A centocinquanta anni dalla morte
La predilezione di Belli e Leopardi per l’autore dei “Promessi Sposi” e i parallelismi tra “L'affaire Moro” di Sciascia e la “Storia della colonna infame”. Anche “Paese d’ombre” di Giuseppe Dessì, Premio Strega nel 1972, evoca “La storia nell’arte di Alessandro Manzoni”, tesi di laurea dello scrittore sardo
«È un libro che bisogna leggere dopo i cinquant’anni». Così amava ripetere Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Anche se non è possibile sapere se, durante la stesura del Gattopardo, li abbia letti, è certo che il grande romanziere siciliano teneva in grande considerazione i Promessi Sposi. Ma andiamo con ordine. È nota la predilezione di Belli. Il poeta […]
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Un progetto avviato da Dante Isella
La “Ventisettana”, “Fermo e Lucia”, “Gli sposi promessi”, “I promessi sposi”… L’edizione critica del libro «che fonda il romanzo» italiano e le carte via via pubblicate (ora disponibili on line) svelano il lungo processo di scrittura e riscrittura a cui l’opera è stata sottoposta dal suo autore
La storia della scrittura dei Promessi sposi – il libro che fonda il romanzo italiano moderno – rivela una creazione tormentata: il suo esame permette di cogliere i problemi pratici e i nodi teorici che via via Manzoni ha dovuto affrontare nella stesura del suo capolavoro. Questa osservazione viene in particolare suggerita dallo studio della prima stampa […]
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A fil di Rete: dalla Munro ad Ammaniti
Mentre aumenta il consumo dei prodotti letterari via Internet, su alcuni siti ci si scambiano impressioni su quelli che devono essere considerati i “grandi scrittori italiani”. E si aprono voragini di assenze che vanno da Bilenchi, alla Morante, a Sciascia, a Giuseppe Berto (di cui, opportunamente, Rizzoli ripubblica ora i racconti)
È passato un mese dall’assegnazione del Nobel per la letteratura ad Alice Munro, canadese di 72 anni. Profili e commenti (tutti improntati all’applauso) su quotidiani e su siti web. Qua e là si è notato che la Munro è autrice di racconti, un genere che, se proposto dagli italiani, fa saltare sulla sedia i nostri […]
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Carteggi 2/ “Un gomitolo di concause”
Pubblicate da Adelpphi, a cura di Giorgio Pinotti, le lettere scritte a Pietro Citati da Carlo Emilio Gadda tra il 1957 e il 1969. Quasi delle confessioni al giovane amico che rivelano il temperamento dell'autore del “Pasticciaccio”. Il quale, anche nelle missive, non si spoglia mai del suo linguaggio
Prendiamo a caso una lettera, ma del primo periodo (1957-1969): «Caro (dottor) Citati, dopo aver avuto la Sua cortesissima del 7 agosto…». Ecco, anche in questa parentesi, che poi scomparirà, c’è la complessa personalità di Carlo Emilio Gadda. Scriveva spesso al suo giovanissimo amico, col quale condivideva immensa cultura, educazione, rispetto e fastidio per le […]
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