“La materia del contendere” di Pontiggia
Il nuovo libro di versi del poeta lombardo ci introduce in pensieri e sentimenti che risentono del «transito del tempo, le incertezze del vivere, la fatica del riconoscersi, l’ambiguità che è in noi e ci condiziona». Ma le ragioni della vita e della morte talvolta suscitano epifanie…
In una lirica tra le più struggenti del Diario d’Algeria, Non sa più nulla, è alto sulle ali, Vittorio Sereni invitava a una preghiera per l’Europa in occasione dello sbarco alleato in Normandia, preghiera impossibile a dirsi per chi era lontano e prigioniero: «prega tu, se lo puoi, io sono morto/ alla guerra e alla […]
continua »
Addio al poeta di Cesenatico
«Se n’è andato senza alcun clamore, discretamente come aveva vissuto…». Con la raccolta “Giocavo all’ala” iniziò effettivamente il suo percorso poetico, «volto a dialogare con morti che sono più vivi dei vivi», con uno stile che sfocia «in una disinvolta scorrevolezza espositiva»
Stefano Simoncelli se n’è andato senza alcun clamore, discretamente come aveva vissuto. In maniera fulminea, furtiva, nell’arco di una manciata di giorni di un maggio disperatissimo e crudele. Era assistito amorevolmente dalla seconda moglie Daniela, coadiuvata dall’amico fotografo Daniele Ferroni. Erano la sua famiglia, con gli inseparabili cani Teo e Margot. Con il poeta Giancarlo […]
continua »
Every beat of my heart
È quella di Zinconia Zincone, poeta multilingue per formazione, che approda a un versificare naturale, capace di riverberare una “visione sapienziale: una terrazza, i grani d’incenso, il buio magico di uno scrigno, un angelo che apre «uno spazio nell’inerzia del marmo»…
Questi versi di Zinconia Zincone svelano e rivelano una voce sicuramente dotata e vocata della poesia italiana dei nostri tempi (pubblicata in Italia dalle Edizioni della Meridiana). Italiana la sua lingua, multilingue la sua formazione, l’esito è il più semplice e ambito per un poeta: versi che appaiono nascere naturalmente e che insieme irrorano una […]
continua »
Una nuova antologia di Umberto Piersanti
“L’isola tra le selve” è il titolo del libro che raccoglie le liriche dell’autore marchigiano, ispirato a due punti di riferimento familiari. A conferma che la sua poetica è «una “rimembranza” continua», un «percorso à rebours» tra gli amati paesaggi delle Cesane e le figure vive nella memoria
Il titolo di questa antologia di poesie di Umberto Piersanti, L’Isola tra le selve, curata dal critico Massimo Raffaeli e pubblicata da Marcos y Marcos, richiama due luoghi precisi come ha spiegato l’autore: “L’Isola del piano”, piccolo comune dove è nata la madre del poeta, Maria, e “Santa Maria delle Selve”, chiesa sita sul versante […]
continua »
Every beat of my heart
Le storie di Eco e Narciso, di Orfeo e Euridice, di Alcione, che si diffondono nella poesia d’Occidente con potenza straordinaria, agiscono in Dante e massimamente nel Bardo. Poiché la poesia dell’autore delle “Metamorfosi” «non si limita alla tragedia e all’epica, né alla lirica, ma fonde tutto, dramma, incanto, commedia»
Consigli di un poeta ancora abbastanza giovane, e molto esperto, a ragazzi: come conquistare le donne. In questo caso, nell’irresistibile libro L’arte di amare, versi miracolanti, Ovidio indica i pranzi e le cene come luogo di caccia ideale, con un tono genialmente scherzoso, elegantissimo e poi le corse dei cavalli, massimamente il teatro dove si […]
continua »
“Cura” di Mauro Sambi
Il poeta di Pola elegge il sonetto a «baluardo di autotutela», rinnovandolo dall’interno» e «affinando l'arte della parola fino a convertirla in fulgido diamante, latore di bellezza, armonia e verità». È un «itinerario di purificazione» il suo, che si risolve in una «generosa offerta di sé»
Priva di qualsivoglia orpello, e compresa nella sorvegliata oscillazione tra la solenne gravitas di Brahms e la leggerezza mozartiana, la nuova silloge di Mauro Sambi, in analogia con le righe di un pentagramma, si articola in cinque sezioni, una delle quali, la quarta, integralmente riservata alla traduzione di 16 sonetti da Shakespeare. Non si tratta […]
continua »
Every beat of my heart
Nei versi di Sohrab Sepehri (1928-1980), poeta che illumina il Novecento iraniano, risuona «un misticismo solo persiano, una magia solo Sufi». L’esito è «una cosmologia dell’amore in cui eros, vertigine religiosa, incantamento magico si fondono»
Versi fuori dal comune: non conosco la lingua persiana, ma so intuire quando la traduzione è poesia: non sono in grado di stabilirne la fedeltà, anche metrica, ma conta il risultato, l’arrivo. E questa poesia dell’iraniano Sohrab Sepehri suona magnifica, quindi la traduzione di Faezeh Mardani ha raggiunto in pieno il suo scopo. «Un sufi […]
continua »
Nel centenario della nascita
Oggi, 9 maggio, il critico letterario avrebbe compiuto 100 anni. Il poeta Loretto Rafanelli, vincitore del Premio Ceppo Pistoia Capitale della Poesia 2025, gli rende omaggio nella città toscana dove Piccioni, fondatore del Ceppo, ha vissuto fino all’adolescenza
Gli appuntamenti della 69° edizione del Premio Letterario Internazionale Ceppo, diretto e presieduto da Paolo Fabrizio Iacuzzi, proseguono a Pistoia fino all’11 maggio. Oggi, 9 maggio, alle 16 alla Biblioteca San Giorgio di Pistoia due incontri: il primo, con il poeta iraniano Garous Abdolmalekian, vincitore del Premio Ceppo Internazionale Piero Bigongiari, che tiene la Piero […]
continua »
Su “Giorgio Caproni Scrittore in versi"
Francesco Napoli ha dedicato uno studio (tra biografia e saggio critico) a Giorgio Caproni e alla sua voce così atipica nell'ambito del Novecento. Come un controcanto legato a città e persone
Voce per larghi tratti solitaria, benché apprezzata fin dagli esordi da numerosi poeti e da qualche critico, quella di Giorgio Caproni è voce in parte discorde, sempre in cerca di una musicalità originale, concentrata su una melodia che arieggia in sussurrati cantabili, ma che pure appare refrattaria a farsi totalmente canto armonico, piuttosto disposta a […]
continua »
Every beat of my heart
I versi di Silvio Ramat che celebrano la luce evocano anche il suo pericolo, quell’«eccesso di felicità» da cui occorre ripararsi all’ombra dei pioppi. Non rinunciando, anzi obbligandosi, a coltivare i sogni
Felice e rara, più ancora che inconsueta, questa lirica che inneggia semplicemente, e intensissimamente, alla luce. La poesia è sempre e da sempre lontana dai chiaroscuri, dai crepuscolarismi come dai conseguenti minimalismi. Questo è evidente in Ramat, che qui va oltre: non solo la celebrazione della luce (che archetipicamente è Dante, Rumi, i Sufi persiani […]
continua »