Paolo Bonari
A proposito di "Una relazione borghese”

L’uomo di Torné

Alla scoperta di Gonzalo Torné, scrittore catalano che prende in prestito le ambientazioni dal cinema ma poi racconta la sconfitta del maschio con le armi della parola. Tra Bellow e Piperno

Si sa come funziona, no? Prima che un libro esca, già si affaccendano gli amici dell’autore, gli aspiranti amici, i corteggiatori delle funzionarie editoriali e quelle che vorrebbero soffiare loro il posto di lavoro, i fan più zelanti che sono pronti alla pugna, pur di difendere il loro favorito e le sorti della sua opera, […]

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Paolo Bonari
Ritratto dell'autore uruguayano

Benedetti, l’europeo

Alla (ri)scoperta di Mario Benedetti, il meno "magico" degli scrittori sudamericani. E anche il più "europeo". Non solo nel nome: la sua prosa ricorda quasi quella di Moravia...

«Io, ad esempio, non amo particolarmente la letteratura sudamericana. La trovo troppo grassa, floreale, sovrabbondante. A me piace la nettezza della lingua»: così, Francesco De Gregori, che confidava ad Antonio Gnoli i propri gusti letterari, nel recente Passo d’uomo. Per quanto mi riguarda, il mio non potrebbe essere altro che un pre-giudizio, coincidente con le […]

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Paolo Bonari
Spirito critico e formazione del consenso

Bourdieu e gli Oasis

Come nascono le identità (culturali) condivise? Inseguendo le mode complesse (stile Bourdieu) e temendo il pop. Tranne poi scoprire che Kubrick, per esempio, preferiva John Huston alle avanguardie

Succede spesso che un artista osannato sorprenda o deluda il pubblico degli affezionati: coloro, cioè, che tendono ad affidarsi alle preferenze del proprio idolo, quando si tratti di orientarsi nella giungla dei consumi culturali. Càpita, allora, che il profeta indie del rock alternativo affermi di apprezzare qualche bella canzone degli Oasis e che, per un […]

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Paolo Bonari
A proposito di “Per le strade della Vergine”

Ceronetti in fuga

Guido Ceronetti continua la sua invettiva isolata contro l'Italia, la sua inumanità, la sua inanità, la sua volgarità. Un rosario dolente e ripetitivo, che alle volte sfiora la banalità (e non quella del male)

Intanto, sembra difficile che Guido Ceronetti abbia dedicato “trenta e più anni di saltuaria stesura” a Per le strade della Vergine (Adelphi, 278 pagine, 20 Euro), perché questo diario comincia nel gennaio del 1988 e siamo al 2016, no? Poi, da Ceronetti ci si può aspettare di tutto, anche che lui, le sue giornate, sappia […]

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Paolo Bonari
Un piccolo gioiello editoriale

Parise ritorna a casa

In vista del trentennale della morte, Ronzani Editore propone i "Sillabari veneti" di Goffredo Parise. Un occasione per ritrovare quella "corda pazza" che La Capria identificava con la “venetità” dello scrittore

Bisogna resistere alla tentazione di adagiarsi sulla propria memoria e provare a rileggerle, queste tredici voci di ambientazione veneta dei Sillabari di Goffredo Parise, anche se pensiamo di conoscerle bene, affinché si rinnovi quel primo stupore ed emerga l’uso che di queste “poesie in prosa” va fatto: prontuario tascabile, disponibile e lampeggiante via d’uscita ai […]

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Paolo Bonari
Narrativa modello "Cafonal"

Roma fumettona

«Giallo banana» di Giovanni Di Giamberardino e Costanza Durante è un romanzo troppo pieno di doppioni della realtà: il tentativo pop di ricreare "La grande bellezza" sulla pagina

Nel corso di questi mesi, Giallo banana di Giovanni Di Giamberardino e Costanza Durante (Neri Pozza, 272 pagine, 16 Euro) ha ricevuto elogi pressoché unanimi, a partire da quello di Antonio D’Orrico, che presentava e lanciava i due autori chiedendosi, non senza buone ragioni ed evitando, almeno per una volta, certe appiccicose iperboli alle quali […]

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Paolo Bonari
I vizi (e i pregi) della nuova scrittura

L’invettiva narrativa

“Works”, il nuovo, fluviale libro di Vitaliano Trevisan non è un romanzo ma una lunga memoria costruita sull'accumulo della propria vita. Dal lavoro alla scrittura. E ritorno

Qualcosa tiene lontano Vitaliano Trevisan dal romanzo che si rispetti, o rispetti le sue proprie strutture, e che faccia i conti, in maniera adulta, con la sua ragione d’essere: il tempo, il tempo che passa, come le pagine che si rincorrono; quel qualcosa è una sfiducia, come sembra probabile, quasi una rassegnazione, o la consapevolezza […]

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Paolo Bonari
Riflessioni su un grande autore

Il Calvino in fuga

«Quando cominciai a scrivere storie in cui non entravo io, tutto prese a funzionare»: l'evoluzione del "Sentiero dei nidi di ragno" segna la svolta dello scrittore

Quella che è passata di mano in mano e che è stata letta, di solito negli anni che più contano, quelli in cui il nostro immaginario letterario è ancora vergine, è l’edizione del giugno di cinquant’anni fa, e pochi lo sanno, convinti di avere a che fare con il vero primo libro di Italo Calvino, […]

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Paolo Bonari
Un grande narratore da recuperare

Stile Scerbanenco

Quarant'anni dopo, può essere utile rileggere uno qualunque dei suoi romanzi (per esempio «Né sempre né mai», del 1974) per scoprire che inventare uccide

Imbattersi in un romanzo di Giorgio Scerbanenco è una sciagura, perché conferma il carattere casuale e, per di più, dissipatorio dell’esistenza: al posto di quel suo libriccino, avremmo potuto impugnarne un altro, molti altri, tutti suoi – decine o un centinaio? – e qualcosa sarebbe cambiato, chissà, o ci saremmo evitati tanti guai, letterari o […]

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Paolo Bonari
Coincidenze narrative

Fantasmi a Capri

Alberto Moravia e Mario Soldati, nello stesso anno (1954), pubblicarono due romanzi in cui la mitica isola diventava teatro della distruzione di un amore. Era come il preludio simbolico della fine di un mondo. Non solo culturale

Ci sono romanzi che è piacevole abitare, dai quali non si vorrebbe essere sfrattati, altri dai quali non vediamo l’ora di fuggire: la loro verità oltrepassa tutte le estetiche, e sono terribili, insopportabili. Alberto Moravia osava scriverli e sembrava andare alla ricerca delle varianti di ogni dolore, ciò che altri rifiuterebbero, avviliti o sdegnati, e […]

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