Vista al Museo di Roma
Una Babele fantasma
Gloria Argelés intreccia i segni di una società che ha perso senso. Fil di ferro, tele e colori come in una scultura che confluisce in pittura: non il marchio d’infamia del caos ma solo l’eco di una sconfitta da cui risollevarsi per ripartire
Babele. Inflazionata dall’uso comune, credo che la citazione si sia ormai appiattita in negativo ad indicare in modo indifferenziato il caos, la difficoltà di convivere con la differenza e trarne buon frutto, lo spaesamento, la paura che ne deriva. Del racconto biblico sopravvive nell’era dei grattacieli soprattutto l’immagine della fine, immortalata in un perpetuarsi di […]