29
aprile
2024

letture

Roberto Mussapi
Every beat of my heart

La grande sete

Il poeta è il “trovatore”. Ma come spiega il grande Rabindranath Tagore, sono i canti non ancora cantati il grande interrogativo. L’arte non risiede nel “trovare”, ma nel cercare, continuamente. È quello che ancora non è stato concepito a rendere ansiosi: «Potrò portare quello che ancora non ho avuto… sull’altra sponda dell’Oceano?»

L’avventura del poeta, come qui narrata da un grande poeta, l’indiano Tagore, premio Nobel, è un continuo cercare. Noi sappiamo che poesia è definita in Occidente come troubar, trovare, l’arte dei Trovatori, coloro che scoprono, rinvengono, quindi sanno trovare ciò che diversamente non appare. Certo, questo vale per ogni poeta. Ma Tagore sottolinea come l’ansia […]

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Paola Benadusi Marzocca
“I figli del re” di Sonya Hartnett

Vittime del Potere

Gli uomini non imparano dagli errori del passato e soccombono agli stessi meccanismi nefasti. Un romanzo per young adults, attraverso una vicenda ambientata in Inghilterra durante la seconda guerra mondiale, ci riporta, per analogie, alla Guerra delle Rose

L’ultimo romanzo della scrittrice australiana Sonya Hartnett, I figli del re (Rizzoli, trad. Claudia Manzolelli, 319 pagine, 17 euro), è una storia affascinante e coinvolgente su ciò che avvenne in Inghilterra nel 1940, quando era ormai imminente il devastante bombardamento su Londra da parte dei tedeschi. Attraverso le vicende quotidiane di due ragazzini, Cecily e […]

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Marco Fiorletta
A proposito di "M"

La storia in romanzo

La realtà supera sempre la fantasia: lo dimostra il romanzo che Antonio Scurati ha dedicato a Mussolini e alla nascita del fascismo. Nulla è inventato e tutto è terribilmente attuale

Il libro di Scurati (M, il figlio del secolo, Bompiani, pp 818, 24 Euro) non dice nulla di nuovo su Mussolini a chi è avvezzo frequentare la storia nei saggi e nei documenti storiografici; ma va bene, anzi benissimo, per chi non ha questa consuetudine. In Italia si pubblica di tutto, una caterva di libri […]

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Nicola Fano
A proposito di “Disorganici”

Il Novecento mancato

Filippo La Porta stila il catalogo degli intellettuali dimenticati nell'Italia stretta tra marxisti e cattolici ortodossi. Un libro che riflette sui limiti della formazione culturale (critica e creativa) di una intera generazione

«La sinistra ha perso quasi ovunque attrattiva, eppure, se rielaborasse il meglio della sua stessa tradizione – intrecciandolo con quello di altre tradizioni – e se si impegnasse, come auspica Langer, a dare spazio “alle molte voci dei piccoli, alle voci del Sud, alle voci di coloro che non scelgono di gridare e che non […]

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Roberto Verrastro
Un giallo da rileggere

Premio Montalban

"Il premio", inquietante romanzo di Manuel Vázquez Montalbán ambientato nella buona borghesia letteraria di Barcellona, torna di stretta attualità, con i suoi intrecci di denaro e potere nel mondo dell'editoria

È il premio letterario più ricco dell’anno. L’autore del miglior romanzo inedito in lingua italiana che il 15 aprile si aggiudicherà a Milano il DeA Planeta 2019, intascherà, infatti, 150mila euro come anticipo sulla cessione dei diritti di sfruttamento dell’opera da parte della casa editrice DeA Planeta Libri. Il prossimo 28 febbraio scade il termine […]

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Francesco Improta
A proposito di "Non ero preparata"

Mute parole

Quella di Melania Panico è una poesia di legami e di perdite, di fughe e di ritorni, di rotture e di conciliazioni in cerca di qualche forma di asso­luzione

Melania Panico, autrice di Non ero preparata (editore La vita felice, euro 10), in sintonia con illustri predecessori quali Baudelaire, Proust, Barthes e Biamonti, è convinta che un’opera – poco importa che sia in versi o in prosa – non debba rimandare ad altro da sé, che la componente autobiografica, cioè, abbia una rilevanza marginale […]

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William Domenichini
A proposito di “Fulmine è oltre il ponte”

Romanzo partigiano

William Domenichini ha raccolto le memorie del nonno partigiano, le ha confrontate con i documenti della Resistenza e con le testimonianze di altri protagonisti di quella stagione e ne ha tratto un "romanzo": ecco la storia di un frammento di memoria riportato alla luce

Qualche anno fa decisi di trascrivere le storie che mi hanno accompagnato fin da bambino, quelle di un nonno che raccontava di quando era partigiano, tra i monti e le valli della Lunigiana, allora la IV zona operativa ligure, nelle file del “battaglione Val di Vara”, inquadrato nella Colonna “Giustizia e Libertà”, mosso dal desiderio […]

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Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Genova per Sinisgalli

Tra i nostri grandi poeti del Nocevento ce ne sono molti la cui fama è stata oscurata dai Maestri Ungaretti, Montale e Luzi. Tra questi Leonardo Sinisgalli, molto amato dall'autore dell’“Allegria” che lo scoprì. Qui annoverato, con i versi presentati, tra i cantori più ispirati della città che incanta

Per colpa di Montale e Ungaretti, e poi del più giovane Luzi, tanti poeti importantissimi del Novecento italiano non hanno la memoria e la gloria che meriterebbero. La colpa dei tre Maestri è di essere stati così grandi, da incolpevolmente oscurare i nomi di autori di valore assoluto. Quasimodo è stato sopravvalutato in vita, ma […]

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Loretto Rafanelli
“Folla delle vene. Il museo che di me affiora”

Iacuzzi: il colore rosa e schegge di vita

Si presenta domani a Roma la quinta stazione del racconto in versi e a colori che il poeta toscano tesse, tra invenzione e biografia, nelle sue raccolte. Un libro, questo, che «invoca un riscatto, una innocenza, un riconoscimento a un’esistenza lieve, una partecipazione alla vita fuori dalle violenze e dalle malattie del nostro tempo»

Una «salmodia di voci rese fraterne da un comune retaggio di sofferenza e dolore» diceva Giovanni Giudici riguardo la poesia di Paolo Fabrizio Iacuzzi, folgorante e preziosa indicazione su una scrittura che ci appare, appunto, segnata da una traccia indelebile di anfratti e distese di ferite antiche e rinnovate. Una poesia che, ancora una volta, […]

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Raoul Precht
Periscopio (globale)

Il Mago Oz

Forza e coraggio: il doppio significato del suo pseudonimo rappresenta il tratto distintivo di Amos Oz, lo scrittore israeliano appena scomparso. Un forzato della scrittura con la quale accarezzava l'utopia

Al quattordicenne Amos Klausner, che avvertiva anzitutto l’esigenza di affrancarsi dal cognome del padre, diventato con il passare del tempo sempre più retrivo e reazionario, lo pseudonimo Amos Oz dev’essere sembrato poco meno che ideale. In ebraico Oz significa infatti “forza”, ma con una copertura semantica un po’ più ampia (una via di mezzo fra […]

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