Giuseppe Grattacaso
A proposito di "Soglie"

Catalogo poetico

Il critico Franco Manzoni ha riunito in volume centinaia di "recensioni in formato francobollo”. Una vera e propria guida critica per orizzontarsi nel complesso panorama della poesia contemporanea

Di fronte al profluvio disordinato e caotico di pubblicazioni che è ormai caratteristica costante dell’editoria di poesia, e non solo di poesia, anche dai più accorti e informati si reclama una critica, che sappia leggere nel mare magnum delle proposte, e indirizzare il lettore. Alla crescita esponenziale dei prodotti generati dall’editoria poetica, che negli ultimi tempi viaggia parallelamente all’aumento del numero delle case editrici e delle collane dedicate alla poesia, non fa riscontro uno spazio più accurato e meno orientato verso il già noto sulle pagine di quotidiani dei e settimanali. Sicuramente maggiore è l’attenzione dedicata online dalle riviste specializzate, a fronte però di un uguale confusione di testate e di indicazioni di lettura, tra le quali è difficile distinguere. Il lettore interessato dunque è costretto, quantomeno di fronte ad autori meno conosciuti, a un faticoso fai da te, a una ricerca nell’ammasso di titoli, che spesso si conclude in una insofferente rinuncia.

Va detto d’altra parte che le librerie sono solitamente sprovviste di libri del settore, fatta esclusione per i titoli di pochi autori di sicuro consumo (tra i viventi due o tre). Ne deriva che le pubblicazioni recenti anche di poeti di sicuro spessore, ma semmai poco noti, devono essere richieste alle librerie essendo già in possesso di precise informazioni. Insomma tanti libri di poesia (diventati troppi negli ultimi anni), poche indicazioni da parte della critica, di quella critica che un tempo si diceva militante, non interessata insomma ai percorsi accademici, ma desiderosa di fornire opinioni puntuali e, nei migliori dei casi, rigorose.

A compensare in parte questo stato di cose ci pensa ora l’ampio volume Soglie, firmato da Franco Manzoni, edito dai Quaderni del Bardo (276 pagine, 15 Euro). Il sottotitolo Recensioni formato francobollo chiarisce il contenuto e dà conto della portata e dell’originalità del libro. Manzoni, che è da decenni critico letterario, apprezzato e competente, per il Corriere della Sera, raccoglie in questa sede quattrocentosessantasette recensioni (ognuna di massimo 450 battute spazi compresi) relative ai libri di circa trecento autori, distribuiti in cento case editrici. Le recensioni sono state pubblicate a partire dal 2012 nella omonima rubrica Soglie, che apre la pagina dedicata alla poesia su La Lettura, il settimanale che il Corriere dedica ai libri. La varietà dei nomi e degli editori basta a dare conto di quanto ampio, e non condizionato da pregiudizi, sia il panorama considerato da Manzoni. Oltre che critico letterario, traduttore e filologo, l’autore è anche poeta raffinato (da segnalare, tra le altre, le raccolte Esausto amore, edita da Crocetti nel 1987, Figlio del padre, Book 1999, In fervida attesa, Raccolto 2010) e paroliere (ha scritto testi di canzoni per Loretta Goggi, Formula 3, Viola Valentino).

Le recensioni di Manzoni sono mini ma solo nel formato. Del resto l’autore, che come si è detto è anche poeta, è avvezzo a produrre senso anche in forme concentrate e ristrette. I piccoli testi critici hanno formato così, settimana dopo settimana, un vero atlante della poesia italiana contemporanea, una piccola e densa enciclopedia che presenta al pubblico dei lettori libri di autori noti accanto ad altri alla prima esperienza di scrittura o comunque meno conosciuti. Il volume Soglie si presenta dunque come uno strumento utile per districarsi nella fitta rete delle pubblicazioni di poesia, accompagnati dallo sguardo sagace e mai invadente dell’autore che nel giro di poche frasi orienta il lettore e definisce la materia.

Nasce in questo modo anche una sorta di nuovo genere letterario, perché Manzoni è bravissimo appunto a condensare in poche righe contenuto e singolarità dell’opera e a fornirci un’idea puntuale delle poesie che leggeremo. Qualche esempio: parlando di Et allons di Alberto Toni: “È un distacco, lo stordimento dell’essere umano, una terrorizzante caduta”; oppure su Lupa a gennaio di Massimo Scrignoli: “Opera lancinante, dove la parola si svincola dal rapporto spazio-tempo con uno sguardo oracolante sugli orizzonti dell’Essere e del senso della vita”; o ancora su Scrivere sul margine di Matteo Pelliti: “Condensare al massimo i vocaboli, percepire l’orizzonte come aspetto di ultima variante, inserire al centro della pagina estasi foniche da togliere il fiato, stipare espressioni sui bordi del foglio”; infine sul dialettale Tàsighe! di Nina Nasilli: “Si entra in una dimensione ancestrale ove si percepisce ancora il rapporto tra uomo, cose, piante, animali, che si parlano fra loro come una volta”.

Sono, queste citate, recensioni di volumi di autori conosciuti, che servono a meglio sottolineare la sbalorditiva capacità di Franco Manzoni di arrivare tramite poche parole dritto al centro del libro, di dircene l’essenza, di indicare un possibile percorso di lettura. È in fondo quello che la critica dovrebbe sempre fare ed è quello per cui queste Soglie appaiono necessarie: con sintesi rara e precisa, ci offrono un panorama, quanto mai vasto e vario, e quanto mai denso, di quello che la poesia italiana ha prodotto negli ultimi anni dal 2012 al 2024.


La fotografia accanto al titolo è di Roberto Cavallini.

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