Finestra sul mondo
Dopo l'uccisione di Samuel Paty, la Francia si interroga sui limiti (eventuali) e sul significato delle caricature. La storica Annie Duprat, partendo dall'Ottocento, spiega come la satira sia destinata a un'identità condivisa: la globalizzazione dell'immaginario ne ha cambiato i connotati
L’assassinio di Samuel Paty, l’insegnante decapitato da un giovane terrorista islamista perché, durante un corso di educazione civica e morale, aveva fatto vedere ai suoi allievi quindicenni alcune delle vignette su Maometto di Charlie Hebdo, ha gettato la Francia nell’orrore. Inoltre, questo drammatico evento ha messo il Paese di fronte un dilemma. In uno Stato […]
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Il romanzo di Frank Westerman
Le nuove frontiere del terrorismo raccontate da un mediatore esperto di sequestri. Dagli episodi legati ai rapporti tra Olanda e Molucche negli anni 70 a quelli della Cecenia, il problema è la ricerca di una forma di dialogo possibile. Che oggi sembra affidato ai proiettili
«Dopo l’11 settembre, l’omicidio di Theo van Gogh, e ancor più dopo i video on line sulle decapitazioni dell’Isis, mi chiedo se come società possiamo davvero disporre di una difesa verbale contro il terrore». Così osserva Frank Westerman nel suo recente romanzo I soldati delle parole (Iperborea, Milano, 2017) e subito dopo ci racconta la […]
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Tra cinema e cronaca
A vedere “American sniper”, il nuovo film di Clint Eastwood, dopo la strage di Parigi (e il ritorno in Italia delle due volontarie rapite) si capisce qualcosa di più a proposito di come è fatto (male) l'Occidente
Questa riflessione arriva in ritardo, lo so. Perché parlare di guerra e di terrorismo è sempre difficile. Ma anche perché ho sentito il bisogno di metabolizzare quanto è successo negli ultimi giorni. Gli avvenimenti di Parigi, il ritorno a casa di Greta e Vanessa, le reazioni virali al massacro, la velocità con la quale sgomento, […]
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A due mesi dalla strage
Passata l'ondata emotiva seguita alla tragedia di Charlie Hebdo, si può affrontare con più distacco il grande tema del rapporto tra libertà e satira. Privilegio d'Occidente
L’etimo di satira rinvia a saturo, a saturazione, a miscuglio, e anche al gioco sferzante del satiro, creatura lasciva e dedita a voluttuose ebrezze. Ma chi avrebbe immaginato che la satira potesse oggi diventare oggetto di tante pallottole? Dopo Charlie Hebdo e le stragi di Parigi è comprensibile che moltissimi parlino di libertà di satira […]
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In occasione del Premio Nonino
«La poesia sgorga da profondità inconsce e non da fatti contingenti: è sempre un gesto del tutto imprevisto e imprevedibile». Intervista al grande poeta Yves Bonnefoy che parla di versi, di impegno e di Charlie Hebdo
«Varcare la morte per vivere». È un verso di Yves Bonnefoy, il massimo poeta francese vivente, 92 anni portati con levità ed eleganza, uno sguardo pensoso e insieme sereno nel viso incorniciato dai capelli bianchi, un corpo che non tradisce l’età. Bonnefoy, pubblicato in Italia da svariati editori (Mondadori ha mandato in libreria nel 2013 […]
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In memoria della cultura offesa
Non basta siamo tutti Charlie Hebdo. Non bastano le frasi a effetto, non bastano i tweet: siamo in guerra. E dobbiamo combattere con la cultura, la libertà e il senso critico. Ecco le armi che abbiamo dimenticato
Non basta siamo tutti Charlie Hebdo. Non bastano le frasi a effetto, non bastano i tweet, non basteranno i titoli di domani: siamo in guerra. Bisogna solo capire che guerra è. Chi l’ha dichiarata e contro che cosa. E cominciare a combattere con le nostre armi, sperando che siano più efficaci di quelle del nemico. […]
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A proposito della "lettera a un amico islamico"
La responsabilità penale è personale: questo è un nostro pilastro. La fede non c'entra, non c'entra la nazionalità di origine e neppure quella finale. Un'opinione dopo l'attacco a Charlie Hebdo
Caro Nicola, il tuo messaggio al “caro amico islamico” (clicca qui per leggerlo, ndr) mi ha fatto un po’ pensare. E qualche pensiero vorrei condividerlo con te, perdonami se sarò un po’ critica. Innanzitutto il destinatario. Chi è l’amico islamico? Da tutto il tuo testo si deduce che è un immigrato che si è inserito […]
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Un romanzo duro e “politico”
«Sottomissione», il nuovo romanzo di Michel Houellebecq, che tante polemiche ha già provocato, è un apologo pessimista sulla crisi della civiltà occidentale. Che solo un eccesso di cultura portà salvare
Il romanzo Sottomissione di Michel Houellebecq (Bompiani, 2015, pp. 252, euro 17,50) è il più discusso degli ultimi tempi, al centro delle polemiche sull’Islam e sui terribili avvenimenti intorno a Charlie Hebdo, tanto da indurre l’autore a interrompere la campagna promozionale e rifugiarsi in Irlanda. Houellebecq è tra i più grandi scrittori del nostro tempo, […]
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Pensieri (bui) in margine al terrorismo
Da Mishima a Jan Palach, dal giovane Werther a Pavese, dai martiri ai kamikaze: quale inversione di senso spinge certi individui a usare uno strumento di vita come strumento di morte?
Sto seguendo i drammatici avvenimenti di Parigi da una postazione privilegiata, inoltre godo di uno strumento sofisticato per analizzarli, infine ricevo soffiate segrete da una fonte autorevole che mi guida sulla giusta comprensione degli eventi. La postazione privilegiata è il divano di casa mia davanti la televisione, la strumentazione sofisticata è il mio pc e […]
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Il confronto tra Oriente e Occidente
Lettera aperta sui diritti, sui doveri, sulla tolleranza e sulla reciprocità, dopo il sangue di Parigi e tutto quel che ne è conseguito. Perché il rispetto non è mai a senso unico
Caro amico islamico, lascia che ti spieghi come funziona il mio mondo nel quale hai più o meno liberamente scelto di venire a vivere; perché ho paura che tu abbia travisato dove sei. Non guardare la televisione, non leggere i giornali, non seguire troppo i social network: prendi l’autobus nelle città, viaggia con i pendolari, […]
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