Gian Lorenzo Bernini
I segreti del signor Graziano Commedia ridicolosa
Postfazione di Pino Milani
ISBN 9788899467166
112 pagine, 14 Euro

Esistono molti documenti che testimoniano la passione teatrale di Gian Lorenzo Bernini: soprattutto cronache degli spettacoli che il grande artista scriveva e allestiva a Roma, nei palazzi dell’aristocrazia papalina. Per esempio, si conosce l’effetto che suscitò sul pubblico una rappresentazione nella quale lo spazio scenico era totalmente coperto d’acqua o quella in cui gli spettatori si ritrovavano specchiati in un falso pubblico ricostruito da Bernini sul fondo della scena. Mancava, però, il segno più importante di questa esperienza: i testi. Questo libro colma la lacuna.
Scovato nel 1963 da Cesare D’Onofrio (studioso di cose romane) fra le carte di Bernini, I segreti del signor Graziano racconta le avventure di un grande artista che si divide tra scultura (per mestiere) e teatro (per passione): Bernini stesso, insomma. In una Roma del Seicento popolata di servi furbi e artigiani imbroglioni, tutti tramano per carpire a Graziano i suoi segreti di artista della scena (i suoi trucchi scenici), in modo da venderli a un ricchissimo appassionato.
Tecnicamente, si tratta di una Commedia ridicolosa, ossia un testo appartenente a un genere molto apprezzato nel Seicento, a metà strada fra la suggestione classica e la Commedia dell’Arte. Ma, al di là del dato tecnico, questa buffa storia svela pienamente i contorni della passione teatrale di un genio dell’arte. Nella cui creatività – come è ben spiegato dall’architetto e urbanista Pino Milani nella postfazione – si riverberano tutti i trucchi tipici del teatro.
Gian Lorenzo Bernini (1598/1680) è stato uno dei massimi artisti del suo tempo: si può legittimamente dire che Roma sia una sua creatura, tali e tanti sono i luoghi in cui lasciò il segno. Dalla Basilica di San Pietro alla Fontana dei Quattro fiumi di Piazza Navona, dalla facciata del palazzo del Quirinale alla Fontana del Tritone. Senza contare le sculture e i dipinti con i quali ha consegnato l’epoca barocca all’eternità.