Gianni Cerasuolo
Dopo la notte degli Oscar/2

Quell’Oscar a Diego

«Mi hanno ispirato Diego e Fellini», ha detto Sorrentino con la statuetta in mano. Proprio vero: la parabola del Pibe de oro va dalla grande bellezza alla grande tristezza

La fantasia non s’impara, la fantasia esce, diceva Diego Armando Maradona. Paolo Sorrentino conosce queste parole, conosce la fantasia. Perché ha visto Maradona eh, mammà, innammorato son, come tutta Napoli cantava ai tempi degli scudetti. Era lì al San Paolo, Sorrentino, quando Diego faceva impazzire la gente del Pallonetto o del Vomero, i lazzari della […]

continua »
Alessandro Boschi
Dopo la notte degli Oscar/1

Adesso, viva l’Itaglia

Ironizzare, un po' compiaciuti, sui nostri difetti: questo piace di noi all'estero. Anche la vittoria di Sorrentino a Hollywood ce lo dimostra

La cura con cui Paolo Sorrentino, dopo avere ricevuto l’Oscar per La grande bellezza, ha scelto chi ringraziare, Fellini, Scorsese, Talking Heads e Maradona, la dice lunga sul personaggio in questione, perché prenderne quattro su quattro non è da tutti. Nel senso che in questi quattro nomi oltre a esserci tutto l’universo sorrentiniano, cinematografico, musicale […]

continua »
Erminia Pellecchia
Un'esposizione allo Studio Trisorio di Napoli

Pompei o Bagnoli

Una mostra fotografica di Raffaela Mariniello racconta la "morte" della Città della Scienza, un anno fa, nell'ex area Italsider. Una ferita aperta nel cuore dei sogni napoletani

Un tavolo, una sedia, una lampada, un computer. Presenze di vita ferma, congelate per l’eternità. Così come l’ammasso informe di calcinacci, travi di legno bruciate, mattoni sbriciolati, lamiere e tubi arrugginiti, macchinari e vetri rotti, exhibit semiliquefatti, pilastri solitari e brandelli di plastica agitati dal vento ad incorniciare una lingua di spiaggia desolata. Sono le […]

continua »
Luca Fortis
Viaggio in Sicilia

Il miracolo dei santi

Dietro certi riti c'è una fede talmente atavica da essere sopravvissuta al cambiare delle religioni. Ne volete una prova? Andate a Catania per la festa di Sant'Agata

I suoi occhi brillano di un’antica sapienza, il corpo ricoperto di pietre preziose regalate dai sovrani nei secoli addietro le danno una parvenza regale. Mentre viene portata in processione, insieme al suo corpo racchiuso in una bara dorata, in un fercolo del metallo più prezioso, difficile non pensare che sant’Agata sia qualcosa di più di […]

continua »
Giuseppe Grattacaso
Una riflessione sull'Alzheimer

La memoria di scorta

“Ti ricordi la Casa Rossa?", il primo libro di Giulio Scarpati, è una "lettera” a una madre malata che non riesce più a ricordare. Così l'autobiografia diventa una necessità vitale

Chi conosce Giulio Scarpati può facilmente immaginare quanti dubbi e ripensamenti debba avere avuto prima di consegnare all’editore il manoscritto del suo primo libro. Scarpati è attore di grande sensibilità e professionalità, che ha saputo non farsi fagocitare dal successo e dalle sue regole, come quella che vuole che il privato di chi è sotto […]

continua »
Andrea Caterini
La nuova prova di un narratore di valore

La grazia e la vita

Il nuovo romanzo di Davide Orecchio è una conferma del suo talento: "Stati di grazia" è il racconto di un'umanità che ha solo le armi della testimonianza per sopravvivere

Che Davide Orecchio fosse uno scrittore importante lo si era capito da subito, col suo libro d’esordio Città distrutte (le Sei biografie infedeli del 2012 edite da Gaffi, con le quali si aggiudicò nello stesso anno il Premio Mondello, il SuperMondello e il Premio Volponi). È uscito il 27 febbraio in libreria un nuovo libro […]

continua »
Alessandro Boschi
A proposito del film di Tibor Takacs

Più ragni che buchi

Tra “Spider 3D“ (che esce oggi) e Walter Zenga c'è una lunga genia di ragni. Cinematografici, letterari, calcistici. Perché la tela non è solo una metafora, ma anche un'opportunità

L’uscita del micidiale Spiders 3D di Tibor Takacs ci offre lo spunto per passare in rassegna alcune pellicole che hanno utilizzato come protagonisti aracnidi i quali, non dimentichiamolo, sono stati i primi a colonizzare la terra emersa e quindi hanno tutti i diritti ad occupare il set, se non altro per usucapione. Partendo da Tarantula […]

continua »
Paolo Bonari
Alla riscoperta di un grande

Sillabando Parise

Sono passati trent'anni dai “Sillabari“. Fu una piccola grande rivoluzione tra poesia e narrativa: un azzardo subito cancellato dalla routine editoriale. Un motivo in più per tornare a parlarne

Nel 1984, il primo si unì al secondo e furono i Sillabari, finalmente: l’opera di Parise accedeva alla discussione critica, perché il suo era un libro vero e proprio, e quelle prose difficilmente etichettabili che era stato possibile apprezzare, sulle pagine del Corriere della Sera, erano letteratura, nonostante la via per raggiungere quell’altitudine, per guadagnarsi […]

continua »
Marco Fiorletta
Un libro di Stampalternativa

Il Bignami del crimine

SI intitola "Roma assassina e criminale" un saggio di Aldo Musci e Marco Minicangeli che racconta la storia d'Italia attraverso la cronaca nera. Un florilegio di casi; molti rimasti senza soluzione

Esiste una categoria di libri di genere che tratta esclusivamente la storia del crimine a Roma. Crimine che s’intreccia spesso, a torto o a ragione, con personaggi legati alla politica, ai poteri forti, o ai cosiddetti servizi deviati per non parlare degli ambienti ecclesiastici o del terrorismo nazionale e internazionale. D’altronde, non potrebbe essere diversamente […]

continua »
Domenico Calcaterra
«Il desiderio di essere come tutti»

In fondo a sinistra

Francesco Piccolo si racconta senza filtri. E senza filtri racconta il fallimento di un'illusione che ci voleva migliori e invece ha finito per farci sentire peggiori. Ma la parabola da Berlinguer a Berlusconi non basta a trasformare la realtà in romanzo

Quando morì Berlinguer avevo nove anni, ma non ne serbo memoria. Stessa età aveva più o meno Francesco Piccolo quando intuì per la prima volta la sua vocazione comunista, al 78° minuto della partita di calcio Germania Est-Germania Ovest dei mondiali tedeschi di München ‘74, nell’attimo esatto in cui il centravanti della DDR Sparwasser regalò […]

continua »