7
giugno
2023

racconti

Raoul Precht
Castelporziano/3

Le poesie di Gerald

«Quando Erich riuscì finalmente a liberarsi di quel­la stretta, non so in che modo, visto che da parte mia, essendo impegnato a disquisire con Gerald, non avevo potuto seguire più di tanto il loro scambio, sgattaiolò subito da noi»

Riassunto delle puntate precedenti: il romanzo segue le avventure di un giovanissimo traduttore chiamato a occuparsi dei poeti tedeschi presenti al Festival di Castelporziano. Nella sezione precedente il protagonista ha incontrato tutti e quattro i poeti che dovrà tradurre nonché il germanista che lo ha invitato, e ha cominciato a rendersi conto di quanto improvvisata […]

continua »
Raoul Precht
Castelporziano/2

Johannes e Volker

«Mi prese subito in simpatia, Johannes, o sotto la sua ala protettrice, per così dire, mi parlò di Natascia, la compagna di viaggi e bevute ed esaltazioni cui aveva dedica­to una poesia che avrebbe voluto leggere quella sera»

Riassunto: il romanzo segue le avventure di un giovanissimo traduttore chiamato a occuparsi dei poeti tedeschi presenti al Festival di Castelporziano. Nella puntata precedente, il protagonista è stato convocato all’albergo Enalc di Ostia e ha conosciuto il primo dei poeti che tradurrà, Johannes Schenk. * * * Ma non precorriamo i tempi. La conversazione con lo […]

continua »
Raoul Precht
Un romanzo a puntate/1

Castelporziano

Da oggi pubblichiamo, in dieci puntate, un romanzo inedito dedicato alle avventure ormai mitiche del Festival dei poeti di Castelporziano del 1979. La storia di un traduttore che si aggira tra i "giganti" della poesia dell'epoca

Pubblichiamo qui a puntate, con scadenza bisettimanale, il lunedì e il giovedì, un romanzo di Raoul Precht intitolato Castelporziano e dedicato al Festival dei poeti svoltosi sulla spiaggia di Ostia nel giugno 1979. Il romanzo segue le avventure di un giovanissimo traduttore chiamato a occuparsi in particolare dei poeti tedeschi presenti al Festival, e tocca argomenti […]

continua »
Attilio Del Giudice
Una (quasi) storia d'amore

Il cognato

«Ascolta, oggi non me la sento di affrontare le bizze cattive di tua sorella, posso invitarti a mangiare qualcosa insieme? Se non sbaglio tuo marito è alla fiera della nautica, ti ha lasciata sola. In fondo sono tuo cognato...»

Nel 1977 Roland Barthes pubblicò un saggio sui cambiamenti del linguaggio nelle dinamiche dell’amore: Fragments d’un Discours Amoureux. Ebbe molto successo. Ma sentiamo, nei nostri giorni, che dice questo cognato. * * * Io te lo dico francamente: tua sorella non ha il tuo carattere, è isterica, forse perché non ha avuto figli. È sempre […]

continua »
Leopoldo Carlesimo
Un racconto inedito

Caucaso

«Le videocamere di sorveglianza ripresero in dettaglio la scena. Nei filmati si vede un grosso fuoristrada col paraurti rinforzato da una pesante gabbia d’acciaio comparire all’improvviso sulla pista d’accesso»

Lungo il torrente l’acqua scorreva limpida tra ciottoli bianchi, tagliando in due l’abetaia. Il bosco risaliva i fianchi della valle per un centinaio di metri, poi diradava scoprendo ghiaioni e speroni di roccia. Più in alto la montagna era nuda, portava appena qualche sterpo abbarbicato contro le pareti. Sull’orlo dei crepacci resistevano mucchi di neve […]

continua »
Manuela Guarnieri
Una storia napoletana

La foresta di penna nera

«“Ma quale primavera, Munaciè, questa sta così da quella notte”, continuò Nunzia abbassando il tono della voce, fino a bisbigliare, sul finire della frase. Munaciello si poggiò la matita ormai ridotta a mozzicone sull’orecchio peloso e continuò a battere le sue dita tozze e grassocce sulla calcolatrice»

“Oggi ti prendi nu’schiaffone”. Nunzia non si fidava più di guardarla, sua figlia, mentre occhi scuri e sguardo perso nel vuoto girava e rigirava il cucchiaino mezzo arrugginito nel caffellatte. Una lenza di sole entrava pigra dalla finestra e illuminava di taglio lo zigomo di Tania. “Non ti capisco più figlia mia, pare sempre che […]

continua »
Leopoldo Carlesimo
Un'avventura in Tajikistan

Una storia a Roghùn

«Roghùn rappresenta una delle più ambite opportunità di lavoro per un giovane del Tajikistan. È l’opera più grande e longeva del Paese: quando sarà finita, sarà la diga più alta che mai gli uomini abbiano eretto in qualsivoglia angolo del pianeta»

Asliddin aveva ventun anni, ma dimostrava meno della sua età. Era alto di statura, magro, d’aspetto fragile e delicato. Portava i capelli folti un po’ troppo lunghi e pettinati senza criterio, quasi a casaccio, occhi scuri, colorito pallido, naso sottile e arcuato da una leggera gobba; zigomi alti, sopracciglia fini e lunghe tagliate quasi in […]

continua »
Daniela Matronola
La seconda e ultima parte di un inedito

Amerigo e Gagarin

«Il 12 aprile 1961, tuo centoduesimo giorno sulla Terra, Jurji Gagarin viene lanciato nello spazio a bordo del Vostok 1, la prima navicella di fabbricazione umana, realizzata dagli scienziati russi...»

Riassunto della precedente puntata: una famiglia ramificata guarda lo sbarco sulla Luna: l’Uomo ha conquistato il cosmo, è arrivato a piantare la sua bandierina sul Mare della Tranquillità, ma la Luna resta lontana e misteriosa, come Amerigo, ragazzino isolazionista, spiato avidamente da te che lo racconti. —– Tu, automaticamente, spiavi le chiostre degli altri. Ricordi […]

continua »
Attilio Del Giudice
Un racconto in forma di dialogo

Dialoghi degenerati

«Non piango, ma non posso condividere le tue idee. Questo materialismo fatto di luoghi comuni, di banalità, di sostanziale volgarità, senza un’ombra di spiritualità, di poesia, di tenerezza, non mi piace, mi rattrista»

– Non far vedere che guardi! – Perché, che c’è di male? – Non tutti vogliono essere osservati  e analizzati. Lo sai che quella da giovane era bellissima e ha partecipato a una finale di Miss Italia? Mia nonna mi ha detto  che era molto invidiata. Ora è vecchia, ma mi sembra più vispa di […]

continua »
Daniela Matronola
La prima parte di un racconto inedito

Amerigo

«Tu guardi nel quadrato dello schermo grigio tre uomini in scafandro saltellare per i buchi di una crosta glabra appesa al buio. I tre spaesati tra i crateri inerti sono Neil Armstrong, Edwin Buzz Aldrin, e Michael Collins in ferreo ordine di discesa»

That’s one small step for man, one giant leap for mankind [Questo piccolo passo per un sol uomo è un salto gigantesco per l’umanità] NEIL ARMSTRONG (che mette piede sul suolo lunare il 21 luglio 1969 alle 4h56 ora italiana) Sisìna sta per Teresa, come nessuno l’ha chiamata mai: neppure sua madre, Liberina. Da ragazza, […]

continua »