Ida Meneghello
Il cinema de laMeneghello

Pavese, lentamente

Il film che Laura Luchetti ha tratto da "La bella estate" di Cesare Pavese è lento e spesso noioso. Malgrado la bellezza della storia da cui proviene, malgrado le emozioni evocate e la Torino fine anni Trenta...

«A quei tempi era sempre festa. Bastava uscire di casa e traversare la strada, per diventare come matte, e tutto era così bello, specialmente di notte, che tornando stanche morte speravano ancora che qualcosa succedesse». È l’incipit folgorante de La bella estate di Cesare Pavese, il libro che dà il titolo alla trilogia premio Strega […]

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Giuseppe Grattacaso
A proposito di "Cesare Pavese"

Pavese da ritrovare

Succedeoggi Libri ripropone un bel saggio di Geno Pampaloni dedicato a tutta l'opera dell'autore di "Lavorare stanca". Un'occasione importante per restituire all'attenzione generale sia lo scrittore sia il grande critico

Un libro di critica letteraria solido, elegante, capace, come raramente avviene, di condurre per mano il lettore, di non farlo sentire solo, in disagiato equilibro sul terreno infido dei particolarismi specialistici. Stiamo parlando di Cesare Pavese di Geno Pampaloni, che con meritoria intuizione editoriale è stato riportato alla luce da Succedeoggi Libri (pag. 180, € […]

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Ettore Catalano
A proposito di «Scrivere a destra»

L’altro Novecento

Il critico Antonio Di Grado analizza la letteratura (drammaticamente) sospesa tra fascismo e antifascismo a metà del secolo scorso. Nei referti di una tragedia collettiva c'è quel groviglio di luce e tenebra che è stato la storia d'Italia

Nello spazio necessariamente ristretto di una recensione, impossibile rendere conto esaustivamente di un libro così denso di richiami e di suggestioni come quello di Antonio Di Grado (Scrivere a destra. “Vite narrate e vite perdute nel ventennio nero”, Giulio Perrone Editore, 300 pagine, 18 Euro), un libro fluviale nel quale, quasi ad ogni passo, si […]

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Pier Mario Fasanotti
A proposito di “Non ci capisco niente”

Tormentato Pavese

L'Orma pubblica una raccolta di lettere inedite di Cesare Pavese dalle quali emerge un ritratto molto sfaccettato. Legato alla sua vocazione poetica, scontento di sé e del suo rapporto con le donne ma orgoglioso come non mai. È qui il segreto del suo suicidio?

Chi segue le vicende letterarie del Novecento, sa che Cesare Pavese si tolse la vita il 27 agosto del 1950, a poca distanza dalla stazione ferroviaria di Porta Nuova, a Torino. Lasciò un fogliettino con le sue ultime parole: «Non fate pettegolezzi». Qual è il significato? Non è giusto ipotizzare fallimenti letterari. Lavorava alla Einaudi […]

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Pier Mario Fasanotti
A proposito de "L'ultima pagina"

Scrivere contro di sé

Susanna Schimperna ha analizzato il gesto estremo di molti scrittori che si tolsero la vita. Nel suicidio di Guido Morselli, Marina Ivanovna Cvetaeva, Cesare Pavese ci sono anche le ragioni delle loro scelte di scrittori

Poco importa da quale angolazione lo si esamina: il suicidio è, e forse rimarrà per sempre, un tabù. Scrittrice romana, studiosa di letteratura. Susanna Schimperna si interroga sulla vita e sulle ragioni della volontà di annullarsi di 25 scrittori e scrittrici, evitando di proposito quei nomi (per esempio Primo Levi) che sente troppo vicini a […]

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Pier Mario Fasanotti
A proposito de "La corsara"

Modello Ginzburg

Una vita che sconfina nel mito, dalla rigida famiglia Levi alla più eclettica famiglia di Casa Einaudi: Sandra Petrignani, attraverso Natalia Ginzburg, costruisce il ritratto di un mondo e una generazione

Una giusta domanda, quando si vuole riassumere e, soprattutto, capire una grande scrittrice come Natalia Ginzburg, ce la propone Sandra Petrignani, narratrice, saggista e giornalista, tra le più raffinate di questi ultimi anni. Questa la domanda: «Da dove comincia una vita?». La risposta – non solo a questo pur essenziale quesito – ce la fornisce […]

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Ilaria Palomba
Il catalogo del Novecento/2

Pavese al confino

"Il carcere", lungo racconto autobiografico di Cesare Pavese è una sorta di manifesto letterario e di vita del grande scrittore: racconta del confino, ma è la stessa incapacità di comunicare a tenere prigioniero il protagonista

Come Harry per Hesse, così Stefano per Pavese rappresenta un alter ego. D’altronde anche i protagonisti di La luna e i falò, Paesi tuoi, e di altri romanzi di Pavese presentano un forte parallelismo con l’autore. Il carcere è un romanzo breve o racconto lungo pubblicato nel ’49, ben dieci anni dopo la stesura. Di […]

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Fabrizio Coscia
La parola e il “vizio assurdo”

Il cinema di Pavese

Negli ultimi anni di vita, il grande scrittore tentò ripetutamente la carriera di autore cinematografico per cercare di riallacciare il rapporto con l'attrice americana Constance Dowling. Quelle pagine sono l'annuncio della sua fine

«Roma è un crocchio di giovanotti che attendono per farti lustrare le scarpe». È il I° gennaio 1950 quando Cesare Pavese annota sul diario questa frase tagliente e liquidatoria, che è soprattutto il segno del suo scoramento. «Roma tace – scrive –. Né le pietre né le piante dicono più gran che». Passeggia in una […]

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Giuseppe Giglio
Regali di Natale

Nostri fratelli scrittori

Cesare Pavese, Emilio Salgari, Primo Levi e Franco Lucentini: Demetrio Paolin va in cerca del filo (non solo letterario) che unisce questi autori. Tutti grandi e tutti suicidi

Gli scrittori – e ancor più i narratori – raccontano storie, si sa. Magari raccontano una propria storia, ma la narrano come se fosse la storia degli altri, di tanti. Non succede tutti i giorni, però, di imbattersi in scrittori che raccontano altri scrittori. Propriamente, raccontano: laddove una scrittura saggistica felicemente immaginifica cede alla narrazione, […]

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Leone Piccioni
I ricordi di un Amico della Domenica doc

Quando allo Strega concorreva Pavese

Flaiano, Gadda, Cardarelli, Landolfi, Tobino, La Capria... ecco i protagonisti del '900 letterario che gareggiavano per l'ambito Premio romano. Prima che l'egemonia editoriale ne stravolgesse la natura. Come, alla vigilia del gran finale 2014, un testimone della prima ora racconta

Nel 1947 si svolse la prima edizione del Premio Strega. Votai anch’io: avevo ventidue anni, ero all’inizio del mio lavoro letterario svolto alla Radio e sulle terze pagine. So di essere l’unico superstite di quella votazione che premiò Ennio Flaiano per Tempo di uccidere, un drammatico e bellissimo romanzo che rimane nella storia letteraria del […]

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