Guglielmo Petroni
Lettere da Santa Margherita
Scritti morali 1930 – 1980
A cura di Paolo Petroni
Postfazione di Giovanni Ricci
ISBN 9788899467296 Pagine 130, 16 Euro
«Lo stato d’animo che ci fa tutti simili nel mondo occidentale odierno, è uno stato d’animo che ci accomuna e ci divide nello stesso tempo».
Guglielmo Petroni
Guglielmo Petroni è stato uno degli scrittori più significativi della seconda metà del Novecento. La sua biografia e la sua opera sono state espressione naturale di un vasto tessuto sociale in cui impegno etico e bisogno di conoscenza andavano di pari passo. Qualcosa che oggi sembra irrimediabilmente perso, non solo in Italia. Ecco perché è utile riproporre alcuni suoi scritti sparsi dedicati proprio ai temi dell’impegno, della resistenza e della conseguente “ricostruzione” morale collettiva vissuta come un imperativo dopo la ferita del fascismo.
Questo volume è aperto dal racconto giovanile Lettera da Santa Margherita (mai più ripubblicato) e in seguito raccoglie pensieri, riflessioni e interventi – scritti prima e dopo la guerra, in parte totalmente inediti – che seguono una traccia molto ben visibile: quella dell’onestà morale e dell’impegno costante necessari a fare della propria vita non solo qualcosa di utile ma anche un esempio collettivo: una testimonianza. Del resto, proprio il valore della “testimonianza” è quello che domina l’opera letteraria di Guglielmo Petroni, a cominciare dal suo capolavoro riconosciuto, Il mondo è una prigione.
Guglielmo Petroni (1911-1993), figlio di una famiglia povera, ebbe una formazione irregolare. Particolare che non gli impedì di diventare prima una delle “promesse” della letteratura italiana ante-guerra e poi uno dei punti di riferimento della rinascita dopo il fascismo. Fra i suoi titoli più celebrati, Il mondo è una prigione (1949), Tre racconti d’amore (1953), La morte del fiume (1973) e il racconto autobiografico Il nome delle parole (1984).