Delia Morea
A proposito di "Una famiglia in pezzi”

Frammenti di Rasy

A vent'anni da "Posillipo", Elisabetta Rasy torna a raccontare la storia delle sue origini: una diaspora tra Salonicco e Napoli, dove l'incrocio di tradizioni e culture è elemento di ricchezza

Con “Una famiglia in pezzi” (Mondadori, pp.116), Elisabetta Rasy aggiunge una nuova tessera al mosaico familiare che ha avuto l’epicentro nel suo romanzo “Posillipo” (Rizzoli, 1997), che si aggiudicò il premio  Napoli e il premio Selezione Campiello. Se “Posillipo”, romanzo della memoria dolce e avvolgente degli anni della giovinezza, è ambientato a Napoli, “Una famiglia […]

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Pier Mario Fasanotti
Una biografia inedita

Lacan, l’ariete

Catherine Millot, l'ultima compagna di Lacan, racconta il lato privato dello psicoanalista: timido ma donnaiolo impenitente, innamorato di Roma, del suo carisma e della "superiorità" del maschio

Non credeva ovviamente all’astrologia, ma gli piaceva essere chiamato “l’ariete”, suo segno zodiacale. E come un ariete enormemente testardo non rispettava i limiti della vita reale. In autostrada correva a 200 all’ora, invadeva la corsia di emergenza. Un giorno fu portato in commissariato. Impaurito? No, sostenne che prima o poi bisogna sbattere con il “reale” […]

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Ilaria Palomba
Catalogo del Novecento

L’incubo di Bradbury

Un mondo governato dalla finanza e instupidito dai media, in cui la gente non legge e non pensa più: è il nostro presente come l'ha descritto Ray Bradbury più di sessant'anni fa. In «Fahrenheit 451»

Fahrenheit 451 di Ray Bradbury è un romanzo di fantascienza distopica, diviso in tre parti e pubblicato a puntate sulla rivista Playboy, nel 1953, prima di essere stampato e pubblicato per intero. È fortemente ispirato a 1984 di Orwell. Indubbiamente meno inquietante del suo predecessore, questo è, sì, un romanzo di genere. Ma vale la […]

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Raffaella Resch
La Biennale Arte di Venezia/4

L’atto di fede di Damien Hirst

Il nuovo e il meraviglioso rientra nell'opera dell’artista britannico che ci chiede di “credere” nell’arte indipendentemente dalla verità, dallo statuto vero-falso. La mostra di Palazzo Grassi (e di Punta della Dogana) è una guida per un possibile accesso all’eterno

Vero o falso? Per la mostra di Damien Hirst a Venezia non ce la caveremo con queste semplici categorie binarie, qui siamo al cospetto dell’incredibile, o meglio di fronte ai “Tesori dal naufragio dell’Incredibile” (Treasures from the Wreck of the Unbelievable), proposti con zelo scientifico-archeologico-numismatico dalla curatrice Elena Geuna in un’accurata ricostruzione storica che accede […]

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Erminia Pellecchia
La Biennale Arte di Venezia/3

L’arte della crisi

La tedesca Anne Imhof vince il Leone d'Oro con una performance che affronta la brutalità della nostra epoca con duro realismo. Ma tutti i Padiglioni stranieri riflettono sul conflitto tra creatività e disagio sociale

“Un’installazione potente e inquietante che pone domande urgenti sul nostro tempo e spinge lo spettatore a uno stato di ansia consapevole. Risposta originale all’architettura del padiglione, il lavoro di Imhof è caratterizzato da una scelta rigorosa di oggetti, corpi, immagini e suoni”. È la motivazione con cui la giuria della Biennale di Venezia 2017, presieduta […]

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Erminia Pellecchia
La Biennale Arte di Venezia/1

Delusione Biennale

Che cosa resterà dell'edizione curata da Christine Macel dell'esposizione veneziana? Il concetto enunciativo de “l'arte per l'arte”. Molte buone intenzioni e tanti titoli accattivanti. Più delle opere

Una corda sull’abisso. Un funambolo trasporta copie di opere d’arte da una montagna all’altra ricomponendole e reinventandole in un equilibrio instabile per dare ordine al caos. È un frame del film “Tightrope” dell’artista russo-daghestana Taus Makhacheca, che forse, più di ogni altro lavoro esposto alla Biennale Arte 2017 inauguratasi il 13 maggio con l’esclamazione di […]

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Danilo Maestosi
La Biennale Arte di Venezia/2

Italia a bassa voce

Solo Roberto Cuoghi salva il Padiglione Italia curato quest'anno da Cecilia Alemani. Solo nell'installazione dell'artista modenese c'è il mistero dell'arte. Nelle altre due istallazioni di Giorgio Andreotta Calò e Adelita Husni Bey prevale lo spettacolo

Smettiamola di visitare la Biennale come se entrassimo nell’antro di una Sibilla che a domanda risponde rivelandoci che mondo sarà! Il domani del mondo sfugge ai pronostici, seguendo i ritmi selvaggi di una borsa in ebollizione che scommette su tutto e il contrario di tutto, figuriamoci all’interpretazione degli artisti che da tempo hanno perso la […]

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Pasquale Di Palmo
La voce del poeta: Fabio Franzin

L’etica delle mani è verde e azzurra

Canta il lavoro onesto degli umili che ancora hanno un’anima il poeta-operaio di Motta di Livenza. E canta la natura che con i suoi colori quell’anima tinge. Lo fa nel suo dialetto perché è “aderente alla franchezza e alla concretezza” del suo dire

Fabio Franzin ha pubblicato varie raccolte poetiche, di cui ricordiamo l’ultima, Erba e aria (172 pagine, 12 euro), uscita nel 2017 per Vydia Edizioni. Franzin è un autore atipico rispetto ai canoni del nostro panorama poetico, in quanto scrive in un dialetto che è una variante Liventina del Veneto-Trevigiano e lavora come operaio. La sua […]

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Alberto Fraccacreta
L’elzeviro secco

Nel silenzio di Maria

Che cosa “non ha fatto” la madre di Cristo che anche noi possiamo imparare a non fare. Un elenco che commuove, perché la sua cifra è il silenzio che dichiara e l’umiltà che innalza. Perché in lei si realizza l’umanità nella sua svolta più adulta, un'umanità che è bellezza e poesia. Come a Fatima…

Maria non si comportava pateticamente: e la sua vita non è stata semplice. Maria aveva quattordici anni, ma era già matura nella fede. Non doveva “crescere”, non era ancora “piccola per capire”. Quando Gabriele si presentò a lei, fu certo turbata; e non lo bersagliò di richieste, di spiegazioni, di chiarimenti. Si fidava di ciò […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart, la poesia

Genova per Caproni

Come quello di Dino Campana, anche l’incontro del poeta toscano con la città della sua formazione è memorabile. Una geometria di strettoie e ostacoli, buio e ombre predisposti all’evento e alla scomparsa. Gli elementi della città primordiale, delle origini, la cui voce è il vento…

I nostri lettori hanno assistito all’incontro fatale di Dino Campana con la città di Genova. Altro approdo alla capitale marinara, altra scossa, altro, creativo questa volta, inebriante, sconvolgimento: Giorgio Caproni, un grande poeta del Novecento, delle felice generazione dei Luzi, Bertolucci, Bigongiari. «Con me, mentre un cerino/ mi si sfaceva bagnato/ fra le dita, alla […]

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