Pierre Chiartano
Viaggio in un paese in guerra

Sul fronte di Baghdad

Dalla prima linea alla Capitale: in Iraq nessuno si fida di nessuno. Gli americani non fanno troppo affidamento sui militari locali; gli iracheni si sentono vittime del sistema corrotto con il quale vengono assegnati gli aiuti internazionali. E così l'Is continua a seminare terrore

L’Iraq è in bilico, Stato islamico si può battere, ma non è detto che ciò accada. L’attacco suicida di lunedì sera nell’area del mercato di Baquba, città a nord di Baghdad, è solo un segnale di una situazione fragile. Lo Stato iracheno non esiste, ormai è una lotta per bande, secondo i detrattori, con sciiti […]

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Odetta Melazzini
Radiografia del terrorismo/17

Il delirio del califfo

L'analisi del movimento di al-Baghdadi, della sua crudeltà, del suo progetto di distruzione e di conquista di «metà mondo» conclude la nostra inchiesta sulla storia del terrorismo di marca islamica

Le guerre in Afghanistan e in Iraq hanno deposto regimi autoritari e, nello stesso momento, hanno provocato gravi instabilità nelle due aree. In un momento di assoluta crisi in Medio Oriente, dove la dittatura di Bashar al-Assad in Siria si lega a Mosca ma strizza l’occhio agli USA, l’Iraq traballa sulle macerie della guerra e […]

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Odetta Melazzini
Radiografia del terrorismo/12

Fatwa contro l’Occidente

Tutto cominciò quando Khomeini, sperando di conquistare la leadership del "fondamentalismo islamico", condannò a morte Salman Rushdie per colpa di un romanzo

Nel 1988 ci fu un fatto che sconvolse l’opinione pubblica e che vide tra i protagonisti lo stesso ayatollah Khomeini. Scoppiò, infatti, il caso dello scrittore britannico, di famiglia indiana e di origine islamica, Salman Rushdie e del suo libro Versetti satanici. Gli imam della città inglese di Bradford, che organizzarono i primi roghi pubblici […]

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Anna Camaiti Hostert
Lettera dall'America

La guerra di Obama

Il presidente Usa è stato costretto a contraddire la sua politica "contro le guerre convenzionali”. Colpa delle nefandezze degli islamici radicali. Ma anche delle pressioni interne

Alla fine Obama sarà costretto a fare la guerra. Lui che aveva adottato come cavallo di battaglia quello di ritirare le truppe americane da tutti i fronti di conflitto aperti nel mondo. Lui che aveva criticato il suo predecessore George W. Bush proprio per avere condotto una guerra che non era necessaria e che si […]

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