Roberto Mussapi
Every beat of my heart

Una voce nuova

È quella di Zinconia Zincone, poeta multilingue per formazione, che approda a un versificare naturale, capace di riverberare una “visione sapienziale: una terrazza, i grani d’incenso, il buio magico di uno scrigno, un angelo che apre «uno spazio nell’inerzia del marmo»…

Questi versi di Zinconia Zincone svelano e rivelano una voce sicuramente dotata e vocata della poesia italiana dei nostri tempi (pubblicata in Italia dalle Edizioni della Meridiana). Italiana la sua lingua, multilingue la sua formazione, l’esito è il più semplice e ambito per un poeta: versi che appaiono nascere naturalmente e che insieme irrorano una visione sapienziale: la terrazza, i grani d’incenso che si abbracciano, immagine ardita, quasi barocca, e subito il luogo, del mistero e dell’origine, il buio. Ma il buio magico di uno scrigno, che è notte del mistero, non oscurità angosciosa. E gli effluvi delle resine si liberano, ritualmente, nell’aria della notte.
Con incanto irrorato da Wenders, e da Rilke, immagino, un angelo “si assenta” dalla facciata di una chiesa: ci si assenta per breve, per uno spostamento o un viaggio, e tornare alla nostra sede, restando per sempre fuori, aprendo uno spazio nel marmo, che se non aperto è splendido, ma disanimato, inerte.
Io credo siano versi assolutamente non comuni di un poeta che ho scoperto da poco, e che mi pare davvero non comune.

 

 

 

 

 

 

 

Sul pavimento della terrazza
i grani d’incenso si abbracciano
nel buio di uno scrigno.
Sui selci una scintilla
la nostra agitazione.
Resine di arbusti si accendono
ardono e si fondono.
Si liberano nell’aria della notte.

Un angelo si assenta
dalla facciata di Sant’Andrea della Valle
per seguire il nostro volo verso l’ignoto
distorce l’architettura divina
le sue proporzioni perfette
aprendo uno spazio nell’inerzia del marmo.

Zinconia Zincone

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