29
aprile
2024

commenti

Alberto Fraccacreta
Nel giorno di una ricorrenza Mariana

Miracolo di donna

Madre, amica, amante, musa ispiratrice: quel è realmente il rapporto tra la donna e la poesia? Non sarà quella che traspare dai versi conclusivi del Faust, «il Femminino Eterno che in alto ci trae»?

C’è un quadro del pittore maceratese Scipione (alias Gino Bonichi), Gli uomini che si voltano (nella foto), che riprende il celebre emistichio montaliano di Forse un mattino andando, «gli uomini che non si voltano». Montale, in seguito, intitolerà una poesia di Satura come il quadro di Scipione invertendo di segno il suo stesso verso. Gli […]

continua »
Francesco Fusco
Dopo la strage di Las Vegas

In guns we trust

Tra il 2004 e il 2013 sono stati oltre 300mila i morti negli Usa per omicidi e stragi, ma anche suicidi e incidenti provocati da un uso errato delle armi. È il prezzo dovuto a una lobby potentissima; e a un'assurda interpretazione del concetto di libertà

Il primo agosto 1966 – era una domenica – poco prima di mezzogiorno, Charles Whitman, un ragazzo di 26 anni, biondino, atletico, ex marine, addestrato fin dall’infanzia, insieme ai due fratelli Patrick e John, all’uso delle armi da fuoco dal padre, cominciò a sparare dall’alto della torre dell’Università del Texas, a Austin, uccidendo nel giro […]

continua »
Anna Camaiti Hostert
Cartolina dall'America

Trump e Kim, gli insicuri

Trump e Kim Jong Un sono due leader deboli allo specchio. Per salvare tutti, gli Usa pensano a un cartello di potenze nucleari in grado di dettare regole alla Corea del Nord. Ma i due capi continuano a "giocare"...

Se Obama era il simbolo dell’equilibrio della diplomazia, della ragionevolezza che non escludeva tuttavia i sentimenti e le passioni (diverse volte, seppure con pudore, lo abbiamo visto piangere e commuoversi pubblicamente), Trump, al contrario – simile in questo al “bestione vichiano” a cui manca il lume della ragione, ma anche quello della ragionevolezza – si […]

continua »
Anna Camaiti Hostert
Cartolina dall'America

Bannon, il bullo

Ritratto di Steven Bannon, consigliere numero uno di Donald Trump. L'uomo che vuole ridare l'«America agli americani» nascondendosi il fatto che gli States sono e sono stati fatti da «non americani»

Nome: Steven Kevin Bannon; classe: 1953; stato civile: divorziato tre volte; titoli di studio: Bachelor of Arts all’università di Virginia Tech, Master of Arts all’università di Georgetown e un Master in Business Administration all’università di Harvard; professioni: ufficiale di marina, investment banker alla Goldman Sachs, executive producer nell’industria hollywoodiana dei film e dei media, executive […]

continua »
Danilo Maestosi
Il razzismo (non solo) del linguaggio

Contro la parola degrado

Degrado: ecco un termine ipocrita da mettere al bando: battezziamo in questo modo quella che dovremo riconoscere come povertà, così scacciamo il pensiero. Come è successo oggi tra le colonne del Bernini a San Pietro

Degrado. Ecco una parola – irritante e dannosa – che vorrei far finire in archivio. Cancellarla no. Nello stupidario nazionale un suo posto d’onore se l’è conquistato. Penso piuttosto a una sospensione a termine, come si fa a pallanuoto con i giocatori scorretti, spediti fuori vasca per una punizione a tempo. Accantonata in attesa di […]

continua »
Pier Mario Fasanotti
Un mese davanti alla tv

Malati di reclame

Mestruazioni, perdite urinarie, alitosi: le donne delle reclame sono piene di guai. Ma con un sorriso (e con il prodotto giusto) superano ogni problema. Ecco la vita fasulla degli spot

Qui non si scherza. Le donne italiane sono terrorizzate. In ordine sparso: dalle mestruazioni, dalle perdite urinarie, dall’alitosi, e da ben altro. Questo, almeno, secondo la pubblicità, sparata a raffica dalle tv; soprattutto quelle commerciali. Riflessione laterale: negli anni Cinquanta, in base a seri sondaggi, gli italiani consideravano “istruttivo” quel che vedevano e sentivano nel […]

continua »
Anna Camaiti Hostert
Cartolina da Chicago

L’altro Sud d’America

Il razzismo è un tema - purtroppo - sempre attuale negli Usa (come dimostra anche il successo del nuovo film di Kathryn Bigelow). Ma nessuno coglie il paradosso di un paese che ha un Sud politico e uno geografico

Da poche settimane è uscito in alcune sale Detroit, il nuovo film di Kathryn Bigelow che marca il cinquantesimo anniversario della rivolta che nell’estate del 1967 scosse violentemente la metropoli del Michigan, famosa per essere la capitale dell’automobile. Il film, lungo più di due ore, è molto difficile da guardare non solo per sua handheld […]

continua »
Giuseppe Grattacaso
Razzismo e comunicazione

Tweet & Moschetto

La vicenda di don Massimo Biancalani, prete “pro-immigrati” di Pistoia attaccato da leghisti e fascisti, rappresenta l'ennesimo corto circuito del nostro modo di comunicare. Il segno di come l'intolleranza sia diventata norma

La vicenda di don Massimo Biancalani, parroco in Pistoia, reo di aver portato in piscina un gruppo di immigrati che lo avevano aiutato in un lavoro a vantaggio di una Onlus, irrompe nel sonnolento agosto della sonnolenta cittadina toscana, nemmeno finora tanto risvegliata, sostengono in molti, dall’essere Capitale italiana della Cultura per l’anno in corso […]

continua »
Pierre Chiartano
Le ipocrisie della lotta allo jihadismo

Il seme dell’odio

Il conflitto tra wahhabiti e sciiti, il ruolo del Qatar, il razzismo economico dell'Occidente... troppi elementi del risiko islamico sfuggono ai commentatori europei. Perciò accoltellatori e “autisti della morte” continueranno a proliferare

Avremmo dovuto attaccare questo pezzo con… «dopo l’ennesima strage a Barcellona sulle storiche Ramblas, siamo qui a farci le stesse domande, ad ascoltare gli stessi commenti, ad assistere alle stesse liturgie…» ma lo abbiamo giá scritto tante volte, dopo Parigi, Bruxelles, Nizza e ancora e ancora. Leggo commenti di colleghi, stimati, competenti, gente che il […]

continua »
Raoul Precht
Periscopio (globale)

Traduttori traditori?

Decodificare e ri-codificare: fin dal Cinquecento l'atto di tradurre è stato attraversato da una contraddizione tra i termini traductio e translatio. Vediamo dove nasce questa "abitudine creativa"

Sembra che il primo a tracciare la famosa o famigerata equivalenza fra traduttori e traditori sia stato, nel 1549, Joachim du Bellay (nella foto sotto), poeta francese celebre da noi soprattutto per la sua rielaborazione del topos di Roma quale caput mundi ma anche città in rovina e ricettacolo di tutte le infamie. Nella sua […]

continua »