Nicola Fano
Tutti i segni di un fallimento

Roma senza cultura

La Capitale non ha un assessore, non ha un progetto plurale e non si preoccupa di trovare e ridistribuire fondi adeguati. E oggi la gente di spettacolo protesta contro Ignazio Marino

Oggi, la Roma che vive di cultura (poco e male si vive di cultura, a Roma, più esattamente si sopravvive, con la rabbia e con i denti) si ritroverà nel pomeriggio in Campidoglio per manifestare con il sindaco Ignazio Marino. Ormai Marino è un bersaglio che fa acqua da tutte le parti: fa più notizia […]

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Laura Novelli
Berlusconi e Renzi in scena

Il silenzio dei leader

“Discorso grigio” di Fanny & Alexander è un apologo sul potere e sulla sua incapacità di parlare, di rapportarsi al presente. Così i ”capi” si decompongono lentamente, come il teatro, che non ha più un senso, ormai...

Il Politico tenta di parlare. Prova a fare il suo discorso pubblico. Ricomincia più volte: «Care cittadine e cari cittadini…». Allena i muscoli facciali e la corde vocali. Cura look e prossemica scenica. Sembra rivolgersi a una platea estesa. Sembra in procinto di dire cose grandi, epocali. Sembra voler sfoderare le migliori armi della retorica. […]

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Il 22 gennaio al Teatro Valle

Lasagna teatrale

Quattro critici (Antonio Audino, Andrea Porcheddu, Graziano Graziani e Simone Nebbia) hanno lanciato gli "strati generali del teatro romano”. Per discutere (magari litigando) dell'emergenza cultura

A Roma è vera e propria emergenza cultura: la crisi economica da un lato ha colpito duramente i consumi culturali dei cittadini e dall’altro ha distolto l’attenzione della politica dalle strategie culturali. Che invece sono indispensabili, proprio per favorire l’uscita dalla crisi… Insomma, la situazione è molto difficile, e proprio per questo quattro critici teatrali […]

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Franco Ricordi
Dal Valle alla drammaturgia

Salviamo l’autore!

Franco Ricordi, regista, saggista e consigliere del Teatro di Roma interviene sulle storture della gestione pubblica della cultura. «Servono regole certe per tutti. Senza ghettizzare né privatizzare»

Caro Nicola, ho letto con attenzione il tuo intervento sul Teatro Valle, insieme a quelli degli altri colleghi e amici, tanto più mi preme intervenire, anche come Consigliere del Teatro di Roma. Da molti anni seguo da vicino queste questioni e, come dire, “i nodi sono ormai venuti al pettine”. In linea di massima condivido molte […]

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Nicola Fano
Intervista a Carlo Cecchi

«Liberate il Valle!»

«In nessun paese civile si lascerebbe un teatro fra i più antichi, fra i più belli, nelle mani di un piccolo gruppo di persone che potrebbero gestire, al massimo, un centro sociale». La rabbia e lo sconforto di un grande artista

«L’occupazione del Teatro Valle? In nessun paese civile si lascerebbe un teatro fra i più antichi, fra i più belli nelle mani di un piccolo gruppo di persone che potrebbero gestire, al massimo, un centro sociale»: Carlo Cecchi è chiarissimo. Interrogato da Succedeoggi sulla questione “Valle occupato” non si nasconde dietro all’attendismo o – figuriamoci! […]

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Andrea Porcheddu
Ancora sul teatro occupato

Il Valle e i mostri

La forzatura della "normalità" è vissuta come un pericolo, come uno corpo estraneo che si insinua nelle abitudini del nostro teatro. Eppure tutti siamo d'accordo che la situazione è "mostruosa" e che le regole sono da cambiare. Allora, perché non vivere il "caso-Valle" come un'occasione?

Sono rari, i casi, nella storia recente, in cui il Teatro è finito in prima pagina. Non se ne parla più tanto, se non in  trafiletti o nelle pagine finali dei quotidiani. Ma ci sono stati casi, “eventi” o “fatti”, che hanno suscitato l’attenzione, scaldato gli animi, spinto assopiti commentatori a prendere posizione. Ricordo il […]

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Riccardo Caporossi
Ancora sul Valle occupato

Il sogno del Valle

Riccardo Caporossi, che aveva sposato l'occupazione del Valle, ci ha mandato questa splendida e dolente lettera. Con una riflessione postuma di Claudio Remondi sul senso di fare del teatro un bene comune

Vincendo l’indugio e la resistenza a scrivere, stimolato dal tuo articolo sul Teatro Valle, l’”antico” ricordo di stima e frequentazione mi sollecita ad inviarti qualche riga di riflessione. Non sono solito fare questo, né aggiungermi necessariamente ai già tanti commenti che vengono espressi, forse troppi tanto da rischiare che non ci sia più nessuno che […]

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Sergio Fantoni
Dall'Odèon al Valle

L’arte del gesto

Sergio Fantoni interviene con questa lettera nel dibattito sul Valle occupato: "Questi operatori teatrali sono protagonisti inconsci di un falso ideologico grande come la loro ingenuità. Non è facile essere artisti senza esuberanza rivoluzionaria"

Caro Nicola, leggo sempre il tuo giornale online quindi so tutto. Leggo anche il Corriere della Sera, da buon milanese, perciò seguo con attenzione la meritoria polemica sul teatro Valle occupato. È dagli anni ottanta, quando iniziò il fenomeno, che persone di sinistra agiscono sotto l’ombrello delle sue idee compiendo azioni pseudo rivoluzionarie illegali. Vediamo […]

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Nicola Fano
Parla uno dei giuristi coinvolti

Le balle del Valle

Una fortuita (e fortunata) conversazione con uno dei giuristi che lavora al fianco degli occupanti sul concetto di "bene comune" svela due equivoci: che il Valle fosse chiuso da anni prima di essere espropriato e che stesse per essere trasformato in un supermarket...

Per un caso fortunato e fortuito, lo scorso finesettimana ho assistito a un convegno economico-giuridico fra i cui relatori c’era anche uno dei professori di diritto che sta aiutando gli occupanti del Valle a stilare un regolamento interno (lo Statuto della fondazione) che formalizzi il concetto di “bene pubblico”. Ho avuto una lunga conversazione privata […]

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Nicola Fano
Quello che Alemanno e Marino non sanno

Gli antenati del Valle

L'occupazione del teatro Valle ha un precedente storico illustre. Di maggiore intensità politica e di minore durata temporale. Capitò nel 1968 a Parigi, quando il Movimento prese il Théâtre de l’Odéon. Ma finì in un altro modo...

Le polemiche per l’occupazione (festosa) del teatro Valle di Roma hanno un precedente illustre: di maggiore intensità politica ma di minore durata temporale. Capitò nel 1968 a Parigi e a far da sfondo alle istanze rivoluzionarie di una generazione piena di punti interrogativi fu il Théâtre de l’Odéon. Una bella sala finesettecentesca, se la conoscete: […]

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