Vocabolario della pace

Vocabolario della Pace. Il carteggio tra Cesare Zavattini, Aldo Capitini e Danilo Dolci
A cura di Valentina Fortichiari
ISBN 9788899467159
104 pagine, 14 Euro

Nel 1955, Cesare Zavattini ebbe un importante riconoscimento, il Premio internazionale della Pace (Vienna/Helsinki), raffigurato in pergamena dalla celebre colomba della pace. Da quel momento si sentì impegnato in un compito che non avrebbe mai più abbandonato, sino alla fine dei suoi giorni.

Zavattini era consapevole che una battaglia contro gli orrori della guerra, per il disarmo universale, per la pace nel mondo, non poteva prescindere da un’ampia opera di sensibilizzazione e divulgazione indispensabile per diffondere il sapere, la conoscenza, la verità. Voleva eroi da ammirare, e cercava maestri di vita con cui portare avanti questa missione.

Ed eccoli i due maestri vicini a lui in un cammino comune per affinità di idee e per empatia: i paladini della pace nell’Italia, Aldo Capitini e Danilo Dolci con cui Zavattini ebbe rapporti tra gli anni Cinquanta e Settanta. Condivisero la battaglia per la non violenza e quell’autentica ossessione, per «il gran tema dei temi», la Pace. Come questo carteggio, curato da Valentina Fortichiari, ci racconta.

Cesare Zavattini (1902/1989) è stato uno dei protagonisti della cultura e della creatività italiana del secolo scorso. Ha scritto film memorabili, a partire dai capolavori del neorealismo (da Sciuscià a Miracolo a Milano), ma il suo nome è legato anche ai suoi romanzi (da Parliamo tanto di me allo sperimentalismo di Straparole) e alla sua felice attività di pittore.

Aldo Capitini (1899/1968) è stato uno dei pilastri della lotta antifascista. Filosofo e critico letterario, ha segnato con il suo magistero e la sua cultura della nonviolenza la generazione degli italiani che costruirono la Repubblica.

Danilo Dolci (1924/1997), pedagogo e sociologo, fu protagonista di mille battaglie in nome della dottrina nonviolenta.