Un libro pubblicato da Edilet
«Piccoli quadri romani», una raccolta di dieci pezzi teatrali di Paolo Vanacore, racconta il degrado della Capitale visto con gli occhi di un disincantato (e arrabbiato) napoletano
Leggere Piccoli quadri romani (Edilet editore, 131 pagine, 10 euro), nuovo lavoro dell’autore teatrale e scrittore napoletano Paolo Vanacore, è come ritrovarsi tra i personaggi di un film di Monicelli; penso a Parenti serpenti, l’ipocrisia familiare che aleggia tra le mura della casa di Saverio e Trieste e alla foto di rito con l’autoscatto. Il […]
continua »
Ritratto d'artista
«L'umanità è vaccinata: se non va a teatro, spia i drammi degli altri, come fosse uno spettacolo». Incontro con il grande regista: Giancarlo Sepe
Nome e cognome: Giancarlo Sepe. Professione: Regista teatrale. Età: 69. Da bambino sognava di diventare un regista teatrale? No, lo facevo e basta: costringevo i miei piccoli amici a fare strane storie, ognuno vestito con il proprio costume di carnevale, ne uscivano dei veri mélange drammaturgici. Cosa significa costruire regie e dirigere gli attori? Significa […]
continua »
Visto all'Argot di Roma
La compagnia Macelleria Ettore sta lavorando su Cechov usandolo come un grimaldello (attualissimo) per entrare nella grande recita della nostra autoreferenzialità
C’è un teatro/specchio che riflette la società seduta in platea e uno che si pone come strumento per cambiarla. Così come preferisco il dubbio alla certezza, preferisco il teatro che riflette a quello che vorrebbe farsi atto politico di indirizzo (e che spesso non riesce nemmeno a indirizzare al meglio i processi che ha messo […]
continua »
Un nuovo successo per il colosso inglese
Il National Theatre porta in scena «Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte» di Marianne Elliott dal romanzo di Mark Haddon: la storia di un ragazzo che, indagando sul presente, ritrova la ragione delle sue paure passate
Penso che il teatro debba essere elaborazione in vivo, sintesi tra il fare e il pensare, manifestazione di una certa reattività critica. E credo anche che quella peculiarità critica insita nella natura del teatro conferisca tangibilità, opportunità di compartecipazione e umanità a ciò che questa forma espressiva comporta nella sua complessa totalità. Lo strano caso […]
continua »
Un esperimento shakespeariano
Chiara Guidi con la Raffaello Sanzio propone una lettura sonora di Macbeth dove le parole sono solo una partitura per voci e movenze spezzate dal suono del violoncello
La reiterazione è già nel titolo, una ripetizione che sembra voler sottolineare una moltiplicazione di senso. “Macbeth su Macbeth su Macbeth – uno studio per la mano sinistra” della compagnia Socìetas Raffaello Sanzio, andato in scena al Teatro Auditorium dell’Università della Calabria, condensa il testo shakespeariano in una sorta di mantra esistenziale che accompagna l’umanità […]
continua »
Ritratto d'artista: Roberto Latini
«A un giovane dico di crederci, di guardare e fare la verità. I ruoli che vorrei recitare? Quasi tutti quelli interpretati da Giulia Lazzarini con Strehler». Il teatro di Roberto Latini
Nome e cognome: Roberto Latini. Professione: Teatrante. Età: 44,09. Da bambino sognavi di fare l’attore? No e mai pensato fino ai 19. Cosa significa per te recitare? Avere a che fare col concetto di “perdita” nei significati di essere sconfitti e lasciare andare le cose. Esserne nel dono. Il tuo film preferito? Il cielo sopra […]
continua »
La scena al centro dei conflitti
«C'è sempre in Medio Oriente una nuova emergenza. Una delle poche risposte che abbiamo è l'importanza di porre domande grazie al teatro»: parla Hashem Adnan, fondatore del collettivo Zoukak
Il sole primaverile incomincia a scaldare l’aria di Beirut. La città è come sempre piena di energia, anche se la sua vitalità rimane sempre contraddittoria, a volte difficile da cogliere. I libanesi oscillano tra una volontà di oblio dei drammi del passato, che spesso rasenta la superficialità, ad una consapevolezza della propria cultura estremamente raffinata. […]
continua »
Ritratto d'artista
«Attore, regista e autore? Sono la stessa cosa. Ci vuole un po’ di immaginazione. E l’orecchio, l’altro orecchio». La vocazione teatrale secondo Fausto Paravidino
Nome e cognome: Fausto Paravidino. Professione: Attore, Regista e scrittore di teatro. Età: 38. Da bambino sognavi di fare l’attore? Lo facevo. Lo sognavo anche. Cosa significa per te recitare? Fare in pubblico un sacco di cose che di solito si fanno in privato. Il tuo film preferito? I 400 colpi di François Truffaut. Il tuo spettacolo […]
continua »
Visto al teatro Morelli di Cosenza
Inseguendo il magistero di Carmelo Bene e Leo De Berardinis, Roberto Latini interpreta tutte le voci dei "Giganti della montagna" come fossero una partitura dell'anima
Il suo teatro è innanzitutto un omaggio e una dichiarazione d’amore al teatro stesso. Le sue performance sono un metalinguaggio che fanno dell’incontro col pubblico il proprio centro vitale. Per questo I giganti della montagna di Pirandello è un dramma perfetto per Roberto Latini, un manifesto della potenza dell’immaginazione e del ruolo insopprimibile della poesia […]
continua »
Ritratto d'artista
«Mi sarebbe piaciuto essere un musicista. Ogni volta che sento la musica che mi piace, penso: questa l’avrei voluta scrivere io». Cinquanta domande a Ascanio Celestini
Nome e cognome: Ascanio Celestini. Professione: Artista. Età: 43 anni. Da bambino sognavi di fare l’attore? Volevo consegnare le bombole del gas perché il tipo che lo faceva nella mia borgata aveva un Ape Piaggio che mi piaceva molto. Cosa significa per te recitare? Recitare e scrivere è la stessa cosa per me. Significa vedere cose che possiamo […]
continua »