Roberto Mussapi
Every beat of my heart

La lezione di Catullo: il miracolo dell’amore

La potenza istantanea e cieca dell’amore, così come la esprimono i trobadori del rock (dagli Eurythmics a Bruce Springsteen) ha radici nella fibra di cui è intessuta Poesia. Come la canta il grande latino che ostinato resiste a una donna che fugge

The power of love, splendido song di Jennifer Rush, anni Novanta e, ancor più, The miracle of love, Eurythmics. La musica, non solo pop e rock, come in questi due casi, esprime la potenza istintiva e istantanea e cieca dell’amore più direttamente della poesia che da amore è generata e di fibra d’amore intessuta. Orfeo è il maestro e il dio della poesia: canta. Catullo, elementare e raffinatissima poesia lirica, mirabolante complessità di anima ed eros, canta con la forza di un song di Springsteen, anche se le parole sue e dei poeti vanno ben oltre.
Qui: lei si ritira, lui si fa forza e accetta. Niente orgoglio, che amore cancella. Dignità? Come può mancare a un poeta, uno degli esseri che fanno di dignità dovere e vocazione? Ma non è questo: è nuda, disperata accettazione. 
Che all’improvviso, all’ultimo verso, si muta improvvisamente da disperazione in certezza di un ritorno, di una rinascita dell’amore: questa è la lezione dei grandi poeti: «ostinati, resisti».
Sì, Catullo sa che esiste The miracle of love.

Smetti d’illuderti, Catullo,
e ciò che è perso, dallo per perso.
Rifulsero per te giorni radiosi,
quando accorrevi dove lei ti guidava,
amata quanto nessuna sarà amata.
Lì si faceva ogni gioco d’amore,
che tu volevi e lei non disdegnava.
Rifulsero per te giorni radiosi.
Ora lei ti si nega, non puoi far altro, sta’ fermo.
non inseguire come un demente una donna che fugge,
ma orgogliosamente ostinati, resisti.
Addio, amica. Il tuo Catullo resiste,
non cerca e non prega chi non lo vuole,
ma soffrirai, non cercata.
Sciagurata, che cosa ti accadrà?
Chi ti vorrà? Di chi sarai la gemma?
Chi amerai? Di chi ti diranno?
Chi bacerai? A chi morderai le labbra?
Ma tu, Catullo, ostinato, resisti.

Traduzione di Roberto Mussapi, da Tanti baci ci vogliono a baciare, a cura di Roberto Mussapi, Salani, 2004
Nell’immagine: Robert Indiana, “Love”; vicino al titolo l’opera di Teresa Maresca che illustra questa rubrica

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