Valentina Fortichiari
La biografia di Philip Roth al rogo

Censura immorale

La "condanna" che ha colpito il libro di Blake Bailey dimostra che siamo di fronte a una grottesca, ridicola, assurda farsa collettiva di moralismo e ignoranza. Nessuna persona dotata di buon senso dovrebbe arrogarsi il diritto di calare la scure censoria sui libri

Quanto abbiamo amato e continuiamo ad amare Salinger, Woody Allen, Amos Oz, Celine, Philip Roth pur con le loro fedine “morali” a volte non ortodosse? E di nomi se ne potrebbero fare molti altri. Scrittori e artisti sono persone umane, e se anche sfiorassero atteggiamenti che umani non paiono al comune senso del pudore conta […]

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Flavio Fusi
A proposito del “grande scrittore americano”

La sedia di Roth

Qual è il peso di un grande romanziere nel definire o indirizzare la società? Ce ne rendiamo conto oggi, seguendo la campagna elettorale americana senza più Philip Roth lì pronto a raccontarla e a dare senso al vuoto

Guardi le immagini della convention democratica, osservi quella platea virtuale resa fantasmatica dalla tremebonda politica ai tempi della pandemia, ritrovi uno ad uno i personaggi che fecero la storia recente del partito e del Paese, riconosci a malapena i pallidi protagonisti di un modesto futuro, e ti accorgi di una sedia vuota proprio al centro […]

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Flavio Fusi
Cronache infedeli

Philip Roth e Trump

Per capire che cosa sta succedendo negli Usa dopo l'assassinio di George Floyd, occorre rileggere "La macchia umana" di Philip Roth. Una premonizione su un Paese che non riesce a superare la macchia interiore del razzismo

«Noi lasciamo una macchia, lasciamo una traccia, lasciamo la nostra impronta. Impurità, crudeltà, abuso, errore, escremento, seme: non c’è altro mezzo per essere qui». Nell’ora più buia e più rabbiosa del grande Paese americano, lasciamo parlare Philip Roth nel suo libro più buio e più rabbioso: La macchia umana, (“The human stain”).  Il romanzo – […]

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Alberto Fraccacreta
La scomparsa del grande romanziere

Le parole di Roth

Philip Roth è stato colui che ha unito, indubbiamente più di altri, l’alta cultura alla cultura popolare, decretando di fatto la vittoria del midcult tramite un sovrano bilanciamento tra grazia e cruda ordinarietà

Ho sempre ammirato una frase di Philip Roth abbastanza celebre, da L’animale morente, tanto da rimbalzare spesso sui social: «L’unica ossessione che vogliono tutti: l’“amore”. Cosa crede, la gente, che basti innamorarsi per sentirsi completi? La platonica unione delle anime? Io la penso diversamente. Io credo che tu sia completo prima di cominciare. E l’amore […]

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Pier Mario Fasanotti
Philip Roth e la farsa degli addii

Dal primo all’ultimo sandwich

Rischiando il ridicolo, il celebre scrittore non fa che annunciare il suo ritiro da tutto: dalla narrativa, dalle apparizioni pubbliche, persino dai panini... Che sia una messinscena per indurre i parrucconi di Stoccolma a dargli finalmente il Nobel?

Con tutto il rispetto e l’ammirazione che moltissimi di noi nutriamo per lei, accetti mister Philip Roth un consiglio: adesso la deve smettere con la sua ridicola cerimonia degli addii. Stop it, please: il rischio è rotolare nel ridicolo. E proprio lei, ironico come è sempre stato, cadrebbe in un’imbarazzante contraddizione. Come si sa, lo […]

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Alessandro Marongiu
Il nuovo libro dell'autore di "Pastorale Americana"

Roth, fatti e parole

Letteratura o autobiografia? Una vita vista dal buco della serratura o un'occasione di riflessione sulle ragioni dell'arte? Risponde l'alter ego di Nathan Zuckerman

Ci si aspetterebbe legittimamente, da uno scrittore alle prese con un libro in cui racconta di sé, che l’attenzione fosse tutta per le parole. E invece Philip Roth spiazza il lettore fin dal titolo, I fatti (Einaudi, 212 pagine, 18,50 euro), complicando le cose con il sibillino sottotitolo “Autobiografia di un romanziere” – che è […]

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