Paolo Albani

L’ora soggettiva

Illustrazione di Lino Fois

Nella piazza principale della città di Denbigh, nel nord del Galles, c’è un campanile con un grande orologio circolare incastonato su una sola facciata. Se guardate l’orologio del campanile standogli di fronte in linea retta, avrete l’ora precisa di quel momento, cioè del momento in cui state guardando l’orologio. Ciò significa che l’orologio, osservato da quella posizione, e soltanto da lì, segnerà l’ora ufficiale in vigore a Denbigh, e in tutto il Galles.

Se però vi spostate appena di dieci passi a destra, e vi fermate davanti al portone della casa dell’attuale sindaco della città, allora l’orologio, facendo leva sulle medesime due lancette terminanti con una punta metallica a forma di cuore e gli stessi numeri in stile romano, simili a quelli del più noto orologio della torre del Big Ben, mostrerà distintamente l’ora di Parigi.

Se poi invece vi posizionate sul lato opposto del campanile, cioè sulla sua sinistra, sempre percorrendo pressappoco dieci passi, così da dare le spalle al pub più famoso della città, l’orologio assumerà una strana configurazione ottica indicando l’ora esatta di New York.

Apparecchio crono-fotocalligraficoMa c’è di più. Girando intorno alla piazza, che è rettangolare, ogni dieci passi circa si noterà che l’ora del campanile di Denbigh cambia, si trasforma, non è mai la stessa, mostrando a seconda della visuale l’ora di una città straniera sempre diversa, anche dell’Asia e dell’Africa.

L’Ufficio del Turismo di Denbigh ha stampato un volantino pubblicitario con la foto a colori della piazza vista dall’alto; sulla foto sono riportate le ore, ognuna abbinata al nome di una città, che si possono leggere osservando l’orologio del campanile da differenti angolazioni della piazza. Sul volantino è segnata – particolare curioso – anche l’ora di Bergamo, certo per via del gemellaggio sancito di recente fra la città lombarda e Denbigh.

La vera singolarità dell’orologio del campanile di Denbigh è tuttavia un’altra: in qualunque punto della piazza voi siate, esso vi mostra, se lo guardate a occhi chiusi, un’ora speciale. Gli abitanti di Denbigh, che sono molto affezionati all’orologio del loro campanile tanto da pagare volentieri una tassa, sia pure modesta, per la sua manutenzione, dicono che quella è un’ora soggettiva, arbitraria, «l’ora che ognuno si sente dentro».

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AlbaniIPaolo Albani (1946) dirige Tèchne, rivista di bizzarrie letterarie e non, è membro dell’Oplepo (Opifico di Letteratura Potenziale), autore di curiosi repertori enciclopedici per Zanichelli e Quodlibet e racconti comico-surreali. È presente in antologie di poesia sonora, sue opere di poesia visiva sono nelle collezioni del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato e del Mart di Rovereto. Collabora alla Domenica de Il Sole 24 ore.

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Lino FoisLino Fois è nato nel 1959 a Sant’Antioco (CA), ora vive e lavora a Quartu Sant’Elena. Ha conseguito la Laurea al D.A.M.S. presso l’Università di Bologna con una tesi in Estetica dal titolo Teorie e poetiche dell’off camera fotografico. Negli anni Ottanta ha iniziato la sua ricerca nelle arti visive e, dal 2004, ha reso pubblico il suo lavoro esponendo, con continuità, in mostre personali e collettive ospitate in gallerie e istituzioni pubbliche. www.linofois.it

L’opera qui riprodotta è: Apparecchio crono-fotocalligrafico, dalla mostra personale Macchine, 2013. Legno, colori acrilici,  rame, ferro,  fotografia, carta, inchiostro, 46x10x18 cm