Giuliana Vitali
Un libro pubblicato da Edilet

Il teatrino degli ultimi

«Piccoli quadri romani», una raccolta di dieci pezzi teatrali di Paolo Vanacore, racconta il degrado della Capitale visto con gli occhi di un disincantato (e arrabbiato) napoletano

Leggere Piccoli quadri romani (Edilet editore, 131 pagine, 10 euro), nuovo lavoro dell’autore teatrale e scrittore napoletano Paolo Vanacore, è come ritrovarsi tra i personaggi di un film di Monicelli; penso a Parenti serpenti, l’ipocrisia familiare che aleggia tra le mura della casa di Saverio e Trieste e alla foto di rito con l’autoscatto. Il […]

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Angela Di Maso
Ritratto d'artista

Il teatro avvelenato

«L'umanità è vaccinata: se non va a teatro, spia i drammi degli altri, come fosse uno spettacolo». Incontro con il grande regista: Giancarlo Sepe

Nome e cognome: Giancarlo Sepe. Professione: Regista teatrale. Età: 69. Da bambino sognava di diventare un regista teatrale? No, lo facevo e basta: costringevo i miei piccoli amici a fare strane storie, ognuno vestito con il proprio costume di carnevale, ne uscivano dei veri mélange drammaturgici. Cosa significa costruire regie e dirigere gli attori? Significa […]

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Nicola Fano
Visto all'Argot di Roma

Girotondo Cechov

La compagnia Macelleria Ettore sta lavorando su Cechov usandolo come un grimaldello (attualissimo) per entrare nella grande recita della nostra autoreferenzialità

C’è un teatro/specchio che riflette la società seduta in platea e uno che si pone come strumento per cambiarla. Così come preferisco il dubbio alla certezza, preferisco il teatro che riflette a quello che vorrebbe farsi atto politico di indirizzo (e che spesso non riesce nemmeno a indirizzare al meglio i processi che ha messo […]

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Valentina Mezzacappa
Un nuovo successo per il colosso inglese

La medicina teatrale

Il National Theatre porta in scena «Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte» di Marianne Elliott dal romanzo di Mark Haddon: la storia di un ragazzo che, indagando sul presente, ritrova la ragione delle sue paure passate

Penso che il teatro debba essere elaborazione in vivo, sintesi tra il fare e il pensare, manifestazione di una certa reattività critica. E credo anche che quella peculiarità critica insita nella natura del teatro conferisca tangibilità, opportunità di compartecipazione e umanità a ciò che questa forma espressiva comporta nella sua complessa totalità. Lo strano caso […]

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Simona Negrelli
Un esperimento shakespeariano

Parola di Macbeth

Chiara Guidi con la Raffaello Sanzio propone una lettura sonora di Macbeth dove le parole sono solo una partitura per voci e movenze spezzate dal suono del violoncello

La reiterazione è già nel titolo, una ripetizione che sembra voler sottolineare una moltiplicazione di senso. “Macbeth su Macbeth su Macbeth – uno studio per la mano sinistra” della compagnia Socìetas Raffaello Sanzio, andato in scena al Teatro Auditorium dell’Università della Calabria, condensa il testo shakespeariano in una sorta di mantra esistenziale che accompagna l’umanità […]

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Angela Di Maso
Ritratto d'artista: Roberto Latini

Per “fare” la verità

«A un giovane dico di crederci, di guardare e fare la verità. I ruoli che vorrei recitare? Quasi tutti quelli interpretati da Giulia Lazzarini con Strehler». Il teatro di Roberto Latini

Nome e cognome: ​Roberto Latini. Professione: ​​Teatrante. Età: 44,09. Da bambino sognavi di fare l’attore? No e mai pensato fino ai 19. Cosa significa per te recitare? Avere a che fare col concetto di “perdita” nei significati di essere sconfitti e lasciare andare le cose. Esserne nel dono. Il tuo film preferito? Il cielo sopra […]

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Luca Fortis
La scena al centro dei conflitti

Fare teatro in Libano

«C'è sempre in Medio Oriente una nuova emergenza. Una delle poche risposte che abbiamo è l'importanza di porre domande grazie al teatro»: parla Hashem Adnan, fondatore del collettivo Zoukak

Il sole primaverile incomincia a scaldare l’aria di Beirut. La città è come sempre piena di energia, anche se la sua vitalità rimane sempre contraddittoria, a volte difficile da cogliere. I libanesi oscillano tra una volontà di oblio dei drammi del passato, che spesso rasenta la superficialità, ad una consapevolezza della propria cultura estremamente raffinata. […]

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Angela Di Maso
Ritratto d'artista

Teatro a orecchio

«Attore, regista e autore? Sono la stessa cosa. Ci vuole un po’ di immaginazione. E l’orecchio, l’altro orecchio». La vocazione teatrale secondo Fausto Paravidino

Nome e cognome: Fausto Paravidino. Professione: Attore, Regista e scrittore di teatro. Età: 38. Da bambino sognavi di fare l’attore? Lo facevo. Lo sognavo anche. Cosa significa per te recitare? Fare in pubblico un sacco di cose che di solito si fanno in privato. Il tuo film preferito? I 400 colpi di François Truffaut. Il tuo spettacolo […]

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Simona Negrelli
Visto al teatro Morelli di Cosenza

Pirandello & voce

Inseguendo il magistero di Carmelo Bene e Leo De Berardinis, Roberto Latini interpreta tutte le voci dei "Giganti della montagna" come fossero una partitura dell'anima

Il suo teatro è innanzitutto un omaggio e una dichiarazione d’amore al teatro stesso. Le sue performance sono un metalinguaggio che fanno dell’incontro col pubblico il proprio centro vitale. Per questo I giganti della montagna di Pirandello è un dramma perfetto per Roberto Latini, un manifesto della potenza dell’immaginazione e del ruolo insopprimibile della poesia […]

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Angela Di Maso
Ritratto d'artista

Io, attore simpatico

«Mi sarebbe piaciuto essere un musicista. Ogni volta che sento la musica che mi piace, penso: questa l’avrei voluta scrivere io». Cinquanta domande a Ascanio Celestini

Nome e cognome: Ascanio Celestini. Professione: Artista. Età: 43 anni. Da bambino sognavi di fare l’attore? Volevo consegnare le bombole del gas perché il tipo che lo faceva nella mia borgata aveva un Ape Piaggio che mi piaceva molto. Cosa significa per te recitare? Recitare e scrivere è la stessa cosa per me. Significa vedere cose che possiamo […]

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