Alla Galleria dei Miracoli di Roma
La pittura meditativa
Una mostra rende omaggio a Annalisa Matucci, l'artista toscana per la quale l’astrazione è il mezzo che scandaglia immediatamente l’anima di chi guarda
Le opere astratte di Annalisa Matucci esplorano il profondo, o vibrano verso una superficialità estatica. Sono quindi molte le affinità di questo percorso artistico pittorico con i temi filosofici e religiosi. Questa pittura, fatta di parallelepipedi intrecciati tra loro e combinati a suggerire mappe metafisiche, non si esaurisce affatto negli aspetti immanenti e storici, anzi, qui l’astrazione è il mezzo che scandaglia immediatamente l’anima di chi guarda.
In questo senso, i due elementi base espressi sulla tela dall’artista toscana, cioè la forma e il colore, assumono una consistenza impalpabile che è una vitale porta di accesso ad altri mondi, spirituali e immateriali. C’è come una scansione ritmica nelle forme e una captazione empatica nelle tinte, che suonano in un interplay simpatetico e alludono alla dimensione metafisica, attraverso la luce che scaturisce dal bianco primordiale della promessa salvifica. Che essa sia il momento umano di un atto di fede, o la visione di un’opera pittorica che ha proprio la funzione di fissare l’occhio in un tempo supremo e a-storico, non fa differenza. La pittura di Matucci comprende entrambe le possibilità e amplifica la verticalizzazione meditativa.
Per questo pare naturale e simbiotica la scelta di esporre queste opere a Roma, in occasione del Giubileo voluto da Papa Francesco, presso la Galleria dei Miracoli (via del Corso 582). Si tratta di uno spazio che interconnette da sempre arte e spiritualità. La mostra si intitola “I sospesi dell’anima” e sarà aperta ai visitatori da domani, 12 aprile.


