La terza parte di "Profumo d'Africa"
«Non c'era tempo da perdere. Ardigò aveva nel cellulare i due numeri misteriosi. Digitò il primo. Le rispose una voce femminile che disse...». La terza parte del nostro giallo a puntate
Continua la pubblicazione a puntate di “Profumo d’Africa”, inchiesta del commissario Ardigò. Riassunto delle puntate precedenti: il commissario Nanni Ardigò viene a sapere che si chiamava Rosso l’uomo trovato senza vita sulla panchina della piazza e che era un docente di Lettere in pensione. Vedovo, riservato, senza parenti. Ma una donna aveva abitato da lui, in […]
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Un racconto inedito
«Su, Marinella, togliti le mutandine che facciamo l’amore subito. Mi hai fatto venire una voglia matta». «Le mutande non me le posso togliere, perché non me le hai mai dipinte...»
«Caro Daniele, l’incisione che mi hai mandato e che hai intitolato: Lo Sguardo di Marinella, è significativa e ha quel fascino particolare che attribuisco a quasi tutte le tue opere; tuttavia, dal momento che questa la dobbiamo utilizzare come copertina di un libro di narrativa, mi sono permesso di fare un sondaggio nella nostra redazione, […]
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Un giallo per l'estate
Da questa settimana, e fino alla fine di agosto, pubblicheremo a puntate un racconto centrato sulla singolare inchiesta del commissario Piero Cormery...
Da oggi pubblichiamo in cinque puntate un racconto giallo di Pier Mario Fasanotti. A condurre l’inchiesta su un singolare caso di omicidio è il commissario Pietro Cormery, italiano da varie generazioni discendente però dal padre francese che combatté al Gianicolo durante il periodo della Repubblica Romana. È scapolo, un po’ dongiovanni, legato sentimentalmente a una […]
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Università di casa nostra: fatti o finzioni?
Come essere respinti dal sistema accademico nostrano per realizzare all’estero i propri primati. Storia esemplare di un meccanismo suo malgrado virtuoso e di un cervello “messo in fuga”
Si guardò indietro e sentì di dover ringraziare il sistema universitario italiano perché, almeno con lui, era riuscito a fargli capire come orientare le sue scelte e fargli prendere delle decisioni che, in condizioni più protettive, facilmente non avrebbe preso. Poteva sostenere, senza timore di essere smentito, che il sistema segue una prassi psicologica importante, […]
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Un bell'esordio narrativo
Il venticinquenne Iacopo Barison ha scritto la storia di un adolescente inquieto (chiamato Stalin per i suoi baffoni) che sogna di girare un documentario globale e ama una poetessa non vedente
Il romanzo del venticinquenne Iacopo Barison, Stalin + Bianca (Edizioni Tunué, 175 pp., euro 9,90) è presto diventato un caso letterario. Scritto in forma di monologo, quasi flusso di coscienza, a tratti lirico, è la storia di un diciottenne soprannominato Stalin, a causa dei baffi e del temperamento collerico, e della sua amica del cuore, […]
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Un brandello di vita vissuta
«L’agenzia del Comune incaricata del funerale ci aveva detto che avremmo ricevuto una telefonata per sapere in quale giorno saremmo dovuti andare a ritirare le ceneri»
Il 21 novembre, sabato, alle ore 21.20 è morto il padre di mia moglie all’età di 85 anni. Era all’ospedale Grassi di Ostia, ricoverato da un paio di settimane a seguito di una infezione procurata dopo l’operazione per la rottura dell’anca, causa una caduta ai primi di agosto.Il suo calvario era cominciato cinque anni prima, […]
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Racconti del peccato/20
La lettera anonima è un fiore nero nel giardino della vita, un crisantemo fra i rossi papaveri dell’amore. Un ricamo malefico fra i peccati che ciascuno nasconde
Mi piace scrivere lettere anonime. Non so perché lo faccio. Mi piace e basta. È un vizio che ho avuto fin da bambino. Scombinavo amicizie, mettevo zizzania, procuravo rotture, equivoci, e non sopportava quelli che ostentavano felicità e si facevano belli. Questa attività col tempo è diventata una necessità estetica. La lettera anonima è un […]
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Un racconto inedito
«Noi abbiamo la camicia giusta per ogni uomo che entra da quella porta - dice il mio capo – il vostro lavoro è fargliela trovare, provare e amare»
Ho piegato duemila trecento sessantaquattro camicie. Non mi aspettavo che qualcuno me lo chiedesse. Le mie mani non fanno niente di speciale, non sono quelle di un chirurgo. Una volta in TV hanno chiesto a un ginecologo quanti bambini ha fatto nascere? E lui non ha saputo rispondere. Ha detto… Tanti. Come si fa a […]
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Racconti del peccato/14
Ero smorfiosa come non mai, dimostravo almeno cinque anni in più, ero abbastanza brava, abbastanza intelligente, abbastanza di buona famiglia, abbastanza bionda ma in realtà non ero niente
Il sole raschiava l’asfalto. Fuori dal cancello i ragazzi giocavano agli indiani. Avevano la pelle più scura della mia di qualche tonalità. Mia madre mi vestiva per andare a scuola, abitino rosa, grembiule, scarpe bianche con la fibbia tipo Alice nel paese delle meraviglie. Avvertivo lo spessore delle linee dei suoi palmi stirare le pieghe […]
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Un racconto sul colonialismo
Alle volte, in un particolare, in una digressione della memoria c'è il senso di un fenomeno globale. Come in questa storia delle dighe, di una donna morta e dei bianchi che non volevano crederci, in Africa...
Kourouma arrivò sul suo pick-up dalla strada del campo dei neri. Saltammo a bordo, Dal Pont ed io, lui in cabina io nel cassone, e percorremmo il breve tratto di sterrato che sale in cava. Aprimmo il cancello della polveriera. Attorno, oltre la recinzione, s’alzava il terrapieno brullo e scuro e al suo interno sorgeva […]
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