Nicolas Cunial
Le poesie di Beloslava Dimitrova

Natura matrigna

L’uomo nasce in un contesto violento e selvaggio e non gli basta l’intelletto per elevarsi, perché quel contesto lo plasma per sempre. Ecco perché secondo la poetessa bulgara, autrice della raccolta “La natura selvaggia”, l’evoluzione umana è deplorevole…

Non risparmia nessuna forma di vita la poesia di Beloslava Dimitrova (Sofia, 1986), proposta ne La natura selvaggia (Arcipelago Itaca, 72 pagine, 12 euro), con traduzione di Emilia Mirazchiyska e Danilo Mandolini, anzi viviseziona con l’uso di versi chirurgicamente precisi non solo la condizione odierna dell’uomo, ma anche la relazione di questo con il circondario […]

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Pier Mario Fasanotti
Un libro di Osvaldo Guerrieri

Quell’amore bestiale tra Dino e Sibilla

Verosimiglianza e immedesimazione. Ecco gli ingredienti di “La Signora Sandokan” in cui l’autore presta la sua voce a personaggi illustri che si raccontano: l’Aleramo, Gadda, Samuel Beckett e la moglie di Salgari ricoverata nel regio manicomio di Torino

La signora Ida Salgari, moglie di Emilio e madre di quattro figli, nell’aprile del 1911 venne portata nel regio manicomio di Torino, reparto indigenti. A casa non poteva più stare: urlava, spaccava mobili e piatti, era aggressiva con tutti. La diagnosi: alienazione mentale, paranoia, irritabilità della demenza precoce. Ida, che il marito chiamava Aida in […]

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Ilaria Palomba
Catalogo del Novecento

Le falene di Virginia Woolf

"Gita al faro" e "Le onde" di Virginia Woolf sono due opere capitali del secolo scorso che celebrano il tempo: quello che vive al di là dei corpi, degli oggetti, delle case, degli individui, che rimesta i ricordi e li rende più dolci o più amari

Credo che Virginia Woolf sia la più grande scrittrice di ogni tempo, per la capacità di evocare direttamente emozioni intime e universali attraverso un linguaggio lirico e mai artefatto, per la sua visione filosofica, che per certi versi si avvicina all’esistenzialismo, i cui nuclei principali sono la solitudine dell’uomo e l’assoluta indifferenza del tempo. Viene […]

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Erminia Pellecchia
Alla Fondazione Querini di Venezia

Tempo dell’arte

Omaggio a Giovanni Anselmo in margine ai fasti della Biennale: con il maestro dell'arte povera, la leggerezza si fa guida per un viaggio tra derive e approdi alla ricerca di un centro di gravità permanente

Campo Santa Maria Formosa, Sestiere di Castello. Fuori dal formicaio impazzito del turismo mordi e fuggi della vicina San Marco. I passi conducono lenti al Campiello Querini, un piccolo canale e un ponticello, un palazzo che sembra sorgere dalle acque. Varchi la soglia con pudore e la consapevolezza di essere ammesso in un luogo sacro. […]

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Sacha Piersanti
Suoni (e poesia) di strada

Musica per viaggiare

Fermatevi in Piazza Trilussa, a Roma: troverete Alice Hills, una ragazza di Berlino che suona per il gusto di suonare e incontrare il mondo e la vita. Una figura eterea, un po’ hippie un po’ bohémienne, che contraddice i ritmi, le atmosfere e i vizi che oggi vanno per la maggiore

Fumare, appesi di spalla a un palo, sperando di non pensare a niente, perché dopo una giornata di lavoro con un’altra che s’affaccia alla mente non appena ti rendi conto che son già le sette di una nuova sera, probabilmente uguale ad altre mille sere che hai vissuto, e speri che non sia invece uguale […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart, la poesia

L’origine dell’aurora

Secondo Emily Dickinson è la montagna, e non il mare estraneo al suo orizzonte, la progenitrice del mondo. Antenata del mondo che calpestiamo, delle stagioni e dei giorni che si susseguono e “giocano” ai suoi piedi “come bambini attorno a un sovrano”

La montagna, per la comunità in viaggio, è un ostacolo, come un fiume da guadare, una selva buia perigliosa. L’avventura della montagna è individuale e in quanto tale non può generare un’epica, quale quella navale che dalla Tempesta di Shakespeare porta a Melville, Stevenson, Conrad, come genera un’epica la città, la Roma di Catullo e […]

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Gianni Cerasuolo
Fa male lo sport

Ciao Totti, divo in giallorosso

L’addio del Capitano della Roma, accompagnato all’uscita dalla nuova dirigenza della squadra. Inarrivabile e sublime fino a quando ha resistito, la sua uscita di scena è costellata di errori e sbavature sia da parte sua che da parte della società che non l’ha supportato a dovere. Con lui tramonta l’ultimo grande talento italiano

Se la vita non è un film, il lungo addio di Totti alla Roma sembra davvero una pellicola. Forse perché ne ricorda altre: Totti come Norma Desmond in Viale del tramonto («Questa è la mia vita e lo sarà per sempre… mi vogliono ancora»); Totti come Rhett Butler in Via col vento («Separiamoci con un […]

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Ilaria Palomba
Incontro con lo scrittore

Un inferno rock

Con “Sex & Petrol & Rock'n'Roll” Dino Lacanfora racconta un mondo dove tutto risponde alle logiche del profitto. E tutto diventa pornografia da consumare in fretta. «Credo che sia un momento duro per l'umanità»

Sex & Petrol & Rock’n’Roll (Augh Edizioni, 2017, pp. 204, euro 13) di Dino Lacanfora è un noir atipico, a tratti pulp a tratti intimista, sulla condizione umana in relazione alla sete di gloria e popolarità in ambito musicale, ma non solo. Un paese di provincia: San Sao Cacao. Una band rock ormai sui sessanta […]

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Tina Pane
Una storia italiana

Persone semplici

«Titti scende giù in sala e comincia a darsi da fare attorno ai tavoli, saluta i primi clienti che arrivano, indossa il grembiule e si chiude con Angelo in cucina. Tra pentole e padelle riprendono a parlare, a dirsi, a raccontare»

(1992) Titti ha 35 anni. E trentacinque chili di troppo. Ha un viso campagnolo, che muta velocemente d’espressione, passando dal sorriso largo e infantile di quando ti saluta chiamandoti amica mia alla fronte corrucciata che oppone a chi non le garba. Insieme ad Angelo gestisce un ristorante che è aperto da qualche mese ma non […]

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Sabino Caronia
Una poesia per Primo Levi

Col coltello nel cuore

Il valore simbolico della scrittura dell'autore di “Se questo è un uomo”, in qualunque forma si sia espressa - narrativa, poetica e anche nel suo lavoro di traduttore di Kafka - è profondo e intatto. La sua forza ci paralizza e ci fa riflettere sul senso di vergogna già evocato da Josef K

A trent’anni dalla morte la scrittura di Primo Levi ha sempre un profondo valore simbolico. Ricordate il sogno pieno di spavento descritto alla fine de La tregua? Primo Levi comincia a farlo appena tornato a casa dal campo di concentramento di Auschwitz, alla fine della guerra. Gli pare di trovarsi in mezzo a persone care, […]

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