Angela Scarparo
Libri dimenticati

Dopo la dolce vita

Ne «I sensi truccati» Paola Chiesa, usando una lingua modernissima, aveva già messo a fuoco il dolore e l'horror vacui che avrebbero trionfato dopo la sbornia del boom

È l’italiano di Moravia, quello di cui parla Contini – «una grigia e neutra koinè di capitale, una lingua di ‘grado zero’(…)» – la lingua che Paola Chiesa adopera nel suo I sensi truccati (Sugar 1962).Il libro, bellissimo, a mio parere, uscito nel 1962, prende a prestito per raccontare una storia breve e drammatica, uno di quegli […]

continua »
Gianni Cerasuolo
I commenti alla disfatta brasiliana

Il mito non c’è più!

Lo sport consuma in fretta i suoi "sogni" e vive solo di nostalgia: la semifinale del 7-1 non diventerà leggenda. Perché con le nazionali prove agli interessi del club, il calcio internazionale è già cambiato

È stato cancellato un mito che già non esisteva più. Perché lo sport contemporaneo non consente più di averne. Come se il passato, le imprese, i grandi campioni facessero parte della tappezzeria, oggetti di antiquariato, buoni per la nostalgia. E contasse soltanto quello che è accaduto tre minuti fa. Il Brasile che piange, il Brasile […]

continua »
Filippo La Porta
Lo scrittore ai tempi di "Drive In"

Il comico triste

Con il suo volto scuro e la sua galleria di depressi Giorgio Faletti negli anni Ottanta ha suonato il controcanto eversivo al divertimentificio in stile "Milano da bere"

Non intendo parlare dei romanzi noir di Giorgio Faletti, che non sono né meglio né peggio del grosso della narrativa di genere nel nostro paese (la quale dovrebbe propriamente rientrare nella sezione “fiction”, diversa dalla sezione “literature”, come hanno capito benissimo negli Usa: vedi le librerie americane). Vorrei solo dire la mia personalissima percezione del […]

continua »
Marco Fiorletta
Un romanzo da recuperare

Trappole per topi

«Il Sorcio» di Andrea Carraro è un libro che fotografa alla perfezione il dolore legato a una formazione umana continuamente interrotta. Dai furbi, dagli arrivisti, dai competitivi...

Se non avete voglia di guardarvi dentro, di confrontarvi con la vostra vita lavorativa, con la famiglia – quella da cui si proviene e quella che vi siete o vi state costruendo – se non avete voglia di confrontarvi, insomma, con la vita, allora non leggete questo libro anche se forse, appunto per quella voglia […]

continua »
Danilo Maestosi
A Villa Bertelli di Forte dei Marmi

Anarchia astratta

Dopo oltre mezzo secolo, una mostra recupera il fervore (e la genialità creativa) del gruppo di Art club: Guzzi, Fazzini e Montanarini. Sotto la guida post-futurista di Prampolini e Severini

Art club. La sigla che dà titolo e corpo ad una delle più intriganti mostre del cartellone estivo, in corso fino a fine luglio a Villa Bertelli a Forte dei Marmi in Versilia, è ormai caduta nell’oblio, una pagina di storia dimenticata. Eppure l’associazione di autori che, battezzata con quel nome, dominò la scena italiana […]

continua »
Erminia Pellecchia
Tra Villa Rufolo e l’auditorium Niemeyer

I ciclopi di Ravello

Le sculture ciclopiche dell'artista inglese Tony Cragg dominano gli spazi del festival in Costiera: sembrano scintille illusorie di un futuro senza tempo

Volti e figure che si incontrano, si abbracciano, si confondono, sfumano per poi assumere altre forme pronte a mutare appena ti sembra di averle catturate con lo sguardo. Nuvole nell’infinito di cielo e mare di Ravello, corpi in continua fluttuazione, sospesi nell’attimo di un’emozione. Guardando le scultore di Tony Cragg che ci accompagnano, in un […]

continua »
Andrea Porcheddu
Ancora sui riconoscimenti

Diario di un giurato

Un giurato (molto atipico) di premi teatrali racconta la sua esperienza, in risposta alla polemica innescata da Succedeoggi contro Le Maschere, gli Ubu e gli altri

Ci sono più premi che premiati, in Italia. Tanto più in questi anni bui, in cui il teatro è tutto un fiorire di concorsi e bandi, di talent e selezioni (naturali o meno). I premi, si sa, anche i più noti, scontentano tutti, anche chi vince – perché poi si dice, ovvio, che non se […]

continua »
Gianni Cerasuolo
Fa male lo sport

La volta di Videla

Ancora Argentina-Olanda. Come nel 1978, a Buenos Aires, quando sui campi la nazionale di Menotti vinceva mentre fuori la polizia di Videla torturava. Nel silenzio generale. Anzi, nel tripudio generale

Ancora Argentina e Olanda di fronte in un Mondiale di calcio. Questa volta in semifinale e in Brasile. Trentasei anni fa giocarono a Buenos Aires la finale del Mondiale della vergogna: 3-1 agli orange, reti di Kempes, pari di Nanninga ad otto minuti dalla fine, poi nei supplementari ancora Kempes e infine Bertoni. Argentina campione. […]

continua »
Anna Camaiti Hostert
Lettera dall'America

Ellis Island 2014

Vista da lontano la tragedia dei migranti morti nel Mediterraneo senza identità e senza più speranze suona come un campanello d'allarme per una società morente

L’indifferenza, per fortuna, non mi ha mai contagiato. Anche il sonno delle coscienze, causato soprattutto dal bombardamento dei media televisivi, come ricordava Susan Sontag, può provocare assuefazione specie nei confronti di notizie terribili che non vorremmo mai ascoltare. Ce ne sono tuttavia alcune che dopo, quando ormai le hai sentite o viste, non ti fanno […]

continua »
Andrea Carraro
Dialoghetto sull'autoreferenzialità

La vita è un romanzo

Ci sono degli scrittori che non pensano più nemmeno solo a se stessi, ma soltanto a quello che scrivono. Senza chiedersi più come e perché lo scrivono

– Ciao, come va? – Bene, rispondevo a delle mail dei lettori sul romanzo… Sai, pare che piaccia… E tu? – Vedevo i Mondiali in tivù… – Ah, come nel mio libro… Quando il protagonista invita gli amici per vedere le partite… – Certo… E tuo marito, tutto bene?…. quando partite per le vacanze? – […]

continua »