Pasquale Di Palmo
A proposito di “Conservazione della specie”

Poesia della disillusione

Con i suoi versi, Baldo Meo riesce a restituirci tutta l’aspettativa disillusa che pervade i nostri giorni, il senso di spaesamento, di straniamento per una vita offesa

«Per lunghi anni ho guardato / fuori dalla finestra / appena sveglio la mattina – / più per abitudine, / per una forma di saluto, / per prepararmi al clima. / Ancora oggi alzo le persiane / prima di ogni cosa – / guardo in strada, guardo in cielo / e non mi aspetto nulla». […]

continua »
Pasquale Di Palmo
La voce del poeta: Andrea Longega

Ferite del presente

Tratti lirici e terrestri nei versi in dialetto nativo dell’autore veneziano. Tra i temi della sua ultima raccolta “La seconda cìcara de tè”, quello del viaggio con poesie ambientate nell’isola di Creta. Mentre Atene, con i suoi fasti passati e il grigiore dell’oggi, è la protagonista di una prossima plaquette

Il veneziano Andrea Longega si esprime nel dialetto nativo con una sorta di innata grazia, quasi di pudore. Il suo sguardo sembra derivare da quello di Saba e Penna, nonché di certo Valeri, legato com’è alla scoperta di una realtà dai tratti lirici e, nondimeno, terrestri. Longega ha al suo attivo varie raccolte, fra cui […]

continua »
Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Il Poeta e il girasole

Rileggere il Montale di “Ossi di seppia” insieme a Leone Piccioni e al suo “Com’è tutta la vita e il suo travaglio”. Dove sono raccolte le lezioni sul capolavoro montaliano che il critico tenne allo Iulm di Milano nell’anno accademico 1979-1980

Invocazione alla luce del fiore che vive nelle zone marine, aride: ma, in quanto marine, specchianti, pregne di trasparenza luminosa. E inoltre un fiore in armonia con il moto del sole di cui diviene simbolo nello stesso colore, “giallino” aggettivo trovato non solo per ragioni di rima del componimento (impeccabile e naturale al punto da […]

continua »
Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Yeats e il pilota

Sono poesia assoluta i pochi versi ispirati alla fine del giovane figlio di un’amica del poeta irlandese, caduto in battaglia. Un presagio di morte che è tragedia e superamento del tempo, in volo

Stregante poesia sul volo umano, in guerra, nel tumulto squassante il cielo, e sulla predizione. Come un uccello, essere dalla mente istintiva infinitamente più acuta di quella dei mammiferi, compresi ominidi e umani, il giovane pilota anticipa, volando, l’istante in cui la sua vita avrà termine. La poesia, ispirata alla morte in battaglia del pilota […]

continua »
Pasquale Di Palmo
La voce del poeta: Rosa Salvia

Poesia dell’irraggiungibile

Per l’autrice lucana (la cui ultima raccolta è “Il giardino dell’attesa”) si tratta di «una prova d’azzardo», raggiunta attraverso una parola sempre contrapposta a se stessa, come un ossimoro perenne. Perché l’unica verità che conta è quella enunciata da Eraclito…

Insegnante lucana che vive a Roma, Rosa Salvia ha pubblicato varie raccolte, tra le quali ricordiamo Mi sta a cuore la trasparenza dell’aria (2012) e Dolore dei sassi (2015). Nel 2017 per Samuele Editore è uscita la silloge Il giardino dell’attesa (100 pagine, 12 euro) in cui si sviluppa la tematica del giardino che diventa […]

continua »
Roberto Mussapi
Every beat of my heart

La sapienza dei poeti

“Sogno di una notte di mezza estate” dove Shakespeare enuncia la visione romantica del mondo: solo uomini della sua specie o i pazzi o gli innamorati vedono cose che il sapiente non vede. È perché sono capaci di perdersi nella notte, come nota Teseo in un monologo tradotto da Roberto Mussapi

Mi è stato scritto: meno male che il cuore ritorna a battere. E che un mese e mezzo di vuoto pare più una pausa che una “sospensione”, come ho definito le vacanze di questa rubrica. Il punto è che la parola “pausa” mi evoca pausa-pranzo (nemmeno nell’esercizio fisico prevale, rispetto al corretto “recupero”), mentre quella […]

continua »
Alberto Fraccacreta
A proposito di “Cieli celesti”

La poesia ancestrale

I versi di Claudio Damiani segnano il ritorno all’ancestrale (inteso come mito del buon selvaggio): un percorso tramite il quale è possibile recuperare la risonanza del primo vagito dell’universo

«Beppe Salvia è morto a Roma, a trent’anni, gettandosi dalla finestra di casa sua sabato 6 aprile, a via del Fontanile Arenato. Ho sempre avuto l’impressione che abitasse in quella via perché il nome gli piaceva. Un nome liricamente simbolico». È il drammatico inizio dell’articolo Morte d’un giovane poeta di Marco Lodoli, pubblicato il 18 […]

continua »
Roberto Mussapi
Every beat of my heart, la poesia

L’estrema conoscenza

Torna il “battito” di Roberto Mussapi che porta sulla scena la parola poetica con tutta l’energia espressiva che possiede. Lo fa con un nuovo libro da cui è tratto il monologo di Amleto che pubblichiamo. Un Amleto sopraffatto dal troppo amore…

Nel mese di luglio annunciavo ai nostri lettori un mio libro in uscita, anticipandone un monologo, Cassandra. Dopo questa “sospensione”, (non “pausa”), di Agosto, ritorno con quel libro ora in libreria. E riprendo i criteri di fondo che lo ispirano. Nel Novecento Thomas Stearns Eliot riformula i tre generi di poesia: lirica, epica e drammatica. […]

continua »
Pasquale Di Palmo
La voce del poeta: Gianni Zampi

Paesaggio plausibile

È come emerso il dettato poetico di “Qui è sempre inverno”, l’unica raccolta dell’autore toscano pubblicata nel 2013. Emerso da posti remoti, dai ripensamenti, dalle correzioni che nulla hanno tolto all’immediatezza, né al pudore e alla compostezza. E tra poco, in un nuovo libro, il lavoro degli ultimi anni…

«Non infierire con le parole» si legge in Qui è sempre inverno (80 pagine, 12 euro), l’unica raccolta poetica pubblicata da Gianni Zampi per Italic nel 2013. E tale assunto sembra caratterizzare la pronuncia poetica dell’autore toscano, trincerata in una sorta di pudore e compostezza che si riverbera nelle pagine di tutto il libro. I […]

continua »
Domenico Calcaterra
A proposito di “Quasi leggera morte”

Laboratorio Mandel’štam

Nelle Ottave di Osip Mandel’štam c'è la furia della scrittura - sempre sottoposta a controllo totale dall'autore - che tende a quell'assoluto creativo nel quale la realtà si fa simbolo

Alla mia prima lettura, anni orsono, di Conversazione su Dante (1933) di Osip Mandel’štam rimasi letteralmente folgorato da quel passaggio usato dal poeta per descrivere a cosa potesse essere paragonata, per il suo effetto conturbante, l’opera dell’esule fiorentino: «Se le sale dell’Ermitage all’improvviso dessero fuori di matto, se i quadri di tutte le scuole e […]

continua »