Every beat of my heart
Una telefonata, due dimensioni opposte, l’una urbana, l’altra marina. La voce amata all’altro capo del filo, un “messaggero ermetico” trasmette le parole mentre un viaggio memoriale si produce in contemporanea. Versi di un Mussapi “d’annata”…
Archeologia industriale. Anni Novanta, una cabina telefonica, in una grande città (Milano). Con la sua scheda l’uomo sta parlando alla donna, al mare. Estate, dal vetro della cabina vede il movimento urbano, il traffico, ma il miracolo delle voci lo porta là dove è lei, sulla spiaggia, davanti al mare. È un viaggio memoriale e […]
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Every beat of my heart
«Dio si fa uomo, bambino, in una grotta, di cui è metafora la poesia, che rappresenta la nascita dell’infinito nel finito». Questo per Roberto Mussapi il senso del Natale, di cui è appassionato e fedele cantore fin dal 1997, anno in cui compose questi versi che presentiamo ai nostri lettori con gli auguri di Buon Natale
Il Natale per me non è occasione di versi come accade, spesso con esiti alti, per molti poeti. Per me è un tema della mia poesia, quasi un genere letterario, con tutti i rischi che la definizione comporta. A volte, poche, prima, costantemente dopo questa poesia che leggete, è soggetto e argomento di miei libri. […]
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Every beat of my heart
Per la Giornata che il 21 marzo celebra la regina delle Arti custodita dalle muse Calliope e Erato, i versi di Roberto Mussapi qui presentati ne svelano la sua natura. Ispirati ad Harun al Rashid, il leggendario sultano noto per la sua umanità e liberalità, sono tratti dal “Ciclo delle notti arabe”
Dal mio Ciclo delle notti arabe una poesia sul dono e la natura della poesia, sul suo luminoso segreto. Harun al Rashid, il leggendario sultano, è personaggio storico, noto per la sua umanità, liberalità, per il suo spirito di amicizia e compassione anche verso i cristiani. Per questo dalla storia è passato alla più durevole […]
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Every beat of my heart, la poesia
Un tuffo. Verso le acque dell’ignoto e dell’origine. A quarant’anni dalla morte, Roberto Mussapi con i suoi versi rende omaggio a Mario Napoli, l’archeologo che scoprì il capolavoro di Paestum
Il fondo è bianco, evoca l’infinito, due alberelli definiscono la scena: un giovane si tuffa da una costruzione di blocchi squadrati, verso uno specchio d’acqua. Il blocco solido da cui si stacca è un trampolino, luogo di confine tra terra e acqua, sospeso nell’aria: consente di immergersi con un balzo. Lo specchio d’acqua si distende […]
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