Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Sapienza di Trilussa

«Non è uno stornellatore o un cantore popolare» ma «vero poeta» che in liriche scherzose sa affrontare problemi capitali, esprimendo profondità “in forma giocosa”. In questi versi sul bene e il male riesce a far ridere e a far riflettere sul Mistero

Il lettore di questi “battiti” può stupirsi leggendo qui, in questo luogo di incanti e visioni, Trilussa. Che invece è un vero poeta: non solo per la lucidità con cui, in tante liriche scherzose come questa, affronta problemi capitali, ma per la profondità espressa in forma giocosa. Non presenterò mai qui poeti o scrittori del genere popolar-sentimentale, da Neruda, a Prévert a Alda Merini, e si tranquillizzi il lettore, non ho cambiato idea sul fatto che il Nobel a Dario Fo sia un insuperabile Mistero buffo.
Ma Trilussa è di un altro pianeta, non è uno stornellatore o un cantore popolare, è un poeta che sa cogliere i dilemmi tra vita e morte, tra bene e male. Come in questi versi: Lucifero, il cui nome significa Portatore di luce, era davvero il più splendido degli angeli di Dio. Il re dei diavoli non nasce come essere degradato, ma come angelico dispensatore di luce. Il bene e il male non sono divisione tra angelica farfalla e verme immondo, ma un mistero. Trilussa lo sa.
E quanto è raro e bello per un autore, con i propri versi, riuscire a far ridere. Non inconsapevolmente, come sempre più spesso accade.

 

 

 

 

 

 

 

L’amore e l’odio

L’Amore disse all’Odio:
– Hai fatto un bel lavoro!
È per via tua che l’ommini
s’ammazzeno tra loro.

– In questo nun ciò scrupoli:
– disse l’Odio – perché
ho fatto sempre, in genere,
come hai voluto te.

Infatti pure er Diavolo,
ch’è protettore mio,
è stato il più bell’angiolo
ch’abbia creato Iddio.

Trilussa

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