Periscopio (globale)
Forza e coraggio: il doppio significato del suo pseudonimo rappresenta il tratto distintivo di Amos Oz, lo scrittore israeliano appena scomparso. Un forzato della scrittura con la quale accarezzava l'utopia
Al quattordicenne Amos Klausner, che avvertiva anzitutto l’esigenza di affrancarsi dal cognome del padre, diventato con il passare del tempo sempre più retrivo e reazionario, lo pseudonimo Amos Oz dev’essere sembrato poco meno che ideale. In ebraico Oz significa infatti “forza”, ma con una copertura semantica un po’ più ampia (una via di mezzo fra […]
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Israele: un breviario di viaggio
Piccolo vademecum in ordine alfabetico tra storia e leggenda, spa e mercati delle pulci, ortodossi e spiriti liberali, muri vecchi e nuovi, cibi raccomandati e luoghi trendy nelle mille luci di Tel Aviv. Mentre nel luogo sacro del cristianesimo si accendono beghe da condominio…
Ebraico: come lingua è praticamente sempre esistita ma perlopiù negli scritti religiosi. All’inizio del XX secolo, un ebreo lituano, Ben Yehuda, pensò che un popolo avesse bisogno di un suo idioma e si ingegnò a ricostruirlo a partire dalla tradizione biblica. Prese in prestito termini arabi, inglesi, russi e yiddish quando non ve ne erano […]
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Lo scrittore israeliano a Milano
«Giuda», il nuovo romanzo di Amos Oz, è un omaggio al compromesso e al "tradimento". Perché tradire, da Giuda in poi, significa cambiare. E mandare avanti il mondo
Giuda, l’ultima opera di Amos Oz (336 pagine, 18 euro) appena pubblicata da Feltrinelli, è un romanzo sul tradimento e – anche – una tormentata riflessione sulla storia degli ebrei, e su Israele, che prende le mosse dalla vicenda dell’apostolo, il protagonista del «tradimento più famoso». «La Chernobyl dell’antisemitismo», come dice lo scrittore israeliano. Perché […]
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Lettera da Hebron
Un giorno nella zona dove il conflitto tra israeliani e palestinesi è più duro. Un luogo dove il sogno più ardito è fare una vita normale. Senza dover soccombere nella “guerra della burocrazia”
Hebron. Isra si sveglia ogni mattina con l’ansia che un nuovo ordine di demolizione faccia scomparire per sempre la sua casa nel villaggio di Ibzet-Tabib. Gli piace disegnare il volto di Marilin Monroe, ha 16 anni e una gran voglia di avere una vita normale. Avighai beve il caffè e sgranocchia un halva, mentre sfoglia […]
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Lettera da Ramallah
I rapporti, già difficilissimi, tra israeliani e palestinesi sono precipitati dopo il rapimento di tre ragazzi a Gerusalemme. Un atto criminale perché cinge d'assedio il fragile tentativo di riapertura delle trattative di pace. Con l'Europa, come sempre, lontana e distratta
Ramallah. Tre ragazzi sono scomparsi giovedi notte. Due giovanissimi, appena 16 anni, uno poco più grande di 19. Erano ad Alon Shvut nel West Bank, a sudovest di Gerusalemme vicino a Hebron, uno dei tanti insediamenti israeliani che punteggiano, sempre piu fitti, il territorio della Cisgiordania. Si stavano dirigendo verso Kafr Etsion, quando i gps […]
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La scomparsa del leader israeliano
Ritratto di Ariel Sharon, militare e statista dal profilo contrastato, amato e odiato nel mondo in egual misura. Ma che a suo modo ha sempre cercato di "imporre" la pace
“Arik”, cosi lo chiamavano gli amici. Anche gli ufficiali dei reparti in ritirata dalla linea Bar-Alev, nell’autunno del 1973, una piccola Maginot, che in teoria avrebbe dovuto impedire l’accesso di uomini o mezzi di qualsiasi tipo nel Sinai. I militari di Gerusalemme furono sorpresi dall’attacco egiziano che riusci a portare oltre il Canale di Suez […]
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