Sulla morte dell'oppositore di Putin
«Chi vuole combattere la guerra deve solamente combattere i tiranni». Risuona come un testamento la frase di Tolstoj citata da Aleksej Navalny nella sua “ultima dichiarazione”. Ne parliamo con Giulia De Florio, curatrice del libro “Proteggi le mie parole” che racconta il destino dei dissidenti di oggi attraverso le loro testimonianze
Su queste pagine mi è già capitato di discutere con Niccolò Pianciola, docente di Storia dell’Eurasia all’Università di Padova, di “Memorial Italia” (https://www.succedeoggi.it/2023/10/la-spina-nel-fianco/), benemerita Associazione nata da “Memorial” russa, chiusa da Putin, insignita del Premio Nobel per la Pace, attenta alla violazione di diritti umani nello spazio post sovietico e alla storia dell’Unione Sovietica e […]
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Cronache infedeli
Che cosa significa la morte di Navalny per noi? Che cosa per la Russia? Che cosa per l'Europa? Per rispondere, bisogna guardare a Kiev. E a tutte quelle vittime "ossessionate dalla libertà"...
Quanto è lontana da casa nostra la colonia penale numero 3 del circondario di Jamalo Nenec? Per farla breve: il gulag siberiano piantato nella steppa gelata proprio sotto il circolo polare artico. Venerdì, quando Alexei Navalny veniva ucciso o forse era già morto o aspettava gli aguzzini, io sedevo fuori di un bar in compagnia […]
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Cartolina dall'America
Biden commenta le responsabilità di Putin nel tentato omicidio di Aleksey Navalny e il Cremlino risponde con gli stessi argomenti di Trump: «L'inquilino della Casa Bianca è malato e stupido...». Tra Usa e Russia è (nuovamente) divorzio
Mentre nel paese si continuano a piangere I morti dell’ennesimo crimine razziale questa volta avvenuto in Georgia contro la minoranza asiatica, infuria la guerra verbale tra il presidente Joe Biden e Vladimir Putin. A George Stephanoupolos della ABC che alcuni giorni fa nell’intervista Good Morning America gli chiedeva in riferimento alla vicenda Navalny se pensasse […]
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Cronache infedeli
Le proteste seguite all'arresto di Aleksej Navalny, in tutta la Russia, esprimono uno scontento inedito e la violenza con cui il regime ha risposto ne segnalano la debolezza. Perché, come dice un antico proverbio georgiano, «sono i tempi che regnano, non i re»
Nelle grandi città – nelle metropoli – la storia è scolpita a caratteri di fuoco su vie e piazze, edifici e quartieri. A Mosca, nei giorni scorsi, la verticale del potere militar-economico ha decretato la chiusura di sette importanti fermate della metropolitana, isolando per ore e ore il centro della capitale. Il centro, cioè la […]
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