristico di questi giorni difficili. Nessuno si offenda: nemmeno lo spirito nazionale

Stamani c’era il rito motivazionale collettivo radiofonico, quattro brani pietre angolari del nostro patrimonio identitario musicale – l’inno nazionale, Azzurro, La canzone del sole, Volare – diffusi in contemporanea da più emittenti in modo da far cantare sui balconi tutti gli italiani e ritrovare così insieme fiducia e unità nazionale, orgoglio quasi, in questi giorni […]

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Matteo Pelliti
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Le discese ardite

È difficile raccontare questi giorni quando tutti cercano di interpretarli. Siamo in attesa del "picco" come fosse il traguardo di un Gran Premio della Montagna: dopo c'è la discesa, ma certe discese fanno davvero paura

E se c’è un silenzio è “irreale”. E se c’è un tempo è “sospeso”. Il Papa che cammina per strada a Roma è ultracinema. È difficile raccontare questi giorni quando tutti cercano di interpretarli. Diffido istintivamente, peró, da chi stila decaloghi per raccontarmi – in tempo “reale” – cosa sta imparando da tutta questa situazione […]

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Matteo Pelliti
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Dopo la Liberazione

È venerdì sera, stamani abbiamo fatto una passeggiata sul terrazzo e qualche bucato: che cosa rimarrà di tutto questo quando sarà finito? Quando festeggeremo la nuova Liberazione?

Cosa porteremo di queste settimane nelle settimane post liberazione? No, non intendo il 25 aprile, che chissà se saremo già in piazza per quel giorno. Lo spero, e nello sperarlo cresce la paura che la Liberazione, quest’anno, la faremo coincidere con la fine dell’epidemia. Allora, qualcuno proporrà una nuova festa nazionale e magari la introdurremo: […]

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Matteo Pelliti
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Virus della burocrazia

Istantanee di lapisvirus: quando avrò finito di compilare il modulo di richiesta l’emergenza sarà passata. La burocrazia è il virus più forte, sempre...

Esorcizzare, all’inizio ci abbiamo provato. Poi la comunicazione è stata schizofrenica, nel testacoda di cancelletti che, prima, invitavano a non fermarsi e, dopo, a restare in casa. Ho cestinato un paio di poesie brutte, autoconsolatorie, ora tutti diventiamo ambientalisti, scusaci Mondo, cose così, noi siamo il virus, cose così. Un giorno, sempre per esorcizzare, ho […]

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Matteo Pelliti
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Scrivere, intrattenere

L'ultimo tormentone social è “domando per un amico”: ormai, affogati nell'ignoranza, scriviamo non per comunicare, la solo per "intrattenere" i nostri contatti, per assicurarcene la simpatia, la benevolenza

Avrete forse notato come, nell’uso dei socialnet, alcune frasi diventino tormentoni momentanei, temporanei vezzi di accompagnamento a quasi tutte le esternazioni («E niente» in principio di frase, «Xy ne abbiamo?» per sottolineare una sovrabbondanza, ad esempio, e molti altri). Diventa difficile sottrarsi a questi usi, anche solo nella forma metacitazionista del mimare un uso, adeguarsi […]

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Matteo Pelliti
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Cordoglio nazionale?

Il bastiancontrario e la bestia: sono le due nuove categorie di italiani, identificate con chiarezza dopo la morte di Andrea Camilleri. Insomma, siamo fra il tramonto di qualsiasi forma di cordoglio incondizionato e la caduta del sentimento di vergogna

Le recente scomparsa dello scrittore, sceneggiatore, regista, drammaturgo e insegnante Andrea Camilleri ha mostrato una volta di più, se mai avessimo avuto bisogno di conferma, il manifestarsi drammatico di due fenomeni inediti: il tramonto di qualsiasi forma di cordoglio incondizionato (meglio, comunitario; meglio ancora: nazionale) e la caduta verticale del sentimento di vergogna. Come catalogare le manifestazioni […]

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Matteo Pelliti
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Silicosi da GoT

In margine alla sindrome da abbandono da “Game of Thrones”: queste serie tv dal successo planetario, dopante, non ci dicono qualcosa del presente. Piuttosto, sono il presente. Un presente dal quale non si può essere esclusi

Confesso che a lungo (cioè fino a qualche istante fa) ho creduto che il Trono di spade e Game of Thrones fossero due serie simili e concorrenti di ambientazione fantasy. È molto grave? Non ne ho vista una, e lo dico con nessuna enfasi o connotazione negativa o positiva, snobistica, ma come puro dato di […]

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Matteo Pelliti
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Lombroso e Melville

Roberto Abbiati ha riassunto per immagini “Moby Dick” puntando a un viso, a un particolare: nessuna psicologia affiora dai volti che diventano uno specchio della loro relazione con l’esperienza del mondo

E se Lombroso avesse avuto ragione? Torna, oggi, la pericolosa tendenza a giudicare prototipi politici, culturali, sociali sulla base di una fisiognomica lombrosiana? A volte sì, ed è una specie di magrissima consolazione. (Detto a bassa voce, come parlando tra me e me). Uno straordinario campionario di facce si trovano raffigurate nella traduzione per immagini […]

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Matteo Pelliti
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Autorevole a chi?

Che relazione c'è tra un "buongiornissimo" e un'affermazione di papa Francesco sulla pace a Gerusalemme? Il mito dell'originalità a tutti i costi propugnato dai social (e descritto da Stefano Bartezzaghi). Con questo commento, si inaugura una nuova rubrica di Matteo Pelliti

Sei anni fa inauguravo su Ilbureau.com (http://ilbureau.com/) una piccola rubrica di analisi linguistiche, LAPIS (i tic, i lapsus e le storture della lingua sociale) con queste parole: «Il livello di udibilità delle stronzate nel discorso pubblico si è indicibilmente alzato, e questo è un male». Ora, mi pare che, a distanza di sei anni, la […]

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