Giuliana Bonanni
Finestra sul mondo

Irrido dunque sono

Dopo l'uccisione di Samuel Paty, la Francia si interroga sui limiti (eventuali) e sul significato delle caricature. La storica Annie Duprat, partendo dall'Ottocento, spiega come la satira sia destinata a un'identità condivisa: la globalizzazione dell'immaginario ne ha cambiato i connotati

L’assassinio di Samuel Paty, l’insegnante decapitato da un giovane terrorista islamista perché, durante un corso di educazione civica e morale, aveva fatto vedere ai suoi allievi quindicenni alcune delle vignette su Maometto di Charlie Hebdo, ha gettato la Francia nell’orrore. Inoltre, questo drammatico evento ha messo il Paese di fronte un dilemma. In uno Stato […]

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Sabino Caronia
Il romanzo di Frank Westerman

La parola e la spada

Le nuove frontiere del terrorismo raccontate da un mediatore esperto di sequestri. Dagli episodi legati ai rapporti tra Olanda e Molucche negli anni 70 a quelli della Cecenia, il problema è la ricerca di una forma di dialogo possibile. Che oggi sembra affidato ai proiettili

«Dopo l’11 settembre, l’omicidio di Theo van Gogh, e ancor più dopo i video on line sulle decapitazioni dell’Isis, mi chiedo se come società possiamo davvero disporre di una difesa verbale contro il terrore». Così osserva Frank Westerman nel suo recente romanzo I soldati delle parole (Iperborea, Milano, 2017) e subito dopo ci racconta la […]

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Nicola Bottiglieri
Pensieri (bui) in margine al terrorismo

Estetica del suicidio

Da Mishima a Jan Palach, dal giovane Werther a Pavese, dai martiri ai kamikaze: quale inversione di senso spinge certi individui a usare uno strumento di vita come strumento di morte?

Sto seguendo i drammatici avvenimenti di Parigi da una postazione privilegiata, inoltre godo di uno strumento sofisticato per analizzarli, infine ricevo soffiate segrete da una fonte autorevole che mi guida sulla giusta comprensione degli eventi. La postazione privilegiata è il divano di casa mia davanti la televisione, la strumentazione sofisticata  è il mio pc e […]

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Vincenzo Nuzzo
Cartolina da Lisbona

Facciamo i portoghesi

La vita culturale e politica lusitana ricalca la nostra (o viceversa?): un passato glorioso si scontra con un presente furbo. Sotto il tallone d'acciaio delle convenzioni euro-tedesche

Due slogan campeggiano per le strade di Lisbona. Uno è il libro che fino a poco faceva bella mostra di sé nelle vetrine di Bertrand a Rua Garret presso il famoso Largo do Chiado. Dove, per intenderci, un sosia metallico di Fernando Pessoa se ne sta seduto davanti allo storico caffè «A Brasileira» (dovendo subire […]

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Giancarlo Ricci
A due mesi dalla strage

Di libertà si muore

Passata l'ondata emotiva seguita alla tragedia di Charlie Hebdo, si può affrontare con più distacco il grande tema del rapporto tra libertà e satira. Privilegio d'Occidente

L’etimo di satira rinvia a saturo, a saturazione, a miscuglio, e anche al gioco sferzante del satiro, creatura lasciva e dedita a voluttuose ebrezze. Ma chi avrebbe immaginato che la satira potesse oggi diventare oggetto di tante pallottole? Dopo Charlie Hebdo e le stragi di Parigi è comprensibile che moltissimi parlino di libertà di satira […]

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Lidia Lombardi
In occasione del Premio Nonino

La parola ci salverà

«La poesia sgorga da profondità inconsce e non da fatti contingenti: è sempre un gesto del tutto imprevisto e imprevedibile». Intervista al grande poeta Yves Bonnefoy che parla di versi, di impegno e di Charlie Hebdo

«Varcare la morte per vivere». È un verso di Yves Bonnefoy, il massimo poeta francese vivente, 92 anni portati con levità ed eleganza, uno sguardo pensoso e insieme sereno nel viso incorniciato dai capelli bianchi, un corpo che non tradisce l’età. Bonnefoy, pubblicato in Italia da svariati editori (Mondadori ha mandato in libreria nel 2013 […]

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Valentina Mezzacappa
Tra cinema e cronaca

Clint, il patriota

A vedere “American sniper”, il nuovo film di Clint Eastwood, dopo la strage di Parigi (e il ritorno in Italia delle due volontarie rapite) si capisce qualcosa di più a proposito di come è fatto (male) l'Occidente

Questa riflessione arriva in ritardo, lo so. Perché parlare di guerra e di terrorismo è sempre difficile. Ma anche perché ho sentito il bisogno di metabolizzare quanto è successo negli ultimi giorni. Gli avvenimenti di Parigi, il ritorno a casa di Greta e Vanessa, le reazioni virali al massacro, la velocità con la quale sgomento, […]

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Ilaria Palomba
Un romanzo duro e “politico”

Aporia Houellebecq

«Sottomissione», il nuovo romanzo di Michel Houellebecq, che tante polemiche ha già provocato, è un apologo pessimista sulla crisi della civiltà occidentale. Che solo un eccesso di cultura portà salvare

Il romanzo Sottomissione di Michel Houellebecq (Bompiani, 2015, pp. 252, euro 17,50) è il più discusso degli ultimi tempi, al centro delle polemiche sull’Islam e sui terribili avvenimenti intorno a Charlie Hebdo, tanto da indurre l’autore a interrompere la campagna promozionale e rifugiarsi in Irlanda. Houellebecq è tra i più grandi scrittori del nostro tempo, […]

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Ella Baffoni
A proposito della "lettera a un amico islamico"

Basta con gli esami!

La responsabilità penale è personale: questo è un nostro pilastro. La fede non c'entra, non c'entra la nazionalità di origine e neppure quella finale. Un'opinione dopo l'attacco a Charlie Hebdo

Caro Nicola, il tuo messaggio al “caro amico islamico” (clicca qui per leggerlo, ndr) mi ha fatto un po’ pensare. E qualche pensiero vorrei condividerlo con te, perdonami se sarò un po’ critica. Innanzitutto il destinatario. Chi è l’amico islamico? Da tutto il tuo testo si deduce che è un immigrato che si è inserito […]

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Nicola Fano
Il confronto tra Oriente e Occidente

Caro amico islamico

Lettera aperta sui diritti, sui doveri, sulla tolleranza e sulla reciprocità, dopo il sangue di Parigi e tutto quel che ne è conseguito. Perché il rispetto non è mai a senso unico

Caro amico islamico, lascia che ti spieghi come funziona il mio mondo nel quale hai più o meno liberamente scelto di venire a vivere; perché ho paura che tu abbia travisato dove sei. Non guardare la televisione, non leggere i giornali, non seguire troppo i social network: prendi l’autobus nelle città, viaggia con i pendolari, […]

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